Capitolo 8

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Ci vollero tre mesi di corteggiamento assiduo ed un bel po' di rose per far accettare a Charlie il fatto che la sua unica figlia fosse fidanzata.
Non che Edward non gli piacesse, ma come tutti i padri, considerava Bella ancora come la sua "bambina".
Renee fortunatamente non fu così protettiva, ma insistette tanto per incontrare il prima possibile Edward.
Proprio mentre stava uscendo di casa per raggiungere Edward, Bella ripensó a quello che probabilmente fu il momento più imbarazzante di tutta la sua vita.
Qualche settimana prima infatti Renee aveva avuto la brillante idea di una visita a sorpresa a casa Masen.
Fortunatamente tutto andò liscio, superando le più rosee aspettative dei due neofidanzati.
«Bella? Bella è tutto a posto?» chiese Edward preoccupato vedendo la ragazza leggermente fra le nuvole
«Si, scusami. Stavo....pensando. Andiamo?»
«Andiamo» rispose porgendole il braccio

Bella doveva comperare un libro, l'ennesimo a parere di Edward, e anche qualche alimentare.
Erano quasi arrivati alla libreria quando Edward si fermò di colpo alla vista di un carro della croce rossa di fronte casa Evans.
Anche Bella ne fu stupita, nonostante non conoscesse per nulla la famiglia.
«Che sta succedendo?» disse lei preoccupata guardando di sottecchi Edward, che invece fissava la barella sulla quale c'era la persona alla quale doveva un grosso favore. Non era infondo grazie a Faith che lui aveva ritrovato Bella e che si fossero fidanzati?
«Spagnola» rispose piano una voce sconosciuta e rauca
Edward si voltò di scatto verso il luogo da dove proveniva quello strano suono
«Spagnola!» urló poi l'autore della risposta precedente, un senzatetto probabilmente, vedendo com'era conciato
«Cosa?!» disse Edward per metterlo a tacere, non voleva mica dare spettacolo di fronte a una scena così tanto cruenta
«La nuova peste! La punizione di Dio per la guerra! Ecco cosa tocca agli americani! Moriremo!» chiarì lui finché un colpo di tosse, al quale ne seguirono molti altri, non lo mise a tacere
Edward si avvicinò alla mezzaluna di persone che si era formata attorno al carro dell'ambulanza
«Ti dispiace se vado a trovarla?» disse infine dopo un lungo silenzio, se si esclude il mormorio della gente
«Chi?» rispose di scatto Bella, non sapendo a chi si stesse riferendo
«Una....persona...di quella famiglia. Sono dei nostri vecchi amici. Ti dispiace se vado a trovarla?»
«No, fai pure. Mi dispiace molto»
«Non è colpa tua» disse lui baciandola sulla fronte «E comunque prima ti accompagno a casa. Non ti posso mica lasciare qui»
«Vedo che non si tratta di un invito» ci rise su la ragazza
«No, appunto. Ora è meglio che la porti dritta a casa signora Masen»
«Guardi, signor Masen, che io sarei ancora una Swan»
E porgendole il braccio con un sorriso, Edward la fece allontanare da quella che sembrava una scena d'omicidio da quanta gente vi era addossata.

«Disturbo?» chiese Edward sedendosi accanto al lettino di Faith
«Edward!» urló lei, per quanta voce potesse avere in fiato «che ci fate qua?»
«Sono venuto a trovarvi. Come state?»
La risposta non arrivò a tardare, giungendo con delle raffiche di colpi di tosse che scandivano perfettamente un no secco
«Lei dov'è? Potevate farmela conoscere, non mordo mica» disse lei col suo solito tono tagliente ma con una punta di ironia
«Non ho voluto portarla qui, non volevo che....potesse essere contagiata»
Edward si sentiva in colpa per la frase detta, temeva di poter offendere Faith, di ricordarle che era una da cui stare lontani ormai
«Ahn, capisco. E voi? State per caso tentando il suicidio stando a contatto con dei moribondi?» ci rise su lei
«No» spiegó lui fra le risa sottomesse «Sono venuto perchè, beh, penso che non avrò tante altre occasioni per ringraziarvi»
«Mi avete ringraziato già a dovere»
«Ma non basta, non era pari a quello che voi avete fatto per me. Non so se capite che....»
«Io capisco. Lo vedo ogni giorno quando passate da casa mia, Edward. Dio! Che vomitevoli che siete! Dovreste vedervi, siete più dolci di un candito iper zuccherato»
«Allora cosa fareste voi al posto mio?»
«Mi godrei la vita, ecco che farei. E pregherei il cielo per quella povera disgraziata di Faith Evans, che di vita ormai non ne ha più» rispose Faith con la sua solita punta acida di ironia che stranamente fece ridere Edward
«Bene, forse è meglio che vada. Fra un po' arriveranno le infermiere»
«Mi ha fatto piacere rivedervi, Edward»
«Anche a me. Faith»

Sfortunatamente appena il giovane Edward uscii dall'ospedale, scoppió d'improvviso la pioggia, accompagnata da venti forti che trasportavano le goccioline di acqua ovunque. Ci volle un po' più del previsto per ritornare a casa, al caldo al riparo dal freddo del mese di ottobre.
Appena entró in casa salutó la madre e si mise subito a letto.
Il ragazzo si sentiva febbricitante ma evitó di dirlo alla madre. Probabilmente era solo influenza, caratteristica dell'inverno che a Chicago giungeva sempre prima del previsto.
Non pensava assolutamente a un piccolo contagio da parte di Faith.
Ma d'altronde non c'era motivo di sospettare di una malattia tanto furba e nascosta come la spagnola.
Basta una stretta di mano, un baci, una carezza. Basta poco per spegnere anche le più giovani vite.

Ehiiii
Scusate scusate scusate scusate
Sul serio
Scusate se aggiorno dopo un saaaacco di tempo ma veramente, ho poche idee e poco tempo.
La storia è quasi finita, mancano pochi capitoli, e vorrei ringraziare i miei lettori e in particolare coloro che ogni volta mi hanno fatto un sacco di complimenti.
Un grazie speciale a:
MY_NAM3
AlessiaFilippi5
kina_vampire
Twilighters4ever
💕💕💕💕💕

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