Greta.

895 62 5
                                    

"Ore:00.35
Ti prego rispondimi!"
"Ore:00.50
Non faccio altro che pensarti."
"Ore:02.43
Non puoi lasciarmi in bilico in questo modo, i sensi di colpa mi stanno mangiando."
"06.17
Ti amo, più di prima."

Un senso di vuoto mi stava pian piano degradando, iniziavo a provare per la prima volta in vita mia cosa significasse avere un orgoglio.
Ero stanca, stanca di farmi continuamente calpestare i piedi e la testa, di dare anima e corpo per ritrovarmi ripagata da un pugno di cenere.
《Greta, va tutto bene?》mi chiese Valeria alla guida notando il mio sguardo assente.
《Tutto alla grande!》esclamai in un sospiro battendo le mani sui pantaloni, e di nuovo il silenzio ci avvolse.
《Ci ha chiamate tutte, me compresa. Voleva sapere come tu stassi e perché non rispondessi alle sue chiamate》,mi comunicò diretta.
《Non mi interessa》, interruppi quella conversazione sul nascere.
《Forse dovresti...》《ho detto che non mi interessa Vale》la stoppai in modo più violento di quanto volessi e lei sollevò le mani arresa.
Puntò lo sguardo su di me quando la macchina si fermò lentamente dinanzi al semaforo rosso. Due dita soffici mi sfiorarono il collo. Mi voltai stranita verso di lei.
《Ti stai sfogando parecchio!》disse dopo aver notato un succhiotto violaceo nascosto per metà dalla mia chioma riccioluta.
《È così facile rimorchiare! Molto più semplice che trovare la persona giusta》ridacchiai.
《Piuttosto, questa uscita a quattro?》cambiai discorso.
《Ho parlato con Sara, è stata...irremovibile. Vuole che io conosca la sua ragazza, dice che hanno una cosa importante da dirmi, assieme.》
《Si sposano》dissi impassibile vedendola inchiodare di botto sotto gli insulti dei guidatori retrostanti, facendomi sbattere violentemente al sedile.
《Cosa?!》urlò con un'espressione indecifrabile sulla faccia.
《Vuoi catapultarmi fuori dalla tua auto ora?!》
《Greta, si sposano?!》disse scuotendo la testa incredula.
《Che altro tipo di notizia ti viene in mente? Fidati, meglio che tu abbia il tempo di elaborarlo prima che lei stessa ti scarichi questa bomba addosso.》
《Non può essere...insomma, ha ventuno anni!》
《E sta crescendo i figli di una a cui sono già apparse le zampe di gallina. Senti se vuoi farne un melodramma accosta prima che un automobilista incazzato venga a scassarti la macchina.》
Si portò scioccata le mani sul volto trascinandole poi sulla testa e riprese a guidare.
《Non me la sento, torniamo indietro!》esclamò di colpo.
《No senti, mi hai fatta svegliare mezz'ora prima del solito dal mio sonnellino pomeridiano per questo, quindi giuro che se tra cinque minuti non saremo al Mercury ti prenderò a pugni》pronunciai decisa e la vidi mantenere la rotta sulla strada in un sospiro.
Al Mercury come al solito venimmo accolte dall'allegro tono pimpante di Dominik che ci prese le ordinazioni, mentre in lontananza Sara e la bionda avevano già preso posto in un banchetto per quattro. Notai la faccia impallidita ed indecisa di Valeria cosi decisi di camminare avanti. La prima cosa che notai di fatto furono due scintillanti fedi agli anulari sinistri delle due. Risi tra me e me mentre mi presentavo alla bionda.
Carlotta; il modo in cui accentuava le doppie mentre pronunciava il suo stesso nome era orribilmente irritante.
《Tu devi essere Valeria! A quanto ne so ti conosci con la mia fidanzata da molto tempo!》si rivolse poi alla bruna accanto a me con uno sguardo fulmineo.
Valeria si strinse tra le spalle timidamente annuendo mentre sorseggiava la bevanda appena servita dal padrone del locale.
《Allora saltando i convenevoli, le dai tu la bella notizia, tesoro?》chiese poi a Sara che rimase paralizzata.
Chinò leggermente il capo verso il basso alzando invece gli scintillanti occhietti azzurri ed il suo unico gesto fu spalancare le dita della mano sinistra a mostrare l'anello.
Un attimo di imbarazzante silenzio ci avvolse, poi con un sorriso estremamente tirato e chissà quale coraggio, Valeria si sollevò e stampò due baci sulle guance delle due congratulandosi, ed io la seguii a ruota.
Di tutto il resto non ci capii molto. Le ragazze conversavano, si scambiavano pareri, opinioni, e fastidiose moine, mentre io da un'ora non avevo più dato fiato alla mia voce.
Era tutto così strano, come se mi sentissi fuori dal mondo! La vista era offuscata come se ci fosse su una patina, i colori si erano dispersi e le voci ovattate. Non ero più in me, non ero più io e non mi interessava tornare a fare le mie veci. Mi concedevo il dolore che non mostravo, ci coinvivevo perché era mano a mano diventato troppo faticoso cacciarlo via, contrastarlo, lottare contro di esso.
《Greta ci sei?》mi riscossi al sussurro di Valeria.
《Si》annuii,《ho bisogno di una sigaretta》,continuai.
《Credo sia ora di andare》disse invece lei e così salutò le altre due senza aspettare una risposta da parte mia.
Pagammo il conto prima di metterci al volante e ci spostammo in un posto isolato verde e granuloso da cui si scorgeva il panorama della città al tramonto, divisa tra l'arancio del sole calante e la mia tonalità di blu preferita. Il silenzio ci avvolse ancora una volta fumando quella fatidica sigaretta, ma sembrava che ad entrambe stesse più che bene.
Io ascoltavo il suo respiro, lei il mio, come una ninna nanna ci lasciavamo cullare a vicenda.
《Sei la persona migliore che conosca》pronunciò lei poi quasi fiatando, con la testa poggiata sul sedile inclinato e gli occhi fissi nei miei.
《Non lasciare che qualche stronza ti cambi, sbattile solo in faccia la tua voglia di continuare a lottare ancora e trovare la persona giusta. La persona, che saprà riconoscere l'amore che le dai senza pretese e che sarà disposta a ricambiarlo tutto, ogni singola goccia.》
《Esiste davvero?》
《Sono pronta a scommettere di si!》mi sorrise amabilmente e ci addormentammo entrambe, per venti minuti o poco più. Le delusioni portano via una marea di energie!
Mi riportò a casa alle dieci di sera in punto, quando i miei erano già a letto. Avrei potuto chiamare qualcuna come le sere precedenti e darmi al sesso distrattivo anche quella notte, invece chiamai Emma.
《Pronto!》rispose dopo un po' con il fiatone ed io sorrisi.
《Com'è andata la mostra?》
《Bene, alla grande! Ma... hai ricevuto i miei messaggi?》
《Si, ma mi sono presa il mio tempo per capire.》
《Per capire cosa?》
《Che ti voglio bene Emma, ma non sei la persona adatta a me, per cui... ti auguro un'immensa fortuna.》
《Non puoi andare via dalla mia vita in questo modo.》
Mi morsi le labbra ripetutamente e chiusi gli occhi lasciando fuggire una lacrima.
《Si, posso. Non cercarmi più, fallo per me》la mia voce traballò, chiusi la chiamata.

LSB- Ad occhi Chiusi.Where stories live. Discover now