26 - Hardblood

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"Mi hai sentito, Colleen?"

Gordon si accorge subito della sfumatura di sconcerto sul mio viso. Gli angoli degli occhi mi bruciano come se avessi appena letto duecento pagine di un libro, ma oltre a questo, niente mi fa male. La testa è leggera, il corpo rilassato, la bocca idratata, sebbene abbia almanaccato per chissà quanto.

"Colleen, stai bene?"

Un brivido mi percorre collo, schiena, gambe e piedi. Insomma, tutto.

"Io... sì" mento. Scommetto che lo sbalzo mentale che ho appena avuto sia dovuto allo stress che mi ha buttato addosso il Purgatorio e allo sconcerto delle notizie di Marjoire, ovvero che sono una Nephilim, e che sono stati Dio e Lucifero a voler dividere in due tutte le città del mondo per allontanare gli angeli e i demoni dai Nephilim e far morire quest'ultimi.

Per l'amor di Dio, Colleen, stai calma! La maledetta vocina urla disperata dentro di me, un ronzio che vorrei scacciare all'istante.

Sto delirando.

Una sincope. Ecco cosa mi sono immaginata.

"Mi gira solo un po' la testa." mento di nuovo: ora come ora, ho il cervello che sembra volare, il corpo in uno stato di relax che ho provato poche volte in vita mia. Sento il sangue pulsare nelle orecchie, ora. Non so il perché, ma mi sento improvvisamente come se la mia vita fosse stata costruita su una lastra di ghiaccio sottile come un foglio di carta e ora quel ghiaccio stesse iniziando a creparsi, minacciando di gettarmi nel buio gelido sotto di me, forse nell'inferno. In un mare di dolore e oscurità, dove tutti i segreti che mi devono ancora essere rivelati galleggiano nella corrente, i relitti mai dimenticati di una vita naufragata all'ultimo minuto.

Colleen, hai avuto solo un calo. Rilassati.

"D'accordo. Se non te la senti di camminare, avvisami. Ti porto immediatamente dentro..."

"No, Gordon. Ma grazie lo stesso." gli sorrido, cercando di mantenere un minimo di lucidità: tutti i pensieri mi si stanno affollando in un angolo del cervello che sta cercando di esplodere. Ma ciononostante, non sento alcun fastidio, alcun dolore fisico. "E... di preciso, dove stiamo andando? Questo posto è solo e-erba e acqua e sangue e roccia e un palazzo bianco?"

Sperando che la mia mente non abbia un altro collasso, mi stropiccio gli occhi, un gesto infantile che turba Gordon. Un'ombra gli attraversa gli occhi come un corvo che vola. Ma forse mi sono immaginato anche questo: ora sorride.

"Oh, no, Colleen. Ora puoi anche non vedere niente, dietro il Golden Globe fino alla roccia in fondo, ma in realtà c'è qualcosa, qualcosa che ti mostrerò a breve. Un qualcosa di enorme."

Cerca di rispondere normalmente. Non balbettare. Non far notare niente.

"Qualcosa di brutto o... cattivo?"

"Qualcosa di meraviglioso. Niente di cui preoccuparsi."

"Meglio così." gemo, stiracchiando le braccia e sporgendo il petto in avanti. Il seno minaccia di mostrarsi più del dovuto, ma Gordon sembra non essersene accorto. Sta guardando diritto davanti a sé, verso qualcosa che evidentemente io non riesco a vedere. "Per oggi non voglio più vedere cose brutte. A parte il resto dei miei amici morti. Dusnatt e Marjoire sono già fuori. Mancano solo tutti gli altri."

Il demone scuote la testa, come se qualcosa lo avesse turbato, ma ha comunque capito quello che ho detto e dice:"Alla fine di tutto questo apprezzerai il dono che ti sta dando la Poctilla. Le emozioni sono qualcosa di unico, piccoli fischi in un vento infinito. E tu devi sapere dove va quel vento."

Il mio silenzio pone fine alla nostra conversazione, alla mia prima conversazione con Gordon, un demone Vostra Bassezza, Guardiano del Precipizio e con delle ali fatte di ossa. È un ragazzo anche niente male.

A Clash of Wings (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora