Capitolo 6

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Umb's pov

Andai a casa di Matteo, ne il tragitto nè il bestione nella portineria mi aiutarono a sbollire. Guardai male tutti i passanti, persino il portiere.  Quest'ultimo, tuttora, non so con quale coraggio.
Salii le scale a due a due e inizia a bussare incessantemente alla porta.

Silenzio.

Continuai per altri 10 minuti fino all'arrivo del bestione che mi avvisò che Matteo era sceso per andare ad una festa. Anche se gigantesco ed inquietante il portinaio era una brava persona.
Mentre cercavo il modo di trovarlo mi ricordai della festa di compleanno di una nostra compagna di classe e, fortunatamente, ricordai che conoscevo già la casa grazie ad un progetto di gruppo.

Arrivai davanti alla sua villa, era enorme e con un giardino all'inglese splendido.
Entrai, salutai la festeggiata e mi misi a cercare Matteo.
Dopo una quindicina di minuti lo trovai su un divanetto a sbaciucchiarsi una ragazza totalmente a caso e sconosciuta. Lo afferrai per un braccio e lo strattonai sulle scale fino alla camera vuota più vicina.
Entrammo e mi posizionai davanti la porta, così non avrebbe avuto possibilità per sfuggire alla situazione.
<Che vuoi?> incominciò lui, con tono scocciato.
<Sai benissimo perché sono qui...dobbiamo parlare>
<E di cosa? Non ho niente da dirti> disse.
<Oh invece si, tanto per cominciare...> mi bloccai, effettivamente non c'era un motivo preciso per il quale ero lì, o per il quale ci ho chiusi in una stanza. Ero semplicemente arrabbiato. Per la strada avevo anche pensato a cosa dire ma adesso...vuoto, bianco, zero, non ricordo le parole.
Sospirò e, vedendo il mio stato di confusione iniziò a parlare <Se sei venuto per chiedermi il perché ho lasciato tua sorella, anche se non sono fatti che ti dovrebbero riguardare, semplicemente non mi piaceva più...> poi avvicinandosi sempre di più a me continuò <...oppure sei qui per altro?> concluse prendendomi il mento con le dita con quel suo solito sorrisino in faccia.
<Non farti strane idee irrealizzabili> dissi schiaffeggiando la mano con cui mi aveva afferrato.<Quindi Per te mia sorella era solo un passatempo!?> sbraitai poco dopo.
Rise, per poi bloccarmi contro la porta con il braccio e bloccando la serratura di quest'ultima <Certo che no, la ragazza di prima era un divertimento, ma se vuoi puoi prendere il suo posto> si stava pericolosamente avvicinando e il mio naso percepiva sempre più un forte odore di alcol. Gli diedi un pugno sullo stomaco per farlo allontanare da me e, aprendo la porta, scappai sbraitando <MA ANCHE NO! IDIOTA!>

Amore violento.Where stories live. Discover now