Capitolo 5: la partenza

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Appena il blu apprese la notizia, non poté fare a meno di sbattere violentemente i pugni sul tavolino, facendolo quasi tremare.
Era mai possibile che non andasse mai nulla nel verso giusto nella sua stupida vita?
Possibile che doveva sempre soffrire?

I suoi pensieri ormai vagavano nel buio, perso tra l'indecisione e l'insicurezza in sé stesso.
Era così arrabbiato che neanche le parole rassicuranti del grande o quelle incoraggianti del castano bastavano per aggiustare quel vaso di vetro che era il suo cuore.
La sua voce, ormai roca dal pianto, e i suoi occhi, lucidi di lacrime, trasmettevano solo disperazione.
Non era possibile aggiustarlo.

"NON CAPISCI?! NON CAPISCI CHE STIAMO FINALMENTE INSIEME?"
"Ho capito fratellino ma è una grossa opportunità per me e per te!"
"MA IO NON VOGLIO DIVENTARE MEDICO! HAI CAPITO?"
"Fratellino...FRATELLINO!
N-non fare c-così... ti prego..."
Troppo tardi.
Si accasciò sul divano, mentre per qualche secondo il sordo rumore della porta, "gentilmente" accompagnata da un Kyounsuke arrabbiato, non diede tempo al grande di spiegare.
Era stanco delle spiegazioni.
Sono solo fottute scuse.
"Mi dispiace... Kyou..."

Scoppiò in un piatto dirotto.
Certo che lo sapeva.
Sapeva di aver rovinato tutto.

*a casa di Tenma*
Gli era venuta un'illuminazione. Poteva chiamare Tsurugi per quell'equazione di matematica!
'Magari è disponibile!' Pensò tra sè e sè 'Un'altra occasione per stare con lui! Lo devo chiamare subito!!'
Afferrò il suo cellulare con una velocità supersonica da far invidia a flash e digitò freneticamente il suo numero.
Lo fece squillare la prima volta.
La seconda.
La terza.
La quarta.
Alla quinta cominciò a preoccuparsi seriamente.
Di solito rispondeva sempre al primo squillo ritrovandosi sempre il cellulare tra le mani.
Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata, mentre l'agitazione prendeva lentamente possesso del suo corpo, facendo sembrare che anche le ossa vibrassero.
Si precipitò giù per le scale, sfortunatamente fermato dalla zia.
"Dove vai così di fretta ragazzo mio?"
"Ecco... io..."
E ora?
Doveva inventare una scusa plausibile. Subito. Naturalmente non poteva solo dire che aveva la sensazione che fosse successo qualcosa al suo Tsurugi, altrimenti l'avrebbe presa male.
Fece giocare le dita tra le mani, come quando si vuol perdere tempo a girarsi i pollici, cercando di assumere un'espressione tranquilla, anche se sapeva benissimo che era la cosa più difficile da fare non avendo un talento innato nelle bugie.
Disse tutto in un fiato le prime cose che gli vennero in mente:
"Zia io vado a trovare Kyounsuke! Sai non risponde al telefono e non voglio preccuparmi visto che è appena uscito dall'ospedale..."
"Kyounsuke? Quel tuo amico con i capelli blu? Beh certamente! Salutalo da parte mia!"
"Grazie zia lo farò!"
Dopo qualche colpo di spazzola e un pallone nella sua borsa, si fiondò a casa del blu.
'Menomale, mi ha creduto' pensò, ignaro di trovarsi davanti una scena a dir poco raccapricciante.
Ma naturalmente non lo poteva sapere.

*a casa di Kyounsuke e Yūichi*
Il blu era assorto nei suoi bui pensieri, mentre osservava o, perlomeno, scrutava il nudo soffitto a chiazze blu.
Controllò il suo cellulare:
-10 chiamate perse da Tenma
-15 messaggi d Tenma
Non credeva che lui, già.. lui, potesse essere entrato così profondamente nella vita di quel ragazzino.
Aveva ragione in fondo, a essere preoccupato per lui ma non doveva.
No che non doveva.
Prese un coltellino.
Si alzò la maglia.
Disegnò dei piccoli graffi sull'addome, diventando profondi, facendo fuoriuscire dei rivoli di sangue.
Non poteva sentirsi meglio.
Continuando, arrivò quasi alle braccia, aveva voglia di togliersi di mezzo.
Nessuno poteva essere più felice.
Ne vale davvero la pena vivere?
Non senza Tenma al mio fianco. Meglio togliermi di mez-
"TSURUGI APRI QUESTA PORTA!"
Cosa?
Tenma?
No... no... non lui.
Si massaggiò le tempie.
Non capiva più nulla.

"APRI QUESTA PORTA O LA SFONDO!"

Nessuna risposta.

"APRILA CAZZO!"

Il castano aspettò minuti interminabili senza risposte.

"ORA LA SFONDO! É MEGLIO CHE LA APRI PER IL TUO BENE!"

Niente.
Il blu non aveva proprio voglia di rispondere.
Non poteva rispondere, con il dolore alle tempie e i tagli sull'addome, come se gli strozzassero la gola insistentemente.
Subito dopo si udì un sonoro 'crack'.
La porta era giù, completamente distrutta.
La prima cosa che fece Tenma era guardare subito dentro la stanza.
Il castano bloccò il blu dai polsi, mentre si stava per dare il colpo di grazia.
Lo fissò con aria di rimprovero, incastonando i suoi occhi blu tempesta a quelli ambra della persona davanti a lui, davanti a quell'idiota, a quell'idiota che amava più della sua stessa anima.

Angolino piccolino (?)
Ehi ragazzi!
Vi piace? Per me non è male... ma questo dovete dirlo solo voi!
Continuo a massimo 13 stelline e
6 commenti!
So che posso fidarmi di voi!

~inazumata

Sei Tornato |Kyouten| <<IN REVISIONE>>Where stories live. Discover now