Cap.1-Un bel mix.

3K 150 50
                                    

Ci sono mix fra felicità e tristezza.Riempiono come dei vuoti... vuoti che fino a poco tempo prima non potevano essere colmati.

***ATTENZIONE: STO COMINCIANDO AD AGGIORNARE I CAPITOLI***

Erano le 07:28 di una calda mattina autunnale, quando una ragazza aspettava da sola alla stazione il suo pullman scolastico.

Già immaginava le risate dei suoi compagni di classe alla vista dei suoi capelli disordinati per la corsa, ma ormai li sopportava da anni, e aveva imparato ad ignorarli.

Erano passati già un paio di minuti, e come al solitò capì che il pullman per "quella struttura malefica detta 'scuola' " (così pensava quasi ogni mattina) doveva passare fra 3..2..1..eccolo.

Oh wow, ora hai anche fortuna nell'indovinare quando-
Salì di fretta ignorando la voce nella sua testa, e come al suo solitò si fiondò all'ultimo posto, dove poteva avere la sua amata e ormai solita tranquillità.

Prese di fretta il suo telefono dallo zaino rischiando quasi di farlo cadere, e digitò su google "Jeff The Killer"; vedendo il ragazzo, si calmò all'istante...

Lei amava quel personaggio inventato, era tutto per lei: come le altre ragazze della sua età amavano i cantanti o gli attori, lei amava Jeff The Killer, e non ci vedeva nulla di male.

Paragonava Jeff alla "pace eterna", dato che le donava un senso di calma quasi disumano, che nessuno era mai riuscito a darle.

Quegli occhi freddi e vuoti, quasi come scolpiti sul suo viso, non la terrorizzavano, ma le davano uno strano ed enorme senso di calma.

Immaginava sempre quello che i suoi occhi videro quel giorno.

Quei lunghi capelli corvini che nonostante tutto erano ancora così belli, e infine...

Quel sorriso.

Quel dannato sorriso.

<<Sei la mia macchia grigia, in questo mondo nero.>> sussurrò sorridendo la ragazza.

Ecco che il pullman di fermò: era arrivata a scuola.

____________________________________________

Le prime quattro ore di lezione passarono abbastanza velocemente, anche se la ragazza non riuscì a tenere il massimo della concentrazione.

Nella sua testa, c'era ancora stampato il sorriso di Jeff.

Scese velocemente a spalle strette le scale che portavano all'enorme cortile, cercando di evitare il minimo contatto fisico con gli altri studenti.

Da quando era piccola, sopportava a fatica il contatto fisico con le persone; le bastava un tocco sulla spalla durante un dialogo per infastidirla.

Di norma era una ragazza abbastanza calma, tranne quando la toccavano.

Si sentiva... strana.

Aggressiva.

Si fermò alla fine delle scale per osservare gli alberi di ciliegio in fiore, venendo spintonata e messa più in parte da un paio di persone.

Sospirò dirigendosi con il suo quaderno da disegno verso uno degli alberi più grandi del cortile, dove stranamente non andava quasi nessuno.

Stese un piccolo panno ai piedi dell'albero, sedendosi poi sopra ed estraendo il suo piccolo quadernino da disegno.

Era pronta e decisa a finire uno dei suoi tanti disegni cominciati da mesi, quando...

<<Hey, occhi di ghiaccio.>> disse una figura maschile davanti alla ragazza, che la spronò ad alzare lo sguardo.

<<Come scusa?>> chiese la ragazza ridacchiando imbarazzata; nessuno le parlava mai, perciò era abbastanza stranita da quell'avvenimento.

<<Sai, hai degli occhi bellissimi, sembrano freddi come il ghiaccio.>> rispose lui facendo spallucce e scrutandola con i suoi sottili occhi.

Il ragazzo si chinò verso di lei, permettendole di guardarlo meglio: aveva dei folti capelli neri di media lunghezza, i freddi occhi erano di un grigio mai visto prima, ma la bocca era coperta da una leggera sciarpa.

<<È uno specie di complimento?>> domandò confusa ma con un involontario e spontaneo sorriso sul volto.

<<Beh, almeno ci ho provato.>> il ragazzo fece spallucce, e lei riuscì a fatica sentirlo ridacchiare.

Sospirò cercando di ignorare la presenza del ragazzo, firmando a testa bassa il suo disegno appena finito e guardandolo sorridente.

<<Potrei vedere cosa disegni?>> chiese curioso il ragazzo piegando leggermente la testa di lato. La ragazza storse leggermente il labbro in una piccola smorfia, mostrandolo al ragazzo.


Jeff.

Il suo Jeff.

<<Sei davvero brava.>> sussurrò sorpreso il ragazzo picchettando lentamente con l'indice il piccolo quaderno.

<<Grazie...>> sorrise nuovamente con un filo di imbarazzo cercando di scoprire il nome e di non guardarlo negli occhi: le faceva uno strano effetto.

La risposta del ragazzo, le fece gelare il sangue nelle vene.

<<Jeffrey Wood.>>

Quel briciolo di gioia e serenità nella ragazza svanirono improvvisamente, trasformandosi in paura e ansia.

Cominciò a ragionare, cercando qualche spiegazione plausibile.
"Lui esiste" -pensò- "quindi potrebbe realmente essere lui". Poi le venne in mente una notizia su un giornale locale letta mesi fa, in cui si raccontavano le sue vicende.

<<Quello nel disegno chi è?>> le domandò con voce curiosa, facendo diminuire leggermente i sospetti della ragazza.

<<Un personaggio che ho inventato... umh... sul momento.>> riuscì a rispondere con un filo di voce, cercando di riprendere un po' di sicurezza in se.

<<Sì, vedi che conosco Jeff The Killer.>> ridacchiò lui sistemandosi meglio la sciarpa malridotta e ripassando lo sguardo sul disegno.

<<Non ti ho mai visto, sei nuovo di qua?>> gli domandò lei curiosa, osservando le mani del ragazzo.
Aveva le nocche rosse e leggermente sbucciate.

<<Esattamente, e purtroppo non sono ancora riuscito ad integrarmi; i prof mi hanno consigliato di andare a casa di qualche mio compagno per studiare, ma non ho ancora avuto il coraggio di chiederlo a qualcuno.>> disse in un sospiro, osservando poi la ragazza.

<<Via Clay 40, è una casetta grigia.>> rispose lei avendo già capito le intenzioni del ragazzo.

Però un pensiero vagava ormai nella mente della ragazza; perchè lei?

<<Grazie mille, e potrei sapere il tuo nome?>> ridacchiò lui alzandosi e stiracchiandosi.

<<Mi chiamo Jennifer.>>

Lui si limitò a sorridere, andandosene poi con le mani dentro le tasche della felpa, fischettando una canzoncina.

Jennifer guardò il disegno, provando una strana sensazione.

(N.A: CAPITOLO MOLTO LUNGO MI DICONOH!Si,non ho ispirazione.Lo ammetto.
Mi sento..
Stupida.
Ed ignorante.
Yay, che bella sensazione.

01-12-17
MI SCUSO PER GLI ERRORI GRAMMATICALI, IL TROPPO SPAZIO DEDICATO AI DIALOGHI E VARIE PICCOLEZZE.QUESTO È STATO IL MIO PRIMO LIBRO, SCRITTO ORMAI UN ANNO FA, E NON È PERFETTO.VI INVITO QUINDI ALLA FINE DEI CAPITOLI A LEGGERE IL SEGUITO, SCRITTO IN MODO MIGLIORE.
-aggiornato-)

OcchiDiGhiaccio||Jeff The Killer||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora