Capitolo 7

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Umb's pov

Ero ancora più arrabbiato di prima, non ci parlavamo da settimane e dopo tutto quello che è successo le uniche cose che gli sono venute in mente di dirmi sono queste!?
Corro di sotto cercando di non cadere dalle scale e, poi, di farmi spazio tra la grande folla nel salone, in quel momento, intenta a ballare una schifosissima canzone da discoteca.
All'improvviso una ragazza mi prese il polso e mi portò dalla parte opposta della sala, cioè troppo lontano dalla porta d'ingresso e quindi per andarmene.
"Hei mollami, me ne starei andando via" dico spazientito.
Finalmente riuscì a vederla in faccia. Aveva gli occhi marrone scuro e i capelli corti mossi, del medesimo colore.
"Ah scusa, io sono Giorgia, molto piacere.." sorrise "..già te ne vai? Dai fammi un po' di compagnia, solo per 5 minuti, finché non ritrovo la mia amica".
Acconsentii anche se un po' contrario, non sembrava una persona pericolosa. Iniziammo a ballare. Non ero mai stato un bravo ballerino ma, a giudicare dalle persone intorno a me, alla fine bastava che mi muovessi.

Lei prese, da un vassoio di metallo, un piccolo bicchierino contenente del liquido di uno strano colore e lo mandò giù tutto d'un fiato. Feci lo stesso un paio di volte, fino ad iniziare a ridere per ogni minima cosa.
Perfetto, ero ubriaco, ma non m'importava. Almeno non avrei pensato a quell'idiota.

Non so come arrivai vicino alla piscina ma continuai a ballare.
Giorgia era sparita ma non me ne curai più di tanto. All'improvviso vidi Mat avvicinarsi e fermarsi, poi, di fianco a me. Credo abbia iniziato a parlare ma tra l'essere ubriaco, la musica e il chiasso non capii niente.
"Gira al largo! Hic, non vedi che sono impegnato!?" iniziai a muovere le braccia a caso come per indicare la gente intorno a me.
Lo vidi sospirare e afferrarmi il braccio ma, dopo averlo spinto via, caddi in piscina, riemergendo dopo pochi secondi.
Scoppiai a ridere e nuotai per la vasca a casaccio. Poi mi avvicinai al bordo per cercare di far cadere anche lui in acqua, ma senza successo.
Mat si accovacciò sul bordo piscina "Sai, sei molto carino da quassù" disse con uno sguardo malizioso.
Seguii il suo sguardo e guardai in basso, vidi la mia maglietta bianca, ormai fradicia, del tutto trasparente. Il mio viso passò da un pizzicore rossiccio sulle guance ad un violento arrossamento stile pomodoro.
Cercai di coprirmi con le mani, ma senza successo. Matteo, vedendomi, credo, in stato di shock e imbarazzo decise di buttarmi addosso la sua felpa nera tuffandosi anche lui in piscina. Si avvicinò, mi afferrò per i fianchi per poi tirarmi verso di lui, fino ad arrivare ad un centimetro da me, facendo combaciare perfettamente i nostri stomaci.
L'ultima cosa che ricordo:
Matteo,
dopo
vuoto totale.

Amore violento.On viuen les histories. Descobreix ara