Capitolo 13

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POV PERCY

A mio malgrado mi allontanai da Annabeth per chiamare suo padre, Jason e Piper.

Potevo ancora sentire il suo profumo sui vestiti, quel misto di limone e sapone che amavo tanto. Avrei dovuto dirle ciò che provavo e l'avrei fatto, o eccome se l'avrei fatto. Magari avrei aspettato che fosse guarita completamente così che avrebbe potuto prendermi a calci in culo per bene se avessi sbagliato qualcosa.

E la probabilità era elevata.

Cosa avrei dovuto dirle? Mi ripromisi che gliene avrei parlato il prima possibile. Non volevo e non potevo essere solo suo amico, io l'amavo ed era il momento di provarlo.

"Pronto Percy, è successo qualcosa a Annabeth?" la voce di Frederick mi risuonò attraverso il cellulare "Beh in effetti si, si è svegliata".

In un primo momento, dal silenzio che seguì, pensai che fosse svenuto ma poi la sua voce squillante quasi mi spaccò un timpano "Oddio, ma è fantastico, arrivo subito" e in meno di un secondo attaccò. Risi pensando al signor. Chase, anche se non lo dimostrava sua figlia era la cosa più importante per lui.

Digitai il numero di Jason che ormai conoscevo a memoria e dopo tre squilli la sua voce famigliare mi fece sorridere "Pronto?" "Jason, Annabeth è sveglia muoviti, e porta anche quella pazza della tua ragazza" sentii una voce femminile protestare ma avevo già abbassato il cellulare.

Decisi di andare da Annabeth mentre aspettavamo le visite. Ero stato via circa dieci minuti e già sentivo la sua mancanza.

Può qualcuno farti questo effetto?

Farti capire che ogni secondo lontano da lei è come un'eternità?

Lasciarti senza parole ogni volta che quei suoi occhi si incastrano perfettamente con i tuoi?

Annabeth mi faceva questo effetto, così sorridendo entrai nella sua stanza mentre i nostri sguardi si cercavano perfettamente come sempre.

POV ANNABETH

Vidi Percy che dopo essere entrato nella mia stanza sorridendo stava parlando con il dott.Jhonson  probabilmente per le mie cure.

Dio, quanto mi era mancato quel sorriso

Mi era mancato tutto di lui,i suoi occhi verdi che avevo imparato ad amare, i suoi capelli corvini sempre più disordinati e quel suo modo disinvolto di camminare con le mani sempre in tasca.

Dio, quanto mi era mancato.

Mi avevano detto che ero rimasta in stato di incoscienza per circa 2 settimane anche se per me  erano sembrate solo poche ore, e in quei momenti, cavolo in quei momenti, il mio unico pensiero era lui.

Sapevo che avrei dovuto parlargliene dirgli tutto ciò che pensavo, ma pensandoci l'avevo già fatto prima che succedesse tutta la storia dell'incidente e decisi che avevo bisogno di tempo. Tempo per capire se quello che avevo sentito da lui mentre ero in coma era solo mosso dalla preoccupazione di non rivedermi più. Tempo per realizzare che ero viva, si cazzo ero viva, avevo scampato la morte per un soffio e decisi che quella era la cosa importante.

Oddio certo, avrei parlato al più presto anche con Percy  perchè anche se eravamo passati da praticamente non poterci vedere a dormire insieme, io non volevo più vederlo come un amico, non volevo tornare a due settimane fa prima che quel camion cancellasse tutto.

Vidi Percy fare capolino dalla porta della stanza e mi tirai seduta nonostante il dolore alle ossa che continuava a uccidermi ad ogni movimento,  nonostante gli antidolorifici e le cure.

"Hey"

"Ciao bellissima" arrossii all'istante e lui abbassò lo sguardo "Ho chiamato tuo padre, Jason e Piper" disse lui per riempire il silenzio costante che era sceso tra di noi.

