Capitolo 9

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Inutile dire che anche Bella si ammalò. Inutile dire anche che Edward si assunse pienamente tutte le colpe dell'accaduto. La ragazza gli era rimasta accanto fin da quando lui aveva assunto la malattia ed era un miracolo che l'avesse contagiata solo tre settimane dopo.
«Bella, Bella scusami» disse lui appena riuscì a vederla
«Non...non è...colpa tua» cercó di rassicurarlo lei fra un colpo di tosse e l'altro
La prima fase della malattia era la peggiore. Febbri altissime e tossi imponenti dominavano sul malato. Vederla così distrutta fece sentire in colpa Edward molto più del dovuto.
«Si invece, guardati»
Nonostante per Edward Bella restava sempre bellissima, la ragazza non era propriamente nelle condizioni migliori.
«Lo....lo so. Sono...orribile» tossì la ragazza divertita
Continuarono così fin quando un'infermiera non li interruppe bruscamente. Era ormai mezzanotte passata, era ora di dormire per tutti. Per tutti tranne per il dottor Cullen, addetto al turno di notte, che comunque non dormiva mai.
~
«Dottore» sussurró Elizabeth
Il dottor Cullen sobbalzó, non pensava che qualcuno fosse ancora sveglio
«Dottore vi prego ascoltatemi»
Carlisle si giró curioso verso di lei
«Vi prego salvate mio figlio, per favore»
«Io non...» cercó di rispondere lui sorpreso
«Vi prego so che potete. Vi prego»
Elizabeth si stava sforzando di parlare con un tono udibile. Di certo non sapeva che anche con un minimo sussurro il dottor Cullen l'avrebbe sentita.
«Salvate anche lei» esclamó a bassa voce la signora Masen dopo una lunga pausa
«Salvatela. Le devo molto, più di quanto io abbia. È solamente grazie a lei...»
«Non vi dovete sforzare»
Carlisle cercó di fermare quelle preghiere che ogni minuto di più lo convincevano dell'unica soluzione. Elizabeth peró non aveva perso quella forza e quella tenacia da "carro armato" che spesso usava con Edward
«È solamente grazie a lei se mio...mio figlio è ancora qui. Se mio figlio non è...ancora...sul fronte»
Che poco tempo le rimaneva l'aveva capito anche Elizabeth.
Ma fino all'ultimo fiato avrebbe cercato di convincere il dottore. Sapeva che avrebbe potuto salvarli
«Vi prego...salvateli»
Quando il cuore della povera donna si fermò, Carlisle non sapeva ancora sul da farsi. Aveva in testa milioni di domande. Cosa sapeva quella donna su di lei? Avrebbe dovuto ascoltarla? Avrebbe dovuto usare l'unico rimedio efficace per salvarli? Sarebbe stato giusto nei loro confronti?
Mentre si poneva queste domande piano piano si avvicinava al ragazzo dai capelli bronzei, Edward pareva si chiamasse, e si sedette sullo sgabello che per tempo era appartenuto a Bella. Meditó a lungo fin quando non prese la sua decisione. Allora si alzó dallo sgabello e si avvicinò al corpo dormiente del ragazzo
«Perdonami» sussurró, prima di affondare i suoi denti affilati nel collo di Edward.

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