Capitolo 10

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Dopo circa tre giorni Carlisle vide finalmente un corpo muoversi.
Edward si era svegliato.
Si alzò dal lettino ad una velocità esorbitante e alla stessa velocità raggiunse il dottore.
Riusciva a vedere tutto così chiaro, limpido. Vedeva ogni minima cosa. Sentiva ogni minima cosa.
Ma sopratutto ricordava poco e niente di cosa era successo
«Che...che cosa mi è successo? Dove mi trovo?»
Carlisle non ebbe neanche il tempo di rispondere. Sinceramente non sapeva neanche cosa avrebbe dovuto rispondere. Come avrebbe dovuto spiegargli cos'era diventato, cos'era in grado di fare? Di certo un "Beh, ora sei un vampiro" non sarebbe bastato.
«Vampiri?» quasi urló Edward spaventato
Vampiri? Esistevano?
«Come...come hai fatto? Io non ho detto nulla»
«Si...si che avete parlato. Avete detto frasi scoclusionate..."come devo spiegarglielo" "cosa dovrei dire" e...."Vampiri"»
Carlisle rimase a bocca aperta. Era quello che aveva pensato. Il ragazzo riusciva a leggere nel pensiero. Poteri del genere li aveva visti solo dai Volturi molti anni prima.
«Leggo nel pensiero? Come...?»
Carlisle gli spiegó tutto, via pensiero e non: gli raccontó della storia dei vampiri, di cosa erano capaci di fare, della sua dieta "particolare" a base di sangue animale e infine dei Volturi e della loro legge.
«I Volturi sono la nostra "casata reale"» spiegó «Da più di mille anni hanno potere sui vampiri. Le loro leggi si ricollegano ad un'unica grande legge: mantenere il segreto. Gli umani non devono sapere di noi»
Edward rimase particolarmente stupito da questo. I vampiri hanno leggi? E addirittura una casata reale?
Era tutto diverso dalle leggende metropolitane che gli avevano raccontato.
-
«Bella?» chiese dopo un po' il ragazzo
Edward lesse chiaramente la risposta nella sua mente
Non so se il veleno abbia fatto effetto su di lei, è ferma immobile
Subito si sentì morire dentro. Sentì un dolore peggiore di quello che aveva provato fino a poche ore fa
«Non...non è ancora detto» provó a rassicurarlo Carlisle
Aveva capito quanto ci tenesse a lei, grazie anche alle parole di Elizabeth.
«Dov'è ora?»
Il dottor Cullen lo guidó fino alla stanzetta dove aveva messo la ragazza.
Non riusciva a capire a cosa era dovuto il fatto che Bella fosse immobile. Aveva forse sbagliato qualcosa?
I cambiamenti nel suo corpo però c'erano è il suo cuore batteva ancora
Evitó peró di pensare altro per non demoralizzare ancora di più Edward.
Il corpo di Bella giaceva su un piccolo letto di paglia che Carlisle aveva costruito. Edward si avvicinó. Era molto diversa da come la ricordava. Le accarezzò il viso delicatamente, quasi fosse di porcellana.
«Bella....Bella» la chiamó Edward
«Riesci a sentirmi?»
Carlisle capì che avrebbe dovuto lasciarli soli e uscì per andare a trovare qualche preda per Edward.
«Bella ti prego, per favore...lo sai che non posso vivere senza di te»
Edward si domandò se forse Bella riuscisse a sentirlo. Beh, non si domandò solo questo. Nella sua mente c'erano almeno un altro migliaio di domande silenziose. E non sto scherzando, erano proprio mille. Edward era così in preda all'ansia che le aveva per fino contate.
«Bella. Per favore. Non puoi lasciarmi. Non puoi...ti prego......
ti ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta?»
Seppur la situazione non fosse delle più adatte, a Edward venne un sorriso spontaneo ricordando quel momento.
«Sembravi così...fragile...ecco. Però, non so perché, sentivo che tu...mi avresti in qualche modo cambiato»
Il sorriso di poco prima si trasformò in una risata davvero imbarazzata al pensiero di cosa stava per dire. E a chi lo stava per dire. Bella poteva sentirlo? O tutto questo era inutile?
«Io ci ho pensato a lungo. A dire il vero è un mese che ci penso. Ne ho parlato con tutti, perfino con tuo padre. Con tutti, tranne che con te. Volevo trovare il momento giusto, ma vista la situazione credo che non ci sia momento più giusto di questo. Spero che tu riesca a sentire quello che sto per dirti. Isabella Marie Swan....»
Edward prese un respiro lunghissimo (nonostante ormai non avesse più bisogno di ossigeno) prima di pronunciare quelle fatidiche parole.
«....Mi conceresti l'onore di diventare mia moglie?»

Okay
Lo so
Sono stronza a lasciarvi così
Ma che ci volete fare?😂
Ecco il capitolo tanto atteso da AlessiaFilippi5 e MariaVolpe4

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