Cap 3. ... E PERDONO

1.8K 109 28
                                    


Quando Caterina varcò l'uscita della scuola, fu come se le avessero tolto un grosso macigno dalla schiena. Poteva finalmente respirare libera. Gli esami erano finiti e ora si poteva godere in santa pace le vacanze estive, prima del college.
Aveva già fatto progetti: avrebbe fatto un viaggio con la sua amica Mary e con il fratello maggiore della ragazza Jake. Avrebbero attraversato il paese e sarebbero giunti alla costa occidentale in auto e visitato la California, fatto il bagno nell'oceano Pacifico e vi avrebbero cavalcato le sue onde.
Poi insieme ai suoi genitori sarebbe andata a trovare gli zii ed i cugini dell'Italia, nella grande casa materna in campagna, rimanendovi per tre settimane.
Quella sarebbe stata un'estate indimenticabile.

Si stava già godendo quei momenti, pregustandosi l'odore salmastro dell'oceano e i profumi italiani che associava alla sua infanzia, quando uscì dalle porte dell'istituto ed abbracciò i compagni che, come lei, avevano le ultime prove quel giorno. Li avrebbe rivisti per il ritiro del diploma, ma poi ognuno sarebbe andato per la propria strada e con molti di loro avrebbe perso i contatti.
Li salutò un'ultima volta con un cenno della mano e percorrendo il lungo viale lastricato da grosse e rozze mattonelle grigie, varcò il cancello scolastico e, poco più in là, appoggiato al muro di fronte ad attenderla, c'era Loki. Aveva le braccia incrociate al petto, la schiena rilassata contro la parete e, cosa che la sorprese, le stava sorridendo.

Quando lo vide non credette ai suoi occhi: si era dato una bella sistemata dall'ultima volta che si erano visti, adesso vestiva con abiti nuovi, pantaloni neri in pelle, stivali dello stesso materiale e una camicia di lino verde con le maniche arrotolate fino al gomito.
Il suo sorriso perfetto, più somigliante ad un ghigno, e il semplice fatto che fosse lì, le fece mancare qualche colpo al cuore, ma cercò di riprendersi e di convincersi che comunque rimaneva uno sconosciuto scorbutico e che doveva stare attenta.

Gli si avvicinò cauta, fermandosi proprio ad un passo da lui e sollevando la testa per guardarlo negli occhi.

"Ciao."

"C-ciao... come.. come hai fatto a trovarmi?" aggrottò le sopracciglia, spostandosi una ciocca di capelli dal viso.

"Riesco sempre a trovare ciò che mi interessa." le sorrise mellifluo, avvicinando il viso a quello della ragazza.

Cat rimase senza fiato e senza parole.
Lui l'aveva cercata e, a quanto pare, l'aveva trovata e lo aveva fatto perché evidentemente lui era interessato a lei. O perlomeno, doveva essere interessato a rimediare alla lite dell'altro giorno e lei non poteva chiedere niente di più.

Il sollievo di aver finito gli esami, la gioia di vederlo lì per lei fu talmente tanta che fece una cosa che in altri casi non avrebbe fatto così alla leggera: gettò la borsa a terra e allacciandogli le braccia al collo, lo strinse in un abbraccio caloroso, sorridendo timida ma felice.

Il Dio però, non si mosse.

Dopo il modo in cui l'ho trattata perché è felice di vedermi?

Era contento che non gli portasse rancore e vederla sorridere gli scaldò il cuore. Lui, che era cresciuto nella menzogna e nel rancore, per la prima volta provava una gioia sincera.

"Sono così felice di vederti." disse continuando a stringerlo ancora un po'.

"Ho una sorpresa per te." disse Loki sciogliendosi dall'abbraccio, anche se - dovette ammetterlo - a malincuore.

Gli occhi della ragazza si illuminarono dalla sorpresa.
Ciò stupì il Dio.

"Davvero? E di cosa si tratta?" chiese una nota di curiosità molto marcata che non riuscì a trattenere.

Grazie a leiDonde viven las historias. Descúbrelo ahora