Capitolo 4

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- Cosa c'entra il dottore Louis?- non può sapere.

- Hai intenzione di dirmelo?-

- Louis rispondimi-

Mi alzo e vado in camera. Perché Niall mi ha fatto questo? Perché proprio davanti a tutti? Nessuno deve sapere. Nessuno. Ho gli occhi pieni di lacrime. Scoppio a piangere. Quando Harry entra in camera e mi vede in quello stato mi viene in contro e mi abbraccia. Cerco di divincolarmi ma le sue braccia sono più forti delle mie e devo cedere.

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FLASHBACK

Sono stato appena dimesso dopo gli ultimi esami di controllo e la medicazione alla ferita sul mio collo. Niall mi accompagna nello studio del dottore per le ultime raccomandazioni. Entriamo dopo aver bussato e il dottore ci chiede di sederci con il solito sorriso falso sulle labbra.

- Allora Signor Tomlinson, devo dirle che sono molto contento per i risultati degli esami e quindi come sa già, sarà dimesso oggi stesso. Devo farle alcune domande però. Lei fuma?- Scosso la testa in segno di negazione. – Bene. Gliel'ho chiesto perché a causa del danneggiamento alle sue corde vocali è consigliabile non fumare per non danneggiare ulteriormente la situazione. Le consiglio per i primi mesi di evitare bevande calde e di assumere al loro posto bevande fresche per alleviare il dolore che potrà avere in questi giorni. Non dovrà sforzarsi a cercare di parlare. Le darò naturalmente anche degli antidolorifici che dovrà assumere per due mesi e mezzo da oggi, come spiegato nel foglio che le darò. Nel caso dovesse avere forti dolori alla ferita mi chiami subito, potrebbe esserci un'infezione. Deve disinfettarla due volte al giorno fino a quando non la chiamerò io per togliere i punti.-

Annuii e dopo aver aspettato mio padre che firmasse alcune scartoffie, presi le mie cose con Niall al mio fianco, mi diressi verso la macchina.

Da quel giorno cambiò tutto, il mio comportamento, quello di mio padre, i miei atteggiamenti e la mia relazione con le altre persone. Cominciai a difendermi, si, ma non con me maniere giuste. Fui costretto ad indossare uno scalda collo per coprire la ferita ed evitare che chiunque la vedesse.

Molte volte cercai di cantare, sforzandomi per ore ed ore a più non posso per fare uscire suoni dalla mia bocca, che però non arrivavano mai. Alcune volte, a causa dell'immenso sforzo, mi capitò di cominciare a tossire talmente forte da sputare sangue e fui costretto ad andare in ospedale accompagnato da Niall, che era combattuto tra il riempirmi di botte per quello che avevo fatto ed essere preoccupato per me.

Questo succedeva specialmente tutti gli anni il 7 marzo, il giorno in cui persi la voce. Tutti gli anni era lì con me per evitare che succedesse, ma io opponevo resistenza al suo aiuto e negli ultimi due anni da Andy che conosceva la mia storia, essendo il mio ragazzo. Tutti gli anni cadevo nello sconforto e mi facevo prendere dalla disperazione.

Entrai in brutti giri e cominciai ad avere brutte abitudini che non facevano di certo bene alla mia salute.

Con la droga e l'alcool bastarono alcuni mesi di riabilitazione, ma a smettere di fumare proprio non riuscii. Era diventata una situazione tragica. Mio padre se ne fregava di me e l'unico che mi aiutava era Niall.

Mi arrabbiai molto quando mi minacciò di mandarmi un centro per la mia ossessione dal fumo, ma ormai avevo quasi diciotto anni e non poteva decidere lui per me. Quando seppe che non sarei andato in nessun centro vidi la sua faccia disperata. Lo sapevo che era colpa mia, ma avevo sofferto talmente tanto per il fatto della perdita della mia voce e la distruzione dei miei sogni che pensavo solo a me, ma vedendo Niall quel giorno, mi resi veramente conto di quanto tenesse a me.

Quel giorno gli feci una promessa. Avrei cercato di diminuire la quantità di sigarette al giorno, che era circa pari ad una quindicina, al minimo che potessi. Riuscii a ridurre il numero a sette al giorno. Niall fu fiero di me e voleva che continuassi a diminuire, ma quello era il limite per me.

