The emptiness I felt when I sat alone

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Allora🤓 per questo capitolo 💣 mi sono ispirata a una canzone, che anche se non conoscete freganiente perché la storia si legge lo stesso ahahah
Si chiama Hotel Ceiling, Rixton
Secondo me è meglio che non la ascoltate prima di leggere, che magari poi vi spoilera il finale 😅
Basta, addio ciao mi ritiro 🖖🏻

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"Devi per forza partire?" Chiese dolcemente Mika al suo giovane ragazzo, stringendo ulteriormente le braccia attorno al suo collo.

"In realtà no, posso rimanere e farmi licenziare. Però poi il tuo povero stipendio da cantante stonato non ci permetterà di vivere" scherzò Andy, cercando di nascondere la malinconia di quel momento con un po' di risate.
Anche Mika sorrise, sinceramente divertito, e decise di stare al gioco.

"Perché invece uno che riprende i fiori guadagna un sacco eh" ribatté il riccio.

Si lasciarono andare entrambi ad una risata contagiosa, rimanendo comunque abbracciati.
Andy si lasciò cogliere dal momento di tenerezza e cominciò a baciare il collo del suo ragazzo, sorridendo tra un contatto e l'altro.
Si arrestò quando arrivò finalmente all'angolo della bocca e allontanò di poco il suo viso, di modo da guardarlo negli occhi.

"Mi mancherai" gli sussurrò, soffiandogli sulle labbra.

"Mi mancherai" gli ripeté il riccio, sorridendogli.

Fu il cantante, finalmente, a far unire le loro labbra ancora una volta, in un bacio che sapeva di amore e tristezza.
Si separarono poi, quando il volo del biondo fu chiamato dallo speaker.
Si sorrisero un'ultima volta quel giorno, promettendosi silenziosamente amore eterno.
Andy fece la fila per il gate e, dopo circa venti minuti, si poté sedere sull'aereo. Si mise le cuffie, fece partire la playlist delle canzoni del suo ragazzo e si lasciò cullare dalle dolci note, addormentandosi.

Si risvegliò solo quando atterrarono e, nonostante il sole alto della Grecia lo colpì con tutto il suo calore, proprio come piaceva a lui, si ritrovò a pensare che la pioggia e l'umidità di Londra gli mancavano parecchio.
Uscì dall'aeroporto e raggiunse il suo albergo con un taxi, subito dopo si buttò sul letto, senza neanche disfare le valigie.
Accese il telefono e non si fermò a guardare le tante notifiche che aumentavano di numero sullo schermo, aprì la rubrica e chiamò solo quel contatto.
Dopo parecchi squilli senza risposta, si arrese e sbuffò, chiedendosi cosa avesse da fare di importante Mika, se non rispondere a lui.
Gli inviò poi un messaggio e si decise a disfare almeno una delle due valigie che si era portato. Sarebbe dovuto stare in Grecia per almeno due settimane.

Quando arrivò l'ora di cena, Andy non aveva ancora ricevuto risposta dal suo ragazzo, gli inviò un secondo messaggio, dopo averlo cercato per altre sei volte minimo. Poi scese a mangiare e non si stupì nello scoprire che il suo appetito era momentaneamente scomparso.
Risalì in camera dopo neanche venti minuti e decise di ignorare il suo telefono, accese il pc e cominciò a lavorare a qualche vecchio video, distrattamente e svogliato.
Finì di sistemare le ultime cose quando ormai la mezzanotte era passata da un pezzo, notò l'ora sul suo telefono e decise di provare a dormire.
Di Mika, ovviamente, nemmeno l'ombra. Nessun messaggio e nessuna chiamata, semplicemente il silenzio.
Questa volta lo sbuffo di Andy nacque anche da un senso di rabbia, per essere stato così ignorato dal riccio.
Crebbe in lui la peggiore delle sensazioni: un misto tra rabbia e preoccupazione, accompagnata da solitudine e tristezza.
Si addormentò per stanchezza, ma non riposò a dovere, i suoi pensieri erano troppo pesanti quella sera.

La mattina si risvegliò con un leggero mal di testa e si lamentò quando sentì il sole infastidirlo, non aveva voglia di alzarsi e lavorare.
Controllò per l'ennesima volta il cellulare e, ancora, non trovò nessun messaggio da Michael.

Tell them the story of a boy like meWhere stories live. Discover now