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Dio. È per Dio che lo stai facendo, Crowley. È nel suo nome che combatti.
"Ehi bel tenebroso, a cosa pensi ?"
"Eh ?" Crowley si riscosse dal suo stato di trance grazie a quella voce vellutata, gentile quasi.
Si voltò in sua direzione quasi inconsciamente. E lo vide.

Un ragazzo elegante. I lineamenti femminei ornati dai capelli lunghi e lisci legati in una coda di cavallo alta.
I vestiti dal taglio elegante e dalla fattura pregiata cozzavano con quelli più rudi e lisi del templare seduto sull'erba.

E gli occhi. Crowley si perse in quel rosso nell'istante stesso in cui lo incrociò.

Un angelo. O un demonio.
Sì. Forse è questo che era.
Un angelo caduto, un signore della seduzione.
Che fare ? Rifiutarlo, pareva ovvio.
Eppure, Crowley, per quell'uomo avrebbe venduto l'anima al Diavolo senza remore.

Il loro primo incontro è stato fugace. Ne seguirono altri. Alcuni fugaci altri meno.
Il ragazzo veniva, gli sorrideva e gli si sedeva accanto.

L'incontro decisivo avvenne dopo una missione dei templari.
Molti suoi compagni erano morti, alcuni feriti gravemente oppure catturati.
Perchè non li aveva protetti ?

"Dov'é il tuo Dio, adesso ?"
Ferid. Silenzioso come un gatto. Se fosse stato un nemico, a quest'ora Crowley sarebbe già morto.

Ma al templare importava davvero vivere ?
Aveva dedicato tutta la sua vita al suo Dio e aveva visto, in battaglia, i suoi compagni morire atrocemente. Dov'era il Dio per il quale combattevano ? L'uomo non seppe darsi risposta.

"Non voglio che tu muoia."
"Non morirò."

***

"Bugiardo." ecco cosa avrebbe voluto dire Ferid, mentre si aggirava tra i cadaveri della battaglia appena conclusa.

Non si era sbagliato. Lui non sbaglia mai. Anche se avrebbe tanto voluto farlo.
Eccolo lì. Steso a terra. Il mantello rosso reso più scuro dal sangue fresco, gli occhi chiusi ed i capelli in disordine.

Stupido. Idiota !
"Avevi detto che non saresti morto !" gli inveì contro il nobile.
"In effetti... non lo sono." l'uomo aprì di poco gli occhi, sorridendogli. Ferid avrebbe voluto picchiarlo. E tanto. Dove trovava la forza di sorridere ?
Gli accarezzò i capelli spettinati. La mano fredda contro il viso bollente. Il templare sorrise, chiudendo gli occhi.
"Per la prima volta non vorrei morire. La vita è una puttana." mormorò tra un colpo di tosse e l'altro.

Il vampiro lo strinse maggiormente a sè, e abbassò il viso. Per la prima volta dopo secoli permise ad una lacrima di rigargli il viso angelico.
Una sola, nascosta dai capelli che gli ricadevano lungo il viso.
Poi decise.

Si morse il labbro a sangue utilizzando i canini.
Sentì il liquido ferroso scendergli dalle labbra e alzò gli occhi.
Non l'avrebbe perso.
Quel templare non era un capriccio. Era qualcosa di più.
E non se lo sarebbe lasciato sfuggire.

Gli mise una mano sul petto e, nell'esatto istante in cui non sentì più nulla, lo baciò.

"'Fanculo Krul. Io non ti abbandono." pensò mentre lo baciava.

Una mano intrecciata con quella del templare e l'altra persa tra i suoi capello rossicci.

Shinya...Why?Where stories live. Discover now