11 : Dear Love...

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Ehy Shinya,
come stai ? Spero tu stia meglio di come stavi qui.
Spero che quei demoni che ti attaccavano l'animo siano spariti.

Non so perchè ho deciso di scriverti, non so nemmeno che scriverti.

Ti amo, lo sai ? Ovvio che lo sai, te l'ho detto.

Rimpiango di non avertelo detto prima.
Rimpiango di essermi comportato così, so che con il mio menefreghismo ed il mio rifugiarmi costantemente nell'idea di amare ancora Mahiru (finta tra l'altro) ti abbia ferito.
Rimpiango di non aver avuto il tempo di amarti.
Avrei venerato quel corpo come meritava. Non ce n'era stato modo.

Perdonami, Shinya.
Perdonami per non essermi dichiarato prima.
Perdonami per averti fatto soffrire.
Perdonami per la mia stupidità (Non a caso Yuu mi chiama Baka).
Scusa la mia insicurezza, il mio essere brusco.
Scusa ogni gesto secco, ogni sorriso non ricambiato, ogni gentilezza respinta.

Perdona, ti prego, questo povero idiota, perché altro non posso essere.

Shinya.
Hai un nome bellissimo, lo sai ? Significa "piena notte".

E, a proposito di piena notte, ti devo confessare una cosa. Mi sento come un bambino beccato con le mani nella marmellata, ma voglio dirtelo.
Non so se lo sai, o se te ne sei mai accorto, ma a volte dico di avere problemi di insonnia.

Ecco, tutte palle. La verità è un'altra.

La verità è che fingevo di andare a letto, spegnevo la luce e mi coricavo guardando il soffitto.
Aspettavo pazientemente che Kureto andasse a letto (mannaggia a lui che andava a letto all'una o alle due), poi mi alzavo.
Camminavo scalzo per i dormitori sino alla tua camera.
La aprivo piano. Per fortuna tu dormivi sempre.
Tu non sai quanto eri bello.
I lineamenti rilassati, un sorriso sempre accennato e le ciglia lunghe sulle guance che mi nascondevano i tuoi meravigliosi occhi Acquamarina.
Entravo in camera tua e passavo almeno un'ora buona ad accarezzarti i capelli o il viso.

Mi dispiace non aver potuto farlo da sveglio.

Mi sarebbe piaciuto vedere l'Acquamarina socchiudersi quando ti avrei accarezzato le guance.
Mi sarebbe piaciuto vederti arrossire.
Mi sarebbe piaciuto sentirti pronunciare il mio nome. In un urlo, in un sussurro, in un gemito.

Ora invece soffro davvero di insonnia. La notte guardo il soffitto, e lo trovo pieno dei tuoi ricordi.

Il tuo sorriso.
Quella tua fissa per il pane e marmellata.
E non dimenticherò mai quell' "Ohayo" mugulato con la fetta di pane in bocca mentre eri in macchina.
L'ho amato quell'istante.

Ho troppe cose da dirti, e il foglio è già finito.
A questo punto non mi resta che congedarmi.

Quando ci ritroveremo di nuovo, ti racconterò tutto.

Fino a quel momento... aspettami Amore mio.

Per sempre tuo, in questa e in altre vite,

Guren.

Shinya...Why?Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt