Capitolo 9

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NIALL'S POV

Louis entra sbattendo la porta, e il suo sguardo fa quasi paura. Capisco che è arrabbiato.

- Adesso vado giù e gli spacco la testa.- dice.

- Lou stai calmo, spiegami cosa è successo.-

- Niall, quella testa di cazzo ha detto a tutti che io sono andato via senza dire niente a nessuno! Per colpa sua Lottie non voleva neanche che la toccassi. Adesso me la paga. Non doveva farmi incazzare, con me non si scherza e se non l'ha ancora capito adesso glielo faccio capire io. – dice incazzato nero.

Sento un suono di rabbia uscire dalla sua bocca. Ora ho davvero paura. Devo cercare di calmarlo se no compirà dei disastri.

Mi avvicino e cerco di prenderlo per un braccio lui si gira di scatto e con le labbra mima: "Lasciami". E' molto raro che usi questo metodo per esprimersi. Non faccio in tempo a fermarlo che apre la porta ed esce.

- Lou torna qui, ci parlo io. - urlo mentre lo rincorro.

Lui non mi ascolta e continua ad avvicinarsi alla cucina. Appena arrivo vedo Louis che prende in braccio Daniel che era seduto sulla sedia a colorare e lo porta fuori dalla cucina.

- Daniel vai a giocare con le macchinine, tra poco vengo a farti compagnia.- dico per non farlo preoccupare.

Lui senza dire nulla corre su per le scale.

Entro in cucina e vedo Louis che guarda con uno sguardo fulminante suo padre che non capisce la sua rabbia improvvisa. Tra loro c'è solo il tavolo con la merenda e i colori di Daniel che li divide.

-  Ti sembra questo il modo di entrare?- dice mio zio.

- Zio Louis vuole capire perché tu abbia detto delle bugie ai suoi fratelli.-

- Delle bugie? Io non ho fatto nulla di male. E' tutta colpa sua se ora è in questa situazione.- dice con un sorriso spavaldo sulle labbra.

Vedo che Louis comincia stringere i pugni e a fissare il pavimento. Non promette nulla di buono.

Louis in preda alla rabbia con la mano butta per terra tutta la roba che poco prima imbandiva la tavola. Ecco, ora non si fermerà molto facilmente.

- Louis, calmati, se no sai cosa succede. E tu non vuoi che succeda vero?-

Con un salto scavalca il tavolo e sferra un pugno a suo padre che rimane sbalordito.

- Ma sei scemo? Che ti prende?-  dice come se non sapesse che la causa di tutto questo è lui.

A questo punto Louis gli tira uno schiaffo seguito da altri. Ormai è incontrollabile e spero non vada a finire come penso.

Non sa quello che fa e preso dalla rabbia prende un bicchiere e lo spacca sul pavimento. I vetri riempiono il pavimento e noto che alcuni pezzi si sono incastrati nella sua gamba che pian piano comincia sanguinare. Probabilmente non se ne è accorto.

Prende una sedia a la scaraventa verso suo padre che la manca per poco. E' incontrollabile. Prende un altro bicchiere e lo lancia sul tavolo, anche questo si frantuma lasciando detriti ovunque.

Cerco di fermarlo, ma mi lancia un cucchiaio che mi arriva in pieno petto. Meglio allontanarsi.

Prende un coltello e lo pianta  nello sportello di legno della credenza. Ora davvero sta diventando pericoloso.

Comincia a tirare calci alle gambe del tavolo e si sentono quelli che dovrebbero essere urli di rabbia ma che escono dalla sua bocca solo come piccoli e quasi inudibili gemiti.

Inizia a tirare pugni al muro e poco dopo le sue nocche sono rosse e stanno sanguinando.

- Lou fermati! Ti farai del male!- urlo disperato.

Sembra che le sue orecchie siano tappate.

Vedo mio zio che sta cercando qualcosa dentro un cassetto e spero che non sia cosa penso io.

- Louis, basta! Stai facendo un gran casino. Calmati per favore. Per favore!- urlo con tutta la forza che ho, ma lui sembra non sentirmi.

