Capitolo 2

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Pov's Umb

Sono le 8.30 e ancora nessun cenno dell'arrivo del professore. Speriamo che arrivi presto. Le ore buche sono una noia mortale.
Mentre ero intendo a ricopiare i miei appunti di storia noto, con la coda dell'occhio, un movimento sospetto, so già che ciò che avverrà sarà qualcosa di altamente fastidioso.
Alzando lo sguardo dal quaderno mi ritrovai una riccia chioma nera e due piccoli occhi scuri intenti a fissarmi.
"Ciao Umberto!"
Che voce squillante.
"...ciao" risposi freddo.
Roberta trovava sempre delle scuse per starmi appiccicata, come per esempio i progetti di gruppo o le ore buche come questa. È una ragazza molto simpatica quando vuole...appunto, quando vuole.
Fece il giro del banco e si sedette sulle mie gambe, anche se leggera e molto secca è comunque fastidiosa, appoggia i gomiti sul mio quaderno iniziando anche a parlare, impedendomi di scrivere. Faccio finta di seguire il discorso pensando, nel frattempo, a come mandarla via. Trovai la risposta quando una risata riuscì a catturare il mio interesse. Incrociai lo sguardo di Mat che aveva ancora le lacrime agli occhi per una battuta che gli era stata detta. Vedo quest'ultimo alzarsi e dirigersi in bagno così mi alzai e andai anch'io.
Entrai in bagno spalancando la porta, trovando Mat appoggiato al muro di fianco ai lavandini pieno di scritte e disegni idioti, intento a giocare con il cellulare.
"A quanto pare qualcuno ha la sua prima spasimante" disse accorgendosi della mia presenza e facendomi vari occhiolini.
"Che ne sai che è la prima?" Replicai.
"Perché ne hai avute altre?" Disse con tono sarcastico.
"Non sono affari tuoi" dissi secco.
Non posso proprio chiederglielo.

Suonò la campanella e tornammo a casa. Finalmente dopo 5 ore sono riuscito ad allontanarmi da Roberta che mi è stata appiccicata tutto il santo giorno.
Una volta a casa, Mat e Giulia, presero il solito posto sul divano e io andai in camera.
Dopo un po' Giulia bussò sulla porta della camera, attirando la mia attenzione.
"Umb io scendo a comprare delle cose, ti serve qualcosa?"
"No, grazie"
"Ok, io torno subito, intanto tieni compagnia a Matteo!" Mi disse quasi come se fosse un ordine.
Sbuffai con una faccia molto contrariata che non sembrò far cambiare idea alla ragazza davanti a me, infatti mi prese per un braccio portandomi in soggiorno. Poi scese.

Io e Matteo ci guardammo, seduti l'uno di fronte all'altro, in silenzio lanciandoci occhiatacce di tanto in tanto per circa 10 minuti. Fui io a rompere il silenzio, anche se volevo evitare di dovermi affidare a lui avevo bisogno di qualcuno che mi togliesse di torno Roberta e lui era l'unica persona a cui chiedere aiuto. Lui era perfetto.
"Matteo...devo chiederti un cosa" dissi serio.
"Strano che tu mi chieda qualcosa Umby, pensavo mi odiassi" disse marcando quello stupido nomignolo.
"Infatti, e sai bene che odio anche quello stupido soprannome, ma mi serve che tu mi tolga di torno una ragazza"
"Quella che ti gironzola ogni tanto attorno? Dalle una chance, è così.." Incominciò lui "..Fastidiosa" finii io.
"Stavo per dire carina ma...fa come vuoi" replicò, continuando poi "Comunque perché dovrei farlo? Perché io?"
"Perché sei l'unico a cui posso chiederlo".
Per dire quest'ultima frase mandai a puttane tutto il mio orgoglio e più lui rimaneva in silenzio accentuando sempre più il sorrisino compiaciuto sulla sua faccia, più mi sentivo stupido ad averglielo chiesto.
Dopo i 3 minuti più lunghi della mia vita finalmente rispose "D'accordo lo farò, ma ricorda che mi devi un favore".
Perfetto, mi ero anche indebitato con lui. Poteva andare peggio?

Amore violento.Where stories live. Discover now