Cap 6. DI NUOVO INSIEME

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"Perché io gli voglio bene e lui ne vuole a me!!!"

E perché ci siamo baciati.

Ma quello era meglio se lo teneva per se. Era abbastanza sicura che gli uomini presenti non avrebbero capito.

Quella frase stava riecheggiando nella mente di tutti i presenti.

Caterina sperava di non aver parlato troppo presto e di non aver frainteso le intenzioni di Loki.
Il Capitano e Barton ammutolirono come pietrificati. Non avevano capito davvero, ciò che avevano udito. Oppure si?

"Aspetta Stark, c'è un cambio di programma. Vieni da noi." disse il Capitano ancora sbalordito dell'affermazione della ragazza.

Nell'attesa che arrivasse Stark, parve loro giusto presentarsi.

"Io sono Steve Rogers. E lui è l'agente Clint Barton. Tu chi sei?" domandò curioso.

"Mi chiamo Caterina." disse guardandoli in modo torvo.

"Non guardarci così, noi volevamo solo proteggerti. E' nostro compito proteggere gli abitati di New York." disse Steve.

"Tranquillo, a te perdono." e guardò male l'altro agente che ricambiò lo sguardo torvo.

Rogers stava per chiedere più dettagli sulla storia della ragazza, che era sbucata dal nulla, per una coincidenza fortuita e, a quanto pareva, anche fortunata, ma in quel momento arrivò Iron Man, che atterrò con stile.

"Mi sono perso qualcosa?" disse Tony notando le facce attonite dei suoi compagni e la ragazza in mezzo a loro.

Quando Caterina vide il suo mito, non potette credere ai suoi occhi. Lo aveva sempre visto in televisione e adesso era lì, davanti a lei. In un'altra occasione si sarebbe sentita emozionata ad avere una celebrità come Stark a meno di due metri, ma c'era qualcosa che le premeva di più. Magari, una volta finita tutta quella storia, si sarebbe fatta fare un autografo. Però quanto era fico con la sua corazza da supereroe.

"La ragazza potrebbe fermare Loki." disse con molta calma Steve.

Tony Stark tirò indietro la visiera della sua armatura, credendo di aver sentito male, e guardando prima Barton poi il Capitano esclamò un "COSA?!"

Erano per caso impazziti tutti? Avevano preso una botta in testa e si erano rincoglioniti? Una ragazzina tremante, ferita come lo era Cat non dava l'impressione di essere proprio una guerriera. Era decisamente diversa dall'idea che si era fatto vedendo e lavorando con una personalità femminile come la Romanoff.

"E' una storia lunga, Stark. Le puoi dare un passaggio fino alla torre?"

A quanto pare ci credevano davvero in quello che stavano dicendo, così senza fare altre domande si avvicinò a Caterina e tirandosi giù la visiera si girò in modo che potesse salire.

"Prego."

Quando la ragazza comprese che gli doveva montare in collo iniziò a non trovarla più tanto affascinante e cercò un altro modo per arrivare in cima al palazzo.

"No, no. Io non ci monto su quella cosa. Siete impazziti per caso? Soffro di vertigini e quella cosa non è sicura. Non c'è un altro modo? Le scale tipo?" le si era già seccata la gola e aveva le gambe tremanti, stava sudando freddo alla sola idea, figuriamoci metterle in atto.

Tony si girò verso quell'esserino così sfrontato, non credendo alle sue orecchie. Quella ragazza aveva chiamato ''cosa'' la sua armatura da miliardi di dollari, super tecnologica, futuristica e super fantastica.

Grazie a leiWhere stories live. Discover now