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«Come ci dobbiamo comportare adesso?»

«Non possiamo fare finta di niente, bisogna aiutarlo.»

Gianluca, Ignazio e Piero, insieme ai due manager, stavano ancora decidendo sul da farsi quando finalmente li raggiunsero anche i genitori dei ragazzi.

«Che state facendo qui? Che è successo?» esordì Gaetano, il padre di Piero.

«Guardate voi stessi» tagliò corto il figlio, spostandosi di lato per lasciare la visuale libera.

Tutti i familiari rimasero sconvolti non appena si resero conto della situazione. La madre di Gianluca, sensibile alla vista del sangue, indietreggiò, ma Ercole, il padre, fece un passo avanti per osservare meglio.

«Scusatemi un attimo, fatemi controllare una cosa.»

Si avvicinò ancora all'uomo svenuto e per un attimo corrugò la fronte, passando poi da serio a sorpreso.

«Allora?» lo incitò Michele.

Ercole tornò dagli altri e sollevò il capo. «Conosco quest'uomo, e anche piuttosto bene.»

«E chi è?» intervenne Gianluca.

«Alfonso Lentini, un italiano, il proprietario di uno dei bar più frequentati della città. Ci sono stato spesso, in passato, e ho avuto modo di conoscere Alfonso. È di Bologna, ma lavora a New York da qualche anno.»

A quelle parole Barbara spalancò gli occhi e parve inquietarsi, e i ragazzi lo notarono immediatamente.

«Tutto ok, Barbara?» domandò Piero.

Lei abbozzò un sorriso, stringendosi nelle spalle. «Sì. Sì, tranquilli.»

Ignazio iniziò ad avvicinarsi alle presunte armi del delitto, curioso e perplesso al tempo stesso, ma Michele lo bloccò all'istante.

«Ignazio, sarebbe meglio lasciare tutto così com'è. Nessuno di noi deve toccare o spostare niente che potrebbe essere utile alla polizia per le indagini. Anzi, io direi di chiamare subito le forze dell'ordine» concluse.

«E anche un'ambulanza per quel pover'uomo, direi» aggiunse preoccupata Eleonora, la madre di Piero.

Torpedine annuì. «Vado a recuperare il mio cellulare in macchina, ora provvedo a tutto.»

«Vengo con te» lo seguì Ercole.

I due si allontanarono dal gruppo per andare a chiamare i rinforzi, mentre i genitori rimasti, dopo aver raccomandato ai figli di telefonare loro qualora ci fossero state delle novità, decisero di rientrare in hotel.

In attesa del ritorno di Michele e del signor Ginoble rimasero lì solo i ragazzi con Barbara, piuttosto pensierosa.

«Barbara, si può sapere che ti prende?» insistette Ignazio, non convinto dall'insolito comportamento della sua tour manager.

Ma lei, ancora una volta, cercò di tranquillizzare i tre. «Niente, è che... queste situazioni mi rendono nervosa.»

«Sarebbe strano il contrario» osservò Piero. «Però mi sembri un po' troppo agitata... Devi dirci qualcosa?»

Prima che Barbara potesse ribattere, Gianluca, avvicinatosi al signor Lentini, interruppe bruscamente la conversazione appena iniziata.

«Si sta svegliando!» esclamò.

Gli altri lo raggiunsero e notarono che in effetti l'uomo iniziava a muoversi appena, tentando di aprire gli occhi. Quando ci riuscì guardò davanti a sé, spaesato e confuso, e girò il capo verso il gruppo.

La prima persona che il signor Lentini mise a fuoco fu Gianluca, che riconobbe subito.

«Come sta?» domandò il rosetano, chino su di lui.

«Gianluca...» farfugliò l'uomo con un filo di voce. «Tu sei il figlio di Ercole, vero?»

Lui annuì, tremante.

Lentini cercò di alzare un braccio, forse per gesticolare come ogni vero italiano che si rispetti, ma non ci riuscì. Era troppo debole per farlo, non ne aveva le forze.

«Stia tranquillo, sta arrivando l'ambulanza» continuò Gianluca, in tono pacato.

L'uomo cercava a fatica di tenere aperti gli occhi, era evidente che avesse ben poche probabilità di farcela.

«Tuo padre... Tuo padre...» si limitò a mormorare con gli occhi semichiusi, tentando invano di formulare una frase di senso compiuto.

Gianluca sgranò gli occhi, spaventato. «Mio padre cosa?»

«Tuo padre...» ripeté Lentini, ormai stremato. «Ercole... stasera...»

«Stasera...? Che ha fatto mio padre? La prego, cerchi di resistere!» Il baritono de Il Volo era entrato nel panico, voleva a tutti costi avere ulteriori spiegazioni.

«Stasera...»

«Sì?»

Ma Alfonso non ce la fece, dopo qualche altro secondo chiuse gli occhi per sempre e il suo cuore cessò di battere.

I ragazzi non avrebbero mai saputo cosa avesse voluto dire a Gianluca, o perlomeno non avrebbero potuto intuirlo fin da subito.

***

Buonasera a tutti, scusate il ritardo!

Allora, che ve ne pare? Si accettano ipotesi sul motivo dell'agitazione di Barbara e su cosa Lentini volesse dire a Gianluca :')

Grazie mille e al prossimo capitolo! 

Notte silente || Il VoloWhere stories live. Discover now