"Oh bene"

"Perfetto"

"Perfetto"

Dopo che ci guardammo negli occhi per un tempo che sembrò eterno, decisi che era il momento per noi di chiarire le cose.

"Senti Percy io..."

non feci neanche in tempo a finire la frase che quella pazza di Piper entrò nella camera come un uragano urlando "Sorpresa!" talmente forte che penso l'abbiano sentito anche i medici in pausa caffè nell'ala opposta.

Si precipitò verso il mio letto stringendomi in un abbraccio che avrebbe sminuito le camicie di forza.

"Piper! Pip, La gamba! La schiena!"

"Oddio scusa Annabeth, e che..." emise un gridolino "Sei sveglia, Dio mio non sai quanto aspettavamo questo momento" si staccò sorridendo a trentadue denti mentre le sue lacrime di gioia bagnavano il lenzuolo del letto.

Quanto mi era mancata quella pazza.

Arrivò il turno di Jason, che a differenza della sua ragazza, mi prese delicatamente fra le braccia evitando di premere sulla gamba o sulle fasciature "ci sei mancata Annabeth" mi sussurrò Jason sciogliendo l'abbraccio.

Con la coda dell'occhio vidi lo sguardo assassino che gli lanciò Percy al suo migliore amico e sorrisi divertita guardando quest'ultimo che si allontanava da Percy il più possibile.

Percy si avvicinò al mio letto e si chinò per per darmi un bacio sulla guancia e per fortuna non vide le mie guance colorarsi quando mi disse che andava a prendere qualcosa da bere con Jason.

I ragazzi uscirono dalla stanza e potei giurare di aver sentito i passi di Jason farsi più veloci del solito.

"Quindi cosa è successo tra te e Percy?"

"Cosa?... No... Noi non.. c'è..."

"Quando riesci a formulare una frase avvisami"

le rivolsi una delle mie famose occhiate e lei in risposta rise di gusto.

"Dai Annabeth, ti ricordo che il ragazzo che ti ha appena baciato la guancia e il motivo per cui sei qui, perciò o sei sotto incantesimo o è successo qualcosa. Io opto per la seconda."

"Abbiamodormitoinsieme"

"Cosa?"

"Abbiamo dormito insieme" buttai fuori tutto e risi alla faccia scioccata di Piper "E questa cosa perchè?" mi domandò sedendosi sulla sedia a fianco del letto.

Bella domanda, perchè ?

"Perchè nella mia vita ho bisogno di certezze Piper" feci una pausa "E lui è l'unica che ho" Piper mi guardò e sorrise "Penso che anche lui provi ciò che provi tu"

"Davvero?"

"Ovviamente cara si vede da come si comporta quando ci sei te. Ti assicuro che non aveva mai avuto questa dolcezza mentre giocava ai videogames con Jason, e neanche quando usciva con la rossa, si vede che sei diversa per lui"

"Grazie Piper, per tutto" l'abbracciai forte mentre Jason e Percy facevano il loro ingresso nella camera con in mano quattro bottigliette d'acqua.

Percy me ne porse una sorridendo e io sorrisi quando le nostre mani si sfiorarono, cosa che notò anche Piper, la quale mi sorrise maliziosa ricevendo una gomitata da Jason.

"Ho parlato con il dott.Jhonson , mi ha detto che se una volta fuori seguirà tutte le cure che le ha prescritto, potrà uscire tra circa due giorni"

"Perchè la cosa di avere la mia guarigione nelle tue mani mi spaventa?"

"Oh cara Annabeth, non ti libererai di me tanto facilmente"

"Non ho mai detto di volerlo fare"

mentre io e Percy ci guardavamo in silenzio sentii Piper borbottare un "Noi andiamo, a domani" e trascinare fuori Jason di peso.

"Percy io..."

"Annabeth!" mio padre entrò nella stanza abbracciandomi e Percy si allontanò abbassando lo sguardo.

E che cazzo, neanche l'Universo voleva farci parlare. Ah ma fanculo l'Universo io e Percy avremo parlato prima o poi, in un modo o nell'altro.

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