Capitolo 3

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Capitolo 3

Avevo finalmente comprato un cellulare nuovo. Quello vecchio era stato distrutto da un tacco 12, direi proprio un attacco di ira. Ma questo non era nulla a confronto l'irritabilità di Lux una volta che ci saremmo viste.  Sapevo che quando non le rispondevo al telefono, da qualche tempo a questa parte, andava su tutte le furie e poi gli ormoni della gravidanza non aiutavano affatto. Non avevano fatto altro che peggiorare la situazione. Si sentiva in dovere di proteggermi da quando Ky mi aveva spezzato il cuore e si comportava da vera mamma. L'adoravo per questo, significava che ci teneva davvero a me ed era un'ottima amica. Quando fui abbastanza vicina a casa mia, composi il suo numero che conoscevo a memoria e la chiamai.
"Chi non muore si rivede." Rispose prontamente.
"Lux mi spiace così tanto.." cercai di giustificarmi, ma senza esito.
"Che cos'è stato questa volta? Le api ti hanno impollinato per bene?" Risi a quella frase, Lux ci sapeva fare con i doppi sensi.
"Be' in effetti no, ho rotto il cellulare quindi avevo bisogno di comprarne un altro e ho trovato solo oggi il tempo per farlo." Sapevo che stava elaborando la mia scusa, c'era troppo silenzio dall'altra parte del cellulare.
"Uhm, okay." Si limitò a dire, era la tipica frase della Lux delusa e poco convinta.
"Lux, è la verità." Dissi seriamente.
"Va bene, ti credo. Però potevi anche avvisarmi in qualche modo."
"Hai ragione, mi spiace davvero tantissimo!"
"Non preoccuparti dai, comunque volevo chiederti se stasera tu fossi libera. Harry ed io vorremmo andare a cena da soli, dovresti badare alla piccola Mack. Sempre se è possibile e non è un disturbo per te."
"Sì, sono libera. Non è assolutamente un disturbo, anzi vengo volentieri! Ho bisogno di una distrazione diversa dalle solite cose."
Sentii Lux ridere. "Tipo gli uomini?"
"Esatto, devo prendere le distanze per un po'." Dissi sincera.
"È per via di Ky?" Quella domanda mi prese alla sprovvista. Fu come se un enorme sasso mi avesse sotterrata.
"No, ho conosciuto un ragazzo davvero molto bello e gentile."
"Uh, che cosa bella! Dovresti davvero pensare al futuro Cami."
"Sì, Owen mi fa pensare al futuro."
"Così si chiama Owen, bel nome. Carino ed essenziale."
"Lux dovresti vederlo. È un medico affermato, ha una vita stabile. Poi ha detto che gli piaccio sul serio."
"Potrebbe essere la tua occasione, Cami. Non pensare al passato, pensa al tuo futuro."
"Ottimo consiglio, lo metterò in pratica. Per il momento ci vediamo tra qualche ora, così tu e tuo marito potrete concedervi una serata romantica."
"Grazie Cami, sei davvero un'amica." Chiudemmo la chiamata, l'avrei vista poco dopo.

Ero quasi arrivata a casa di Lux quando li vidi all'ingresso. Lux con un pancino dolcissimo ed Harry che l'ammirava deliziato. La piccola Mack era sulla soglia della porta ad aspettarmi. Quando mi vide si rallegrò, iniziò a gesticolare velocemente verso la mia direzione, indicando a Lux ed Harry che ero già arrivata. Si precipitarono tutti verso di me, salutandomi calorosamente.
"Eccoti, buona sera." Disse Harry, raggiante. Potevo notare la sua felicità uscire da tutti i pori.
"Cami, amica mia." Lux mi cinse la vita e mi abbracciò per minuti interi "Mi sei mancata" sussurrò al mio orecchio.
"Anche tu." Risposi.
"Bene, noi adesso andiamo. Mi raccomando Mack fai la brava con Zia Cami." La piccola annuì ad Harry e poi venne in braccio da me. Li vedemmo andar via e poi entrambi entrammo a casa.
"Andiamo a giocare, zia Cami."
"Ma certo, tesoro." Mi portò subito in camera sua, prese delle bambole, le Barbie, e me ne porse due. Una era bionda con gli occhi azzurri, proprio come me, e l'altra invece era mora e con gli occhi scuri proprio come Lux.
"Zia, io faccio finta di cucinare e tu fai finta di suonare alla porta così prendiamo il tè tutti insieme." Mi indicò l'enorme casa delle bambole che Harry le aveva regalato circa due anni fa. Era così bella, Mack non riusciva mai a stancarsi di giocarci.
"Okay, allora mi metto in posizione. Sei pronta?" Lei annuì e poi mi sorrise. Feci per suonare il campanello invisibili quando quello vero ci fece sobbalzare entrambi.
"Mack, mamma e papà stavano aspettando qualcuno?" Speravo in una risposta.
"Sì, doveva venire nonno Dan." Mi rispose.
"Allora andiamo ad aprire." Mi prese per mano e mi seguì verso il salotto e l'ingresso. Feci per aprire la porta ma quando alzai gli occhi quel che vidi era solo l'azzurro di quelli di Ky. Lui era lì, vivo e vegeto, che mi fissava sorpreso e disperato allo stesso tempo, come se non si aspettasse la mia presenza. Ero furiosa con Lux. Mi aveva tradito e stavolta non l'avrei perdonata. Io Ky non volevo mai più vederlo. Eppure era lì, a disagio. Anch'io lo ero, molto di più. La piccola Mack dopo quel momento di silenzio andò ad abbracciarlo.
"Ky, che ci fai qui?" Disse e si strinse a lui.
"Nonno Dan ha avuto un imprevisto, non è riuscivo a venire così ha mandato me. Sei contenta?" Lei annuì felicemente, mentre io non lo ero affatto. La sua spiegazione non faceva una piega, Lux non avrebbe mai fatto una cosa del genere a me, vero? Era la mia migliore amica, non mi avrebbe mai fatto soffrire. L'avrei scoperto quando sarebbe venuta, piu tardi quella sera.
"Entrate, fa freddo fuori." Biascicai, ancora incredula. Ky annuì, portò dentro anche Mack.
"Andiamo a giocare, dai." Propose Mack.
"Sì, tesoro, andiamo." Feci per seguirla ma le dita di Ky mi afferrarono il polso. Mi girai di scatto, pronta ad urlargli contro.
"Scusami." Disse sincero, con le lacrime agli occhi. Le gambe mi cedettero a quelle parole. Stavo per cadere a terra ma Ky mi prese e mi abbracciò. Mi tenne stretta a lui ed io persi la ragione.

Kyca - Ad un passo dalla felicità | Lux Blaike TrilogyWhere stories live. Discover now