Capitolo 10

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3585 passi da casa fino a scuola se cammino abbastanza lenta. 2300 se faccio passi molto più lunghi. L'aria si fa sempre più fresca ogni mattina, il vento, per quanto possa adorarlo, è fastidioso quando mi scompiglia i capelli facendomeli arrivare sul viso. L'odore della pioggia sul suolo è qualcosa che ho sempre adorato, anche se poi mi sento appiccicosa. Le foglie... credo che ce ne saranno a quantità sparse per terra, vicino ai marciapiedi; saranno miste fra il giallo, il marrone e l'arancione sporco. Il cielo sarà grigiastro, con qualche spunto di sole giusto per illusione. E' la stagione più triste, io invece l'adoro. Adoro tutte le stagioni, a parte l'inverno perché sembra voglia appartenersi tutto l'anno.

Il chiasso della scuola, invece, è qualcosa che non sopporto. Tutti hanno qualcosa da dire a qualcun altro. C'è chi urla e c'è chi sussurra. C'è chi ride e c'è ancora chi piange. Tutti parlano, parlano, parlano senza mai fermarsi. Solo ora me ne sono resa conto. Riuscire a guardare le persone mentre parlavano rendeva il tutto molto normale, ma adesso è come se il rumore delle voci si fosse triplicato; come se tutta la mia attenzione fosse incentrata solamente sull'udito.

"La voce della professoressa di Biologia è odiosa anche dal tuo registratore." La voce di Harry mi fa leggermente spaventare. Ma non può avvisare della sua presenza?

"Ciao anche a te, Harry." Sorrido, ironica.

"E' davvero molto utile... credi che me lo faranno usare, così poi a casa quando ho voglia me lo riascolto?"

"Io credo proprio di no." Allungo la mia mano per riprendermi il mio amato registratore.

Fa un lamento annoiato. "Cosa farai in quest'ora? Potevi rimanere a dormire, no?"

"Mi sveglio comunque presto. Prossima settimana mi farà recuperare con un test orale."

"Non puoi copiare." Afferma ridendo.

"Infatti, non ne ho bisogno. A differenza tua, a me piace studiare e lo faccio." Incrocio le braccia.

"Anche a me piace studiare!" Afferma in tono sarcastico.

"Come no. Ora devo andare per incontrare la ragazza che mi farà da accompagnatrice." Dico con finto entusiasmo. Alla fine ha vinto mio padre: ha scelto una ragazza della scuola, e lo odio per questo.

"Dove si trova? Ti accompagno." Si offre.

"La campanella sta per suonare fra cinque minuti." Lo informo, ma non credo gli importi così tanto.

"E' alla porta principale. Da quello che ha detto mio padre mi conosce, quindi si presenterà da sola." Spiego.

"Vieni, allora." Dice, prendendomi la mano e guidandomi verso la porta. Ho sentito diverse spallate tirate con finta noncuranza durante il tragitto. Harry, dal canto suo, ha spostato la sua mano verso la mia spalla stringendomi a sé.

"Credo stia avanzando dalla nostra parte. E credo anche di averla vista più volte." Mi informa.

Spero almeno che non mi capiti una di quelle stronze di classe mia. Farebbero di tutto per soldi come farebbero di tutto per tormentarmi.

"Ciao Mia, sono Savannah." La sua voce è molto familiare.  La sua mano tocca la mia così la stringo.

"Savannah?" Cerco di fare spazio tra la memoria e subito dopo mi ricordo della ragazza che frequenta il mio stesso corso e che una volta si è offerta di aiutarmi.

"Sì. Tuo padre mi ha spiegato tutto stamattina per telefono e mi ha dato il foglio dei tuoi orari."

Resto muta per un secondo. Come diavolo ha fatto mio padre a trovare una persona dopo solo una notte?

FadedWhere stories live. Discover now