Mio zio tira fuori una siringa e la riempie di un liquido, probabilmente un sedativo. Non può farlo.

- Zio, non farlo.- dico a bassa voce.

- Niall sai anche tu che bisogna fermarlo.-

- Si, ma non così. –

Lui continua a riempire quella maledetta siringa. Non posso lasciare che succeda di nuovo.

Mark si avvicina a Louis pian piano e io non posso stare lì a guardare. Mi avvicino di corsa a Louis e gli prendo i polsi.

- Louis calmati per favore, sai cosa succede se non lo fai.-

Lui si ferma e mi guarda con terrore. Sa che gli farà male, sa che al risveglio starà male. E lui non vuole questo. Sembra calmarsi, ma non so cosa succede e la rabbia si impossessa di lui di nuovo, probabilmente si è arreso al fatto che succederà comunque e vuole sfogarsi finché può.

Mi spinge con tutta la forza che ha e comincia a lanciare qualsiasi cosa che gli capita tra le mani ovunque. Non so cosa gli sia scattato in testa.

Si ferma. Il pavimento è pieno di vetri e oggetti di tutti i tipi. Cosa farà ora? Ti prego, fai che non si faccia ancora più male.

Si gira e va verso la dispensa apre il reparto dei coltelli. Cazzo.

Proprio in quel momento mio zio si avvicina a Louis con la siringa. Non può farlo.

- Zio, no!- urlo con tutta la voce che ho.

Louis si gira, ma ormai è troppo tardi. Mio zio pianta l'ago nella spalla di Louis e inietta il liquido.

Mio cugino urla di dolore, un urlo silenzioso. Vedo che i suoi occhi si fanno sempre più assenti e corro verso di lui.

Lo sorreggo e dopo pochi secondi collassa tra le mie braccia. Non posso appoggiarlo sul pavimento perché se no si taglierebbe ancora di più quindi lo prendo in braccio e, dopo aver guardato in cagnesco mio zio mi dirigo verso camera di mio cugino.

Appena finite le scale trovo Lottie, Daisy e Daniel che con occhi spaventati guardano il corpo immobile del loro fratello tra le mie braccia.

- Tranquilli, tornate in camera.-

- Niall, cosa è successo a Loulou?- chiede Daisy.

- Sta dormendo?- chiede invece Daniel.

- Si, Daniel, sta dormendo.-

Lottie non fa domande, continua a guardare la gamba e le nocche di suo fratello. Mi guarda con occhi tristi. Sa cos'è successo.

Prende per mano Daniel e in braccio Daisy e va in camera sua.

Entro in camera e con il piede chiudo la porta. Stendo delicatamente Louis sul letto e lo guardo. Il punto dove è stato iniettato il sedativo sta diventando viola, una specie di livido.

Vado in bagno e prendo il necessario per curare le ferite di Louis.

Comincio dalla gamba che sta sanguinando. Tolgo i pezzi di vetro, disinfetto la ferita e fascio la gamba. Poi è il turno delle nocche, la parte più complicata. Al braccio purtroppo non c'è rimedio.

Si risveglierà tra circa 7 ore.

Quando si verificano queste situazioni mio zio utilizza questo metodo crudele che fa soffrire Louis. Lui lo sa che al risveglio sta male ma non gliene importa. Non conosce altri metodi, io invece si.

Basta sapere come prenderlo. Bisogna solo avere pazienza. Io, per esempio, lo abbraccio e anche se si divincola lo tengo stretto a me. Gli canto anche la canzone che sua madre gli cantava da piccolo per farlo smettere di piangere e le nostre canzoni, quelle che a lui piacciono tanto.

A volte, invece, gli racconto episodi di cose che abbiamo fatto insieme, episodi divertenti. So che gli piace molto quando gli racconto di quando sua madre ha partorito i suoi fratelli.

Sono stanco morto e decido farmi una dormita preparandomi psicologicamente al risveglio di Louis che di sicuro non sarà piacevole.

Like the first time - LarryWhere stories live. Discover now