Giulia.

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Lei era unica, non perfetta.
Erano meravigliose anche le sue imperfezioni.
Erano meravigliose le leggere fosse che creavano le sue magre guance quando sorrideva e la piccola ruga da espressione che assumeva la sua fronte quando accigliava un po'.
Erano meravigliose le poche lentiggini che si espandevano sul suo naso e sulle sue guance quando non usava il fondotinta per mascherarle.
Amavo quando stringeva i denti lasciando sporgere di pochi millimetri il labbro superiore e teneva lo sguardo basso per non cedere a me, che rispondevo alle sue grosse incazzature con un sorriso ed una battuta sarcastica.
Non ce la facevo:contro di lei era tutto inutile. Potevo spremermi le meningi per capire cosa le passava per la testa, potevo trovarmi ad imprecare piangendo disperatamente e frantumando bottiglie di birra  dalla frustrazione e non sarei riuscita a capire come comportarmi.
Mi ero ragionevolmente arresa all'idea che non l'avrei mai saputo, per cui, la guardavo e sorridevo, come se fosse lo spettacolo più bello che avessi mai visto. Si catturano più mosche con il miele che con l'aceto,no?
I suoi atteggiamenti nervosi ed imbarazzati quantomeno le lasciavano sfumare un po' il senso di rabbia! Si sarebbe sciolta pian piano, me lo sentivo.
《Mi stai fissando da quasi dieci minuti consecutivi!》sospirò scocciata storcendo gli occhi prima di posarli nuovamente su un romanzo di Faletti sistemandosi gli occhiali da vista sul naso.
《Non mi è concesso? È una bella visuale!》
《Mi contempli come il mare di notte?》chiese Bea senza spostare la sua visuale.
《Più o meno. Guardare il mare mi fa riflettere, tu invece spegni ogni mio pensiero.》
《Che romantica!》esalò con del palese sarcasmo nel tono.
Mi morsi un labbro sorridendo.
《E tu perché non mi guardi? Non sono all'altezza?》
Mi sollevai dalle sue gambe poggiando poi il mento sulla sua spalla sinistra con delicatezza.
Abbandonó un attimo la sua lettura sfilandosi gli occhiali e intrecciò le sue iridi color nocciola con le mie. Mi fissò diversi secondi con un'espressione seria e senza parlare.
《Baciami》ordinai in un sussurro con gli occhi a mezz'asta, ma lei negò con la testa dispettosamente sollevando un mezzo sorriso sbieco.《Perché?》domandai con un sorriso più ampio del suo.《Perché il nostro rapporto è in crisi, ed io devo essere coerente ad essa》blaterò stennacchiandosi con le braccia tirate verso l'alto.
In quel momento accigliai un po' anch'io non comprendendo quella risposta, ma mi stirai dall'altro capo per afferrare un quaderno munito di matita all'interno dello stipite del comodino che costeggiava il letto.《Facciamo cosi...》comincia a spiegare dividendo un foglio in due colonne sotto la sua palpabile curiosità.
《Facciamo una lista:a destra i motivi per cui dovremmo continuare a stare assieme, a sinistra i motivi per cui non dovremmo farlo.》
Lei annuì strisciando il suo affusolato indice sul liscio foglio di carta.
《Punto primo: dovremmo stare insieme perché mi piace fissarti...》scrissi velocemente strappandole una risatina, poi mi poggiai un attimo la matita sulle labbra e continuai nella colonna opposta;《ma dato che mi tocca essere imparziale, non dovremmo perché a te non piace esser fissata per troppo tempo. Ah, ed anche perché fai strani ragionamenti sui nostri momenti di crisi che non capisco... due ad uno, si parte già male.》
Lei annuì assenziente.
《Non dovremmo perché non leggi Faletti...ne nessun'altro tipo di libri effettivamente》disse lei ed io segnai.
《Ma...》cominciai con lo sguardo fisso sul quaderno,《dovremmo perché almeno potresti leggermeli tu!》rise sonoramente a quel punto. 《ed in cambio potrei prepararti i miei pancake la mattina, dato che dovresti decisamente star a distanza di sicurezza dai fornelli, perché mi dispiace tesoro ma non voglio rischiare che in un futuro tu appicchi la nostra casa mettendo a repentaglio la nostra vita e quella dei nostri bambini! Ecco... questo sarebbe potuto essere un motivo a sfavore ma grazie ai miei cupcake e la mia scarsa cultura l'abbiamo evitato.》
《Sai rigirare bene le frittate!》
《Certo, te l'ho appena detto che so cucinare!》
《Sei vanitosa però, punto a sfavore.》Sospirai contrariata《ma giochi per la squadra nemica?》
《Però vuoi dei bambini, questa te la concedo》sorrise sincera a quel punto, ed io con lei.
《uhm... bene, facciamo progressi! Altro?》
Restò a pensarci un attimo poi esclamò《ti concedo un punto a favore perché ascolti Beyoncé》,
《ti tocca concedermene due perché ti do anche lezioni gratuite di bachata, e sono un'ottima ballerina, ma questo non lo segno solo perché mi hai già dato della vanitosa.》
Continuai a pensarci ancora per un po', poi esclamai:《oh, e tua madre mi ama perché sono una gran brava ragazza!》《anch'io piaccio ai tuoi...almeno momentaneamente.》
《Però piaci a me, e non è nulla di momentaneo.》
Notai con la coda dell'occhio un leggero rossore impossessarsi delle sue guance e della punta delle sue orecchie.
《Mi pare ovvio, perché sono fantastica a letto!》sviò.
《Bene, vedi? Siamo entrambe vanitose... questo si è appena trasformato in un punto a favore per noi. Ed in ogni caso sei fantastica perché ti ho insegnato io a far l'amore!》
《sei stata la mia prima donna.》
Segnai anche l'ultima frase ridacchiando silenziosamente, poi mi sorpresi ad ascoltare:《sei anche l'unica che desidero.》
Mollai la matita sul soffice lenzuolo del suo letto e le lasciai una delicata carezza sul viso per poi guardare alle tabelle:quella a destra colma di parole e quella opposta povera di motivazioni.
《Credo che il risultato sia abbastanza palese!》risi sonoramente a fissare il risultato.
《Quattordici a quattro, mica male!》mi invitò a scioccarle un rumoroso cinque, invito che non rifiutai.
《Mi merito un caspiterina di bacio o dovrò accontentarmi di questo?》
Attirò delicata le mie labbra alle sue aggrappandosi piano attorno alla mia vita. Crollai con la testa sul cuscino g
godendomi il suo sapore buonissimo.《Abbiamo vinto noi》fiatai leggera sulla sua bocca.《Cos'abbiamo vinto?》
《Io ho vinto te.》
Sorrise, ed io la sostai leggermente scendendo dal letto mentre metteva su un buffo broncio.
《Dai vestiti, chiamo a casa nel frattempo!》
《Perché?》chiese confusa scendendo dal letto.
《Voglio presentare la mia ragazza ad i miei genitori rompi palle.》
I suoi occhi si sgranarono colti alla sprovvista. 《Scherzi?! Adesso? Vuoi fare outing?》,
《beh, si, a cena. Tagliamo la testa al toro tutto d'un fiato e basta. O preferisci che lo faccia un'altra volta?》
Emanò un gioioso gridolino saltandomi tra le braccia ed aggrappandosi con le gambe ai miei fianchi mentre i suoi capelli profumati mi oscuravano la vista.
《La mia pazzoide è tornata!》esclamò sul mio collo stringendo la presa attorno ad esso per poi lasciarci un affettuoso bacio.

LSB- Ad occhi Chiusi.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant