Capitolo 3

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Oggi primo giorno di scuola. Prima ora diritto. Sto per uscire quando sento Harry parlare.

- Di che classe sei?- chiede. Con le dita segno il numero quattro.

- Oh anche io!- annuisco ed esco dalla stanza.

Mi dirigo verso la classe che trovo con qualche difficoltà e mi siedo nell'ultima fila, dopo poco arriva Niall che si siede di fianco a me. Grazie a Dio aveva fatto in modo che avessimo tutte le materie assieme così da aiutarmi quando ero in difficoltà.

La professoressa mi presenta alla classe spiegando gentilmente il fatto che ero muto e mi dice che avrebbe cercato di non mettermi in difficoltà con interrogazioni o cose varie.

La lezione continua e cerco di fare attenzione, ma è difficile con tutte le voci di sottofondo. Forse non hanno capito che sono muto e non sordo. Sento benissimo quello che dicono e se potessi parlare gli risponderei come meritano.

Quando la lezione termina mi dirigo verso la classe successiva accompagnato da Niall.

- Hey, sei tu il ragazzo nuovo, quello muto vero?- mi giro e vedo il ragazzo che mi ha appena parlato- annuisco e vedo ce si avvicina. – bene a sapersi.- mi da uno spintone e torna dai suoi amici ridendo. Ci stanno guardando tutti. Ottimo, prima figura di merda.

Sono contento che Niall non abbia detto nulla e non abbia cercato di difendermi. Lo sa che odio essere trattato come un bambino e so difendermi da solo.

Il resto della giornata trascorre tranquillamente. Quando torno in camera Harry non è ancora rientrato allora prendo il necessario per disegnare e mi dirigo nel mio angolo della libertà. Disegno per circa un'oretta poi mi fumo una sigaretta prima di rientrare il camera. Quando entro Harry sta trascrivendo alcuni appunti e vedendomi entrare mi saluta.

- Come è andata oggi? Non ti ho visto in giro.- chiede. Prendo un foglio e scrivo.

- Bene.-

- Tra poco si cena, vieni al tavolo con me, Niall e Liam?-

- Può andare, grazie!-

- Dai, andiamo che ormai è ora.-

La cena non è male. Liam, il coinquilino di Niall, è simpatico. Lui sapeva già del fatto che io non parlassi e la cosa mi ha fatto piacere perché Niall avrebbe dovuto spiegarglielo a cena e tutti avrebbero sentito. Fa finta che io parli e ha fa dei monologhi assurdi, per un attimo ho pensato fosse pazzo. Lo so che lo fa per farmi sentire a mio agio e ci riesce, si vede che ci tiene a farmi sentire uno del gruppo perché ce la mette proprio tutta per farmi, anzi farci, ridere.

Alla fine della cena tutti si dirigono nelle proprie camere, ma io decido di andare in cortile per fumarmi una sigaretta. Sto per tornare in stanza, ma sento qualcuno prendermi la maglietta. Mi giro e vedo che è il ragazzo che mi aveva smerdato davanti a metà scuola.

Ci guardiamo e quando vedo che non parla mi rigiro per andare via, ma lui mi tira indietro.

- Non ho detto che puoi andare- sento un pugno sulla guancia sinistra – ora puoi andare.-

Vorrei tirargli un bel pugno anche io, ma non ho voglia di fare a botte nel giardino il primo giorno, ma giuro che non la passerà liscia quel coglione.

Torno in camera e vado in bagno per sciacquarmi la faccia. Appena alzo lo sguardo verso  lo specchio vedo Harry sulla soglia della porta.

- Che cazzo hai fatto?- chiede spaventato.

- Non vedi? - scrivo nel solito blocchetto.

- Chi è stato?-

- Non lo so. – taglio corto.

Like the first time - LarryWo Geschichten leben. Entdecke jetzt