47. Io... Io non ti amo

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Ero a casa. Con un bel pigiamone caldo, una tazza di cioccolata calda ed un programma televisivo forse interessante o forse no. Non lo sapevo perché non riuscivo a concentrarmi.
All'improvviso sentii suonare alla porta, non avevo intenzione di parlare con nessuno, ma i miei piedi camminarono da soli e mi ritrovai con due oceani infiniti che mi fissavano. Non ci potevo credere.
"T-tu che ci fai qui?" Cercai di dire e lui rispose freddo: "mi devi delle spiegazioni." Mi faceva male vederlo così, era arrabbiato e triste... Magari anche deluso... Ma dovevo rompere ogni tipo di rapporto tra di noi.
"N-non ti devo nessuna spiegazione" balbettai e lui, non so come, entrò in casa chiudendo la porta e sbattendomi vicino al muro.
"Tu ora mi spieghi perché stai facendo la stronza e chi era quel coglione di oggi!" Ringhiò ed io rimasi a fissarlo... Incredula di ciò che sentivo... Perché si comportava così? Infondo non stavamo neanche insieme!
"Che cazzo vuoi? Io non ti devo nessuna spiegazione! Non siamo niente noi due!" Sbottai acida... Volevo piangere.
"Che cazzo di problemi hai?" Urlò bloccandomi dai polsi e rimettendomi vicino al muro, visto che io stavo andando via, ed io risposi urlando: "che cazzo di problemi hai tu! Lasciami stare! Cosa vuoi dalla mia vita?" "Voglio che mi spieghi perché stai facendo così!" "Lo vuoi sapere davvero?" "Si!" "Noi non siamo fatti per stare insieme! Non possiamo neanche essere amici oramai!" Sbottai urlando e sull'orlo del pianto... Non dovevo dirglielo... Sono una cretina! Non sapevo restare zitta neanche un secondo!
"CHE CAZZO STAI DICENDO?" Ringhiò arrabbiato Fede ed io dissi, abbassando la testa per non far vedere le lacrime che stavano lasciando i miei occhi: "la verità" "guardami negli occhi..." Disse dolce Fede... A che gioco stava giocando? Io scossi la testa, lui me la alzò portando due dita sotto al mio mento e, quando i miei occhi incontrarono i suoi fu la fine, persi le forze ed iniziai a piangere sopra al suo petto, visto che lui mi stava abbracciando. Iniziai a tirargli dei pugni molto deboli sul braccio e lui cercò di rassicurarmi dicendo: "shhh... Andrà tutto bene, vedrai..." Ma non sarebbe andato nulla nel verso giusto... Ero su una giostra che aveva solo la discesa.
"I-io... Penso che sia la cosa migliore per entrambi... Se io ti dicessi di si, staremmo male sia tu che io... E io non voglio causare dolore a nessuno..." Spiegai quando mi calmai leggermente e Fede dolcemente disse: "perché dici così? Forse saremo felici... Che ne sai?" "Fede... Praticamente non ci vedremo quasi mai... Tu sarai sempre in viaggio ed io starò sempre qua..." "Puoi venire con me!" "No... Mi dispiace, ma non voglio e non posso lasciare questa città." "Perché?" "Qua c'è tutta la mia vita! Come pretendi che possa lasciarla?" "Ma di certo torneremo... Tornerai a vedere la tua splendida città... Non saremo sempre in viaggio..." "Fede... E come la mettiamo con la vita sociale?" "In che senso?" "Uscendo allo scoperto mi troverò senza vita privata e dunque non potrò neanche più uscire con le mie amiche..." "Beh... Sono rischi che si corrono se ami davvero una persona..." "Non possiamo Fede..."
"Dammi un motivo valido!" "Io... Io... Io non ti amo..." Perché lo avevo detto? Ho visto il suo cuore infrangersi dagli occhi... Quell'oceano che tanto amavo ora era ricoperto dalle palpebre che erano state chiuse... Scusami Fede... Dovevo farlo...

Solo un attimo ||Federico Rossi||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora