MISSING MOMENT #4

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*angolino mio* 
di solito metto questo angolino da ultimo, ma dato che non so se qualcuno lo legge, ho deciso di metterlo per primo, almeno sono sicura che vi ci cascherà l'occhio.
Voglio delucidarvi sulla motivazione di due titoli, cosa che mi sono dimenticata di fare le altre volte...... aaah, la mia testolina bucata e tra le nuvole xD
Punto 1. il titolo Break me, non è altro che la traduzione in inglese di "Mi distruggerai", un brano estrapolato dal musical Notre Dame de Paris, di Cocciante....
Punto 2. il titolo Evrything goes black è una canzone degli Skillet, un gruppo rock.
Detto questo, anche se ci scommetto la mia collezione di fumetti di Dylan Dog che non ve ne frega una mazza, con questo quarto missing moment si conclude la prima parte della storia.

ENJOY IT!!



CHECKMATE TO KING


Le si era gettato addosso per farle da scudo con il proprio corpo, evitando così che venisse ferita od attaccata una seconda volta dalle schegge dell'Aether che, in quel momento, era andato in mille piccoli frantumi dopo un potente attacco da parte di Thor. Il Dio del tuono si era scagliato con il suo Mjolnir contro il nemico proprio nel momento in cui era più debole, ovvero quando stava tentando di impossessarsi di quell'arma di distruzione.
Abbassò lo sguardo sulla mortale di suo fratello e vide impresso sul suo volto l'espressione più limpida e cristallina di paura ed impotenza, lei così piccola e fragile per quel mondo così crudele e barbaro.
Vederla lì, sotto di lui, tremante ed impaurita dopo che era stata solleva di un paio di metri e scaraventata a terra, gli fece ritornare in mente la sua mortale sulla Stark Tower. In fondo, le due donne, non erano poi così diverse: entrambe avevano messo a repentaglio la propria vita per ritrovare coloro a cui tenevano di più.
Più volte da quando era stato ricondotto ad Asgard si era domandato che cosa stesse facendo e se, come Jane, lo stesse cercando oppure lo avesse dimenticato. Più volte sul suo volto si erano impressi i segni della disperazione, della follia, di lunghe notti insonni passate a domandarsi se quella ragazza fosse umana o strega, perché non riteneva possibile che lui, principe austero e rigido, si potesse dannare a causa sua o se, invece, quella ragazza fosse una benedizione; la sua unica via di redenzione che gli avrebbe permesso di vedere, finalmente, un po' di luce nel suo mondo fatto solo di tenebre.
Fu un rumore sovrannaturale a riscuoterlo dai suoi pensieri.
Thor non era riuscito a distruggere l'Aether e adesso le schegge si stavano riunendo sotto il potere di Malekith che era intenzionato a farlo entrare nel proprio corpo. Una volta che il fluido rosso venne accolto con successo dal corpo dell'Elfo Oscuro, ciò che si presentò agli occhi dei due asgardiani e dell'umana fu alquanto angosciante. Il loro piano era miseramente fallito poiché ora che l'Elfo aveva in se il Potere era indistruttibile e niente avrebbe potuto fermarlo.
La battaglia ebbe allora inizio mentre Kurse ed il suo signore, dopo avergli lanciato un'occhiata complice, se ne ritornavano alla loro nave per dare inizio al loro piano di distruzione.
Thor partì alla carica per primo, come suo solito, scaraventando a terra i suoi nemici in una sola volta con la sua forza e con il suo fedele martello con l'intenzione di fermare Malekith. Kurse, accortosi dell'intenzione del Dio, afferrò una bomba e la scagliò contro Loki e la mortale che erano rimasti in disparte. Il Dio degli Inganni fece appena in tempo a gettare a terra Jane per evitare che venisse risucchiata dal flusso della bomba prima che si azionasse e venisse a sua volta coinvolto in quel risucchio mortale.
L'aveva salvata un'altra volta, suo fratello era in debito con lui e questa volta avrebbe trovato il modo per far si che le sue buone azioni giocassero a suo favore.
A niente sarebbero valse, però, le sue premeditate azioni se fosse stato risucchiato dalla bomba; per sua fortuna venne salvato da Thor che, dopo aver guardato il fratello con intesa, si precipitò contro i suoi avversari prima che mettessero piede sull'aeronave. Ricevette un potentissimo colpo da Kurse che lo fece volare a molti metri di distanza, contro una parete rocciosa tipica di Svartalfaheimr, per poi continuare a pestarlo senza subire alcun danno dal biondo Dio. Nel frattempo anche Loki venne circondato da quattro elfi ma, decisamente più elegante ed agile di suo fratello, li fece fuori con il suo pugnale in pochissimo tempo. Quando anche l'ultimo elfo stramazzò a terra, si precipitò in soccorso di Thor che era indiscutibilmente in svantaggio.
Raccolse un'arma elfica trapassando, da parte a parte, il torace del mostro che non si era accorto della sua presenza; prima che Loki si potesse allontanare, venne afferrato da Kurse che lo trafisse a sua volta. Riuscì comunque ad azionare la bomba, che aveva attaccata alla cintura della sua armatura, mentre aveva ancora la lama nel proprio torace facendo si che venisse distrutto.
L'urlo disumano che emise Thor alla vista di Loki ferito a morte riecheggiò macabro per tutta la deserta ed oscura vallata.

Grazie a leiWhere stories live. Discover now