Niall non prese bene la cosa ed ogni volta che ne aveva la possibilità mi ripeteva le parole del dottore, della quale a me, sinceramente, non ne importava nulla.

- Louis, peggiorerai la situazione così-

- Niall, la situazione è già la peggiore che ci possa essere, non penso possa diventare peggio di così-

- Louis non essere tragico!-

-Non essere tragico? Stai zitto per favore! Non sei tu quello che non potrà mai più parlare per il resto della sua vita. Non ho fatto abbastanza vero? Niente di quello che faccio è abbastanza! Smettetela di giudicarmi tutti, o per un motivo o per l'altro. Se non sono abbastanza per le tue aspettative quella è la porta- dico nel linguaggio dei segni indicando la porta di camera mia.

- Lou hai capito male. Ti prego calmati.- disse venendomi in contro. – Stai tranquillo. Non volevo offenderti, hai capito male. Sei una delle persone migliori di questo mondo e io non voglio che ti rovini fumando centinaia di sigarette al mese. Lo dico perché ti voglio bene – dice mentre mi abbraccia talmente forte che mi manca il respiro.

FINE FLASHBACK

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Sto ancora piangendo quando Niall entra un camera. Harry gli lascia il posto e vicino a me e per abbracciarmi. Mi scanso.

- Lou non fare così. - non lo guardo nemmeno in faccia. – so che sei arrabbiato. Mi dispiace averlo detto davanti a tutti, non ci ho pensato. Guardami ti prego. Louis. Tirami uno schiaffo se vuoi, ma non ignorarmi.- non posso tirare uno schiaffo a mio cugino, anche se se lo merita. – se ti faccio chiamare Andy sono perdonato?-

Lo guardo con occhi luccicanti. Ho una voglia matta di sentire la voce di Andy e visto che mio padre si è tenuto il mio cellulare, non ho la possibilità di chiamarlo. Accetto subito e Niall compone il numero. Il telefono squilla, ma nessuno risponde. Strano. Riprovo a fare la stessa cosa, ma idem. Sarà impegnato. Riproverò un'altra volta.

Niall viene chiamato da Liam ed esce, Harry invece viene sul mio letto.

- Ti va di parlarne?- gli faccio cenno di no con la testa.

- Va bene. Ma sta sigaretta allora ce la vogliamo fumare?- certo che voglio.

Mi alzo e lui capisce. Prendo il pacchetto dalla scrivania e ci dirigiamo verso la porta. Andiamo in cortile e lui scala il muretto. Come fa a sapere di questo posto? Ripensandoci anche il primo giorno mi ha trovato qui.

Ci sediamo e comincia a parlare.

- Sai, anche io vengo spesso qui. Pensavo che nessun'altro oltre a me sapesse di questo posto. Come hai fatto a scoprirlo?-

Tiro fuori il blocchetto e scrivo: - Dove vivevo prima avevo un posto simile dove passavo la maggior parte delle giornate, quando sono agitato ho bisogno di un posto tutto mio e sono riuscito a trovare questo.-

- Da dove vieni?-

- Doncaster, tu?-

- Holmes Chapel. Quanti anni hai? Sembri molto più grande rispetto a noi.-

- 21, tu?-

- Diciotto. Come mai sei venuto qui?- Ecco, è arrivata la domanda che mi aspettavo.

- Questi non sono affari tuoi-

- Scusa non volevo farti una domanda che ti mettesse in difficoltà.-

- Tranquillo.- Spengo la sigaretta che ormai è finita e comincio a scendere dal muretto. Harry mi segue e torniamo in stanza.

HARRY'S POV

Mi sto affezionando a questo ragazzo. Non è come sembra. A volte, quando è con Niall cioè la persona più vicina a lui qua dentro, è una persona completamente diversa. Non capisco cosa si dicono, non conosco il linguaggio dei segni, ma lui sorride. Dio che sorriso. Quella che indossa con le persone è solo una maschera che però spero possa cadere, almeno con me.

Molte cose mi incuriosiscono di lui. Il fatto che non voglia parlare della sua vita è una cosa strana, deve aver avuto un passato difficile. E che dottore intendeva Niall? Perché indossa sempre uno scalda collo?

Ieri era in bagno e ho visto che era senza e si stava lavando, ma quando è uscito ce lo aveva di nuovo. Cosa ha da nascondere?

Like the first time - LarryWhere stories live. Discover now