Capitolo 2

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Capitolo 2

Quando arrivai in ospedale, venni subito chiamata nell'ufficio di quel dottorino sexy che mi mandava in bestia. Owen Cameron mi stava aspettando seduto sulla sua sedia dietro la scrivania. Stava leggendo una cartella clinica ma quando mi sentii arrivare il suo sguardo si posò su di me. Non gli sorrisi, restai semplicemente sulla soglia della porta pronta a scappare se fosse stato necessario.
"Siediti." Mi ordinò. Mi guardai un po' attorno, ero indecisa se obbedirgli oppure fare di testa mia. L'idea che questa seconda opzione lo avrebbe irritato a morte mi allettava talmente tanto che decisi di non fare ciò che mi aveva ordinato. Feci dei passi in avanti, chiusi la porta alle mie spalle e restai in attesa. Non volevo dargliela vinta. E poi onestamente ero così irritata per Ky che avrei potuto distruggere il mondo intero.
"Camilla, siediti." Ripeté con rabbia.
"Oh, andiamo! Smettila di fingere con me, non voglio assolutamente sedermi perché non ho nulla da dirti."  Dissi, seria.
"Sì, invece. Se vogliamo collaborare, dobbiamo mettere in chiaro alcune cose." I suoi occhi azzurri puntarono i miei.
"Bene, tu non rompi i coglioni a me ed io mi comporterò da perfetta assistente." Proposi con calma. Ma sapeva benissimo che quella frase non era una proposta, ma un dovere. Doveva comportarsi bene con me, rispettarmi e soprattutto lasciarmi fare il mio lavoro. Io amavo fare il medico, curare le persone, dare loro una speranza. Owen Cameron non avrebbe di certo ostacolato il mio sogno.
"Vedi? È questo ciò che mi fa irritare! La tua arroganza!" Urlò alzandosi dalla sedia e facendo dei grandi passi verso di me fino a raggiungermi. Le nostre fronti quasi si sfiorarono. Owen però aveva un ottimo profumo, mi stordì in un attimo.
"Non credere di essere chissà chi, dottore. Sei l'ultimo arrivato e ti ricordo che io lavoro qui da 5 anni. Mi manca poco per diventare un medico a tutti gli effetti e non ti permetterò di ostacolarmi ancora."
"Camilla, ci sono cose più importanti." Rispose, sempre ancora incollato alla mia faccia.
"Se ti riferisci a quello che è successo ieri, be' abbiamo priorità diverse. Ma questo non significa che sono sbagliate." Calmai un po' il tono, non avevo molta voglia di litigare anche se questo piccolo sfogo mi stava davvero aiutando a non pensare a Ky e al fatto che lui fosse tornato.
"Camilla, noi siamo un gruppo, dovremmo collaborare." Disse quasi con leggerezza.
"Molti non la pensano come te, Owen." Risposi, facendo attenzione a non spostarmi di un millimetro. Owen si stava per avvicinare ancora di più. Annuì alla mia risposta e sbatté le palpebre come se mi stesse mettendo a fuoco. La tensione sessuale era palpabile, sentivo il suo corpo attrarre il mio. Era pericoloso, Owen era davvero un figo assurdo, non aveva per niente una faccia da dottore. Sembrava un modello uscito da una rivista. La pelle era leggermente abbronzata, gli occhi chiari, i muscoli tesi, i capelli biondi. Era così perfetto che immaginavo non fosse reale, eppure era lì ad un passo da me desideroso di avermi. Lo sentivo nella pelle quanto mi volesse.
"Camilla, tu mi fai irritare ogni muscolo del corpo, eppure sei così attraente e bella che quasi mi spiazzi ogni volta che mi guardi." Soffiò sulle mie labbra e poi le sfiorò con la punta della lingua.
"Owen, per favore." Supplicai.
"Cosa, Camilla?" Rise "Per favore cosa?" I suoi occhi mi implorarono, le sue labbra così carnose erano pronte a baciarmi. Chiusi gli occhi, immaginai Ky e a tutto il male che mi aveva fatto. Owen non era come tutti gli altri uomini con cui ero stata, lui era un tipo a posto, quell'uomo con cui potevi crearti una famiglia. Il pensiero mi sfiorò la mente: una famiglia. Owen poteva darmi ciò che desideravo più al mondo. Poi adesso che Ky era in città, dovevo farmi trovare pronta, fargli capire che ero andata oltre, che il pensiero di lui non mi sfiorava più la mente. Dovevo reagire, ricompensarlo di tutto il male che aveva fatto a me. In quel momento decisi.
"Baciami." Ordinai ad Owen. Lui non se lo fece ripetere neppure una seconda volta. Si avventò sulle mie labbra con una passione tale da farmi letteralmente mandare in estasi tutti i miei sensi. Il suo sapore era così buono, tanto quanto quello di Ky. Mi immersi in quel bacio appassionato mentre Owen stuzzicava la pelle sotto la mia camicia risalendo su per i seni. Il ragazzo ci sapeva decisamente fare e questo mi fece impazzire ancora di più. Mi aggrappai al suo collo con le braccia mentre intrecciai le mie gambe sui suoi fianchi. Sentii un leggero gonfiore che si intravedeva dai suoi pantaloni, era eccitato quanto me. Owen mi prese prontamente, facendo scendere le sue mani sopra i miei glutei. Andammo avanti così, con quel bacio, per un po'. Poi Owen mi poggiò sulla sua scrivania e iniziò a sfilarmi la camicia quando sentimmo bussare alla porta e l'infermiera Kate entrò dalla porta.
"Dottore mi scu-" le parole le morirono in bocca quando ci vide. Chinò la testa imbarazzata, si scusò e poi uscì dalla porta chiudendola alle sue spalle. Owen ed io scoppiammo a ridere.
"È meglio se rimandiamo, magari andiamo in un posto più intimo." Gli dissi dolcemente. Lui annuì, mi diede altri baci e poi mi fece scendere dalla scrivania.
"È stato fantastico." Mi sussurrò all'orecchio mentre rimettevo addosso la camicetta.
"Anche per me." Ed era vero, avevo dimenticato completamente Ky quando Owen mi aveva baciato, ma ora era di nuovo tra i miei pensieri. Chissà che novità mi avrebbe riferito Lux, a proposito, avevo bisogno di un cellulare nuovo.

Kyca - Ad un passo dalla felicità | Lux Blaike TrilogyWhere stories live. Discover now