Capitolo 6

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Erano passate circa due settimane da quando Bella era partita alla volta di Phoenix.
Due settimane noiosissime per Edward nonostante fossero trascorse con la stessa normalità che era presente nella sua vita prima di conoscere la ragazza.
Ogni tanto le aveva scritto qualche lettera ma non aveva avuto il coraggio di inviarle. Cos'avrebbe pensato Bella? Già lui l'aveva baciata senza permesso (e ancora non sapeva cosa ne pensava la ragazza, cosa che lo turbava molto), figuriamoci inviare delle lettere ad un indirizzo che non gli era stato neanche dato!
Era anche vero che Bella non sembrava particolarmente scioccata quando si erano baciati e che sin da quando si erano conosciuti avevano costruito una loro particolare intimità quasi "proibita", fuori dalle regole.
Perciò una mattina particolarmente assolata Edward si decise. Avrebbe trovato l'indirizzo di Bella a Phoenix e le avrebbe inviato una lettera. Si ma come? Il ragazzo decise in breve tempo a chi rivolgersi.
La sera in cui Bella era partita, a casa Masen vi erano stati degli ospiti. Si trattava di un collega dell'avvocato Edward Senior e della sua famiglia.
La figlia di questo cliente (Faith Margareth Evans, se ricordava bene) era la ragazza più pettegola che Edward avesse mai conosciuto.
I due si conoscevano fin da bambini poichè gli Evans erano da sempre amici di famiglia.
Sapeva ogni novità riguardante quasi ogni abitante di Chicago.
Si, Faith era la persona giusta a cui rivolgersi.
Era stato facile trovarla. Ogni mattina si recava in un piccolo bar di lusso nella piazza principale della città, con alcune sue amiche, solitamente per sparlare o argomentare le novità riguardanti l'ambito della moda.

«Signorina Evans» disse Edward appena fu abbastanza vicino al suo tavolo «potrei parlarvi in privato due minuti?»
Il ragazzo non voleva neanche pensare alla reazione delle amiche di Faith, la cui carnagione era passata da un rosa candido ad un rosso prorompente nel giro di un secondo.
«Certo» rispose la ragazza altezzosa
Edward l'accompagnó verso l'esterno del bar. Appena oltrepassata la porta annunció la sua richiesta
«Signorina Evans...»
«Faith. Già ci conosciamo Edward» lo interruppe bruscamente lei
«Faith. Mi servirebbe una cosa molto importante»
Edward cercó di essere più educato possibile. Quella ragazza gli dava sui nervi.
«Ogni cosa ha un prezzo»
Faith era maliziosa e divertita allo stesso tempo. Sapeva che era l'unica a cui Edward avrebbe potuto rivolgersi, non c'era cosa che non poteva fare.
«Che prezzo esattamente?»
Lui invece era molto scocciato. Non vedeva l'ora di interrompere quel dialogo.
«Dipende da cosa. Cosa vi serve?»
«Un indirizzo»
«Oh questa cosa vi costerà particolarmente. Quale indirizzo?» disse la ragazza ridendo
«Ehm...quello di Isabella Swan prima di trasferirsi»
Faith impallidì subito
«Edward siete per caso impazzito?»
«No. Mi serve. È importante. E non fatene parola con nessuno»
«Uhm, d'accordo. Si trova sicuramente negli archivi del comune. Mio padre lavora lì. Tenete questo tesserino, vi darà accesso all'archivio. E se qualcuno vi dice qualcosa, ditegli che vi ci manda la signorina Evans»
Faith aveva intuito cosa stava sotto alla richiesta del ragazzo, e sapeva essere molto clemente.
«Grazie Faith. Quanto vi devo?» disse lui prendendo i soldi che si era portato
La ragazza lo fermó subito
«Facciamo che mi devi un favore okay?»
Faith sapeva essere molto clemente, ma era anche visivamente arrabbiata. Se avessero scoperto Edward i guai li avrebbe passati anche lei.
«Okay»
Edward stava ritornando sulla via di casa quando la ragazza lo incalzò
«Ahn. Edward?»
«Si?» esclamò lui voltandosi
«Buona fortuna» gli sorrise lei
Edward era visibilmente stupito, ma ricambió il sorriso
~
Quattro giorni dopo, Bella si sveglió (a causa di un'esclamazione della madre che non era riuscita a capire) intorpidita e si alzò di malavoglia dal suo letto comodo.
«Bella! Bella!» urló ancora la signora Dawyer dalla cucina
«Un attimo. Arrivo madre» sbuffó la ragazza
Appena Bella entró in cucina si ritrovò la madre alle prese con in fornelli (ed una cucina completamente sporca di marmellata e farina) con una busta in mano
«Ah Bella!» esclamò lei appena notó la figlia «È arrivata questa per te»
Renee passó la lettera alla ragazza, che fu visibilmente stupita quando lesse il mittente
«Grazie madre. Vado un attimo di sopra a prepararmi»
«Si ma sbrigati. La colazione è quasi pronta»
«Si madre»
Bella salì di corsa le scale (rischiando più volte di inciampare) e aprì subito la lettera

Cara Bella
Mi sei mancata molto in queste settimane così ho pensato di scriverti. Mi devi perdonare se sono stato inopportuno cercando il tuo indirizzo, ma ormai era la mia unica risorsa.
Innanzitutto come stai? Io bene ma le cose sono molto più noiose senza di te.
Mio padre vorrebbe conoscerti sai? Mia madre gli ha parlato così tanto di te che gli è venuta la nausea e vuole vederti di persona
Come sta invece tua madre? Un giorno vorrei conoscerla. Da come me l'hai descritta sembra molto simpatica e benevola. Mi piacerebbe molto se rispondessi a questa lettera. Sarebbe bello poter ancora chiacchierare con te
Edward

Bella prese subito carta e penna per rispondere quando si bloccò di slancio. Non ci sarebbe stato bisogno di una lettera. Gli avrebbe parlato di persona.

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