Quando la realtà fa male

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La realtà è il più abile dei nemici. Lancia i suoi attacchi contro quel punto del nostro cuore dove non ce li aspettavamo e dove non avevamo preparato difese.
(Marcel Proust)

Tuoni in lontananza, il cielo diventava minaccioso....le prime gocce incominciarono a cadere.

La villa in stile liberty era molto grande, un po' tetra ma il parco che aveva intorno era decisamente bellissimo. Si chiede cosa facesse Isabella in quel posto.
Nella sua posizione solo una cosa poteva fare...la domestica.
Sospirò profondamente. Era davanti al pesante portone d'ingresso in preda all'ansia. Lei non sapeva nulla quindi avrebbe dovuto sfoderare tutte le sue doti di mediatore per convincerla, e sopratutto per tamponare una probabilissima crisi di rabbia, paura e chissà che altro nei suoi confronti.

 Lei non sapeva nulla quindi avrebbe dovuto sfoderare tutte le sue doti di mediatore per convincerla, e sopratutto per tamponare una probabilissima crisi di rabbia, paura e chissà che altro nei suoi confronti

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Inoltre era ancora in preda a forti sentimenti di rancore verso Will e non sapeva come avrebbe reagito vedendolo. Al telefono non era stata necessaria una laurea in psicologia per capire che il fascino di Isabella aveva fatto un'altra vittima.

Però l'emozione di rivedere lei dominava su tutto.

Lasciò cadere il pesante battente del portone.

Se aprisse lei, che faresti?
Le chiedo perdono in ginocchio!
Neeee troppo orgoglioso.
La narcotizzo, me la carico in macchina e ci chiudiamo da qualche parte e non usciamo per un mese di fila...ma prima me la sposo, non mi deve scappare più!
Perdono in ginocchio!!!

"Desidera?"

Maremma che spavento

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Maremma che spavento..... American Gothic.

"Buonasera, mi chiamo Achille Sinclair, sto cercando ..."

"Ah sì....la padrona mi aveva avvisata di una sua probabile visita....le chiamo subito William che la condurrà di sopra."

"Grazie, non si scomodi, se mi indicasse dove trovarlo..."

"Laggiù, l'alloggio accanto alla rimessa...."

Avrebbe preferito chiedere direttamente di Isabella ma il buon senso gli suggerì di andare prima da suo cugino.... l'avrebbe incontrata senza nessun impedimento in circolazione. O forse lei era lì con lui...accantono' subito quella possibilità molesta.

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Sentì bussare alla porta.....Isabella finalmente!
Non vedeva l 'ora di parlarle...
Aprì la porta e il sorriso gli morì sulle labbra.

Si riconobbero immediatamente.

"Quindi? Mi fai entrare o dobbiamo scannarci qui sulla porta.."

"Ci hai trovati!"

"Si, ti ho gia detto che non faccio il dj di mestiere!"

"Entra.."Sì scosto' Will.

Erano uno di fronte all'altro, si studiavano in silenzio.

"Sinceramente Achille non ho voglia di fare a botte con te, anche se te li meritereresti un paio di cazzotti....però non voglio che ci sentano fare casino e sopratutto che senta lei. Quindi ....ora che fai? "

"Lei e' qui con te ?" Achille non aveva voglia di prediche....si guardava intorno cercandola.

"Sono le nove meno un quarto, sarà qui per le nove, dobbiamo uscire "

"Cosa? " Achille incominciò a innervosirsi

"Cosa? " Achille incominciò a innervosirsi

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......e partì l'embolo.

"Dimmi che non l'hai toccata!" lo guardò in cagnesco trattenendosi a stento ma non ci riuscì. Lo afferrò e lo sbatte' contro il muro.

Will superata la sorpresa, si liberò con un forte spintone che lo fece barcollare.

Sì fronteggiavavo.

Le cose si sarebbero messe male se la porta non si fosse spalancata con un forte botto, mettendosi ....ancora peggio.

Robert Navar fece il suo ingresso nell'alloggio di Will come un re che entra in una stalla puzzolente. Lo seguiva Etienne.

Will rimase immobile totalmente impreparato alla situazione.

Achille fece appena in tempo a sussurrargli " Non muoverti e lascia parlare me"

Isabella e AchilleWhere stories live. Discover now