Capitolo 7

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POV ANNABETH

Dire che andai a fare shopping è riduttivo, diciamo che è solo un'abbreviazione per "Piper mi trascinò a forza in tutti i negozi esistenti nel centro commerciale".

Comunque mentre Piper mi trascinava di peso dalla panchina all'ennesimo un negozio di vestiti, il mio sguardo si soffermò su un vestito esposto in una vetrina.

Era bianco, si bianco come il latte, una leggera scollatura da cui partiva una singola spallina. Sul fondo si riconosceva una leggera fantasia ricamata con un filo argentato.

Mi fermai ad osservarlo percorrendo con gli occhi i ricami e le cuciture che aggraziatamente formavano il vestito.

"Dovresti provarlo?"

"Dici?"

"Dico che se non muovi quel bel culetto te lo caccerò su a forza, a te la scelta" mi girai verso di lei che sorrideva allegramente ed entrai nel negozio.

La commessa mi venne incontro con un finto sorriso di cortesia e mi diede l'abito da provare, indicandomi i camerini.

Mi diressi verso di essi con il vestito appoggiato sul braccio ed entrai.

Guardai più volte il riflesso nello specchietto per accertarmi che la persona che avevo davanti fossi veramente io.

Il vestito aderiva perfettamente alle mie poche curve facendole risaltare, la spallina circondava la mia spalla coprendo parte della clavicola e il bianco puro faceva risaltare ancora di più la mia pelle abbronzata da ragazza californiana.

"Stai benissimo" sussultai e mi girai per vedere la testolina di Piper spuntare dalla tenda del camerino "Dimmi un po' hai per caso deciso di stalkerarmi?" risposi irritata "Siamo fatte uguali cara mia non scandalizzarti tanto" rispose facendo scoppiare entrambe a ridere dopodiché richiuse la tendina per farmi cambiare.

Guardai ancora una volta il riflesso allo specchio.

Chissà cosa avrebbe pensato Percy, ancora lui, ogni volta, ogni singolo momento il mio pensiero era rivolto a lui.

A quel punto la mia domanda era una sola. Sarei mai riuscita a dimenticarlo?

POV PERCY

Era il giorno del ballo.

Quella sera ci sarebbe stato il famoso ballo d'autunno e Rachel mi aveva già chiamato almeno 5 volte nelle ultime 2 ore.

La prima era per le scarpe, la seconda per la giacca e le altre sinceramente non avevo prestato la benchè minima attenzione.

Continuavo a pensare ad Annabeth, ogni volta che la vedevo nei corridoi c'era un senso straziante di distanza e ostilità. Era come se non esistessi, se non ci fossimo mai conosciuti.

E ripensandoci sarebbe stato meglio per entrambi se fosse stato così.

La mia vita era una farsa, cercavo di nascondere a tutto e a tutti ciò che provavo, perfino a me stesso, ma non potevo più continuare così. Mi stavo distruggendo, tutte queste bugie mi stavano uccidendo.

A interrompere i miei pensieri ci pensò Jason "Ehi" mi girai verso di lui che si stava praticamente impiccando con la cravatta nel tentativo di indossarla.

"Non è che mi daresti una mano?" gli sorrisi e mi avvicinai. Sciolsi il nodo che aveva fatto e gli feci quello giusto stringendo fino sotto il colletto della sua camicia azzurra.

"Stai ancora pensando a lei vero" mi voltai verso di lui giocando con la cravatta nelle mie dita che rinunciavano a stare ferme un minuto "E' così evidente?" risposi sdraiandomi sul letto di camera mia "Abbastanza" si sedette sul fianco del letto di fronte a me.

"Non riesco Jason, non posso dimenticarla" mi misi a sedere con la testa fra le mani "Capisco" rispose "No no non puoi capire, non puoi capire come ci si sente ad amare così tanto una persona che non puoi avere, amarla così tanto da stare male ma essere costretto a mentire per non farla soffrire, a far finta che non esista, sono stufo Jason, non posso più sopportare questa situazione."

"Non dovresti dirle a me queste cose"

"A a chi dovrei dirle sentiamo?"

"A lei, a Annabeth. Lei ti ama idiota, vi state solo facendo del male a vicenda. Va la fuori e dimostrale ciò che provi veramente, ciò che faresti per lei".

"Non mi parla neanche più è evidente che per lei è come se non esistessi"

" Dimostragli che vale la pena di lottare, vale la pena di credere nel vostro futuro. Dimostragli che anche se lei non ti parla non potrà mai cancellare i tuoi sentimenti"

Mi lasciai cadere all'indietro rimbalzando leggermente al contatto con il materasso "Hai ragione"

"Lo so amico" si alzò e si diresse verso il bagno "Su alzati Romeo, non vorrai mica dichiararti alla donna della tua vita con quei capelli" mi alzai ridendo e lo seguii in bagno.

POV ANNABETH

Ormai erano 2 ore, si hai letto bene, 2 ore che Piper mi stava aggiustando i capelli ed il trucco.

"Hai finito?"

"Senti amica pensi che opere come la Statua della Libertà o il Colosseo si siano costruiti da soli?"

"No ma...."

"No. Perciò taci e lasciami lavorare" sbuffai rassegnata e lasciai che finisse la sua"opera" come l'aveva definita.

Dopo altri 10 minuti staccò finalmente la piastra dai miei capelli e gridò un "Et voilà" tutta soddisfatta.

Mi girai verso lo specchio e per la seconda volta in quella giornata mi chiesi se la persona che mi stava fissando dall'altra parte dello specchio ero veramente io.

I miei ricci biondi disordinati che Piper aveva accentuato erano raccolti in una coda alta che lasciava alcune ciocche cadere sui miei occhi che erano truccati alla perfezione.

Mi costava ammetterlo ma Piper era veramente un talento, ma se vi chiede qualcosa, io non ho detto niente.

Mi alzai per andare a cambiarmi e aspettai che Piper fosse pronta.

"Pronta?"

"Pronta"

Ci incamminammo verso la scuola.

POV PERCY

Stavo aspettando Rachel con Jason davanti a casa sua per quella che sembrava un'eternità, finalmente la porta di casa Dare si aprì e vidi una chioma di ricci rossi spuntare dall'uscio. Indossava un vestito verde smeraldo senza spalline che le metteva in risalto gli occhi verdi e le lentiggini.

Appena mi vide mi corse incontro stampandomi un bacio.

"Andiamo?" annuii e la scortai verso la macchina che mia madre mi aveva prestato per l'occasione. Il tragitto verso la scuola fu accompagnato da un fastidioso silenzio, la tensione all'interno dell'auto era palpabile.

Arrivammo davanti all'ingresso principale con Rachel praticamente appollaiata sul mio braccio.

"Percy, siamo una coppia invidiabile!"

"Già" dissi nel tono più convincente possibile sorridendo

"Anche se penso di averti detto di indossare la camicia verde anziché bianca, perchè si intonava col mio vestito"

Oddio vi prego fatela smettere

"Hai ragione che sbadato" .

Mentre Rachel andava a rifarsi il trucco per la seconda volta da quando eravamo arrivati, andai con Jason a prendere da bere in attesa che arrivasse anche Piper.

La serata stava procedendo bene, tutto secondo i piani che mi ero fissato in testa.

Fino a quando non la vidi.

Best Friends -Percabeth-Where stories live. Discover now