MISSING MOMENT #1

1.4K 41 9
                                    


BREAK ME


Sarebbe voluto uscire da casa dell'umana quasi a corsa, invece tutto quello che le sue gambe furono in grado di fare fu trascinarlo lentamente, ancora debole e malconcio, fuori dall'abitazione senza saper dove andare, dal momento in cui non aveva la più pallida idea di dove si trovasse.
Che fosse precipitato su Midgard, ormai, era cosa chiara e purtroppo non poteva farci niente ma la cosa che veramente lo irritò fu scoprire di essere precipitato in una cittadina di mare.

Dannazione!

Non poteva ritrovarsi in una regione in mezzo alle montagne, fredda e, possibilmente desolata, invece che in un luogo caldo ed affollato come quello?
Continuava ad aggirarsi per il quartiere senza una meta, ripensando ossessivamente a ciò che era accaduto solo poche ore addietro.
Era stato esiliato da Thor, per aver cercato di distruggere un pianeta.

Che assurdità!

Lui che era stato il primo a volere la distruzione di Jötunheimr e adesso era rinsavito tutto insieme per decidere di esiliarlo sulla Terra.
Strinse i pugni e contrasse ogni singolo muscolo in un moto di rabbia, al pensiero di quanto suo fratello gli aveva detto: era stato accusato di tradimento, di cospirazione contro il sovrano e della tentata distruzione di un intero popolo e per questo bandito.
Strinse ancora di più i pugni finché le nocche non gli divennero bianche ma dovette rilassarsi all'istante dal momento in cui sentiva ancora dolore su gran parte del corpo; dolore accentuato dall'urto con un signore che non lo aveva visto, troppo occupato a trafficare con il suo palmare, e che gli era andato praticamente addosso, facendo si che, sul viso del Dio si disegnasse una smorfia di sofferenza abbastanza evidente tanto da farlo, anche se in maniera impercettibile, mugolare.
Quello che gli serviva era un posto sicuro dove potersi nascondere e curare le ferite e, una volta ripresosi, pensare al suo piano di vendetta, perché nonostante muovere un passo gli costasse fatica, stava già premeditando la sua rivincita e sapeva, di già, che sarebbe stata totalizzante.

Non dovette camminare a lungo per trovare quel che cercava; non lontano da dove aveva conosciuto quell'umana, trovò un appartamento che, come diceva il cartello bianco piantato nel cortile, era stato messo in vendita. Si accertò che nessuno lo vedesse, estrasse il cartello ed esercitando la poca forza che gli era rimasta, riuscì ad aprire la porta per poi entrarvi dentro richiudendosela alle sue spalle.
La fortuna fu dalla sua parte quando, salendo lentamente le scale che conducevano al piano superiore, trovò in una stanza un vecchio e logoro materasso gettato da una parte. Non era molto e, sicuramente, non era niente rispetto a quello a cui era abituato ma, vista la situazione in cui si trovava, dovette accontentarsi di quello che la sorte gli concedeva dato che, per adesso, non gli aveva arriso poi molto.

Non si preoccupò neppure di controllarsi le ferite, a quelle ci aveva già pensato la ragazzina mortale.
Si dette del debole per essersi lasciato convincere a farsi aiutare nonostante le avesse fatto capire che non gli serviva. O meglio, gli serviva ma non lo voleva da una ragazzina midgardiana. Aveva accettato, chissà perché, poi, immaginando ancor prima che ne avesse le prove che quella creatura sarebbe stata solo una gran seccatura e la sua rovina.

Maledetta ragazzina.

Continuava a maledirla per averlo fatto sentire uno sciocco e un debole, per avergli fatto perdere la lucidità ed il controllo dei suoi pensieri; avrebbe continuato a maledirla finché gli sarebbero rimaste le forze.
In fondo era già stata la sua rovina. Si, lei lo aveva portato in casa e lo aveva curato senza chiedergli nulla, con la sola intenzione di essergli utile – strano, perché con lui tutti avevano uno scopo – e per questo avrebbe dovuto esserle almeno in parte grato ma quando l'aveva guardata con più attenzione, aveva provato una sensazione senza nome e senza precedenti, che quasi la trovò irritante. Lui, sempre così composto ed altero, immune da qualsiasi cosa lo potesse abbassare al livello degli altri, specialmente se era a livello degli umani, si era trovato spiazzato davanti alla gentilezza che gli aveva usato ed allo sguardo dispiaciuto che gli aveva rivolto.
Sembrava che fosse sinceramente dispiaciuta per la sua sorte e per non poter fare di più per lui.
Ma com'era possibile? Non lo conosceva. Se lo avesse conosciuto o se avesse conosciuto le sue vere intenzioni, avrebbe sicuramente cambiato atteggiamento.

Grazie a leiKde žijí příběhy. Začni objevovat