"Fir are trash".

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Era l'inizio di Marzo, finalmente il freddo invernale sembrava attutirsi lasciando spazio ad un timido sole, che non veniva comunque disprezzato lì a Seattle.

Nonostante questo, Tyler era sceso da casa con la felpa nera più pesante e larga che avesse, i jeans strappati sulle ginocchia e un paio di all stars rosse che metteva ai tempi del liceo, e che aveva trovato solo da poco tempo sotto al letto del suo monolocale.

Con il cappello ben premuto sulle orecchie, camminò fino al familiare negozio di dischi che visitava ogni giorno.

Non comprava nulla, stava solo lì ad ammazzare il tempo osservando i cd, quelli in vinile, e disprezzando la musica commerciale che girava nella radio.

Ad un qualsiasi commerciante avrebbe dato fastidio, ma Tyler ai ritrovò ad ammettere che Michael, il proprietario che aveva quasi la sua stessa età, non gli aveva mai creato nessun problema.

Michael in realtà aveva anche provato a diventare suo amico, facendo battute o domande su di lui, ma Tyler lo aveva sempre respinto.

Lui non aveva amici, lui era solo. E si era talmente abituato a stare solo che ormai era a suo agio.

Aprì la porta del negozio, facendo suonare la piccola campanella. Il negozio era vuoto, aveva appena aperto.

Michael sbucò dal bancone nell'angolo con un pacco davanti a sè -Buongiorno Tyler!- Lo salutò.

Tyler rispose alzando la mano, già irritato dal suo tono di voce tremendamente alto, erano solo le nove maledizione.

-Vuoi fare colazione Tyler? Ho ancora del caffè ed una ciambella- gli chiese affiancandolo.

-No, sono sicuro che li hai conservati per lo spuntino delle undici- rispose distanziandosi.

Michael rise -Ha! Mi conosci troppo bene bello-

-Comunque se mi vuoi sono nella sezione Jazz- disse e si allontanò, Tyler ringraziò il signore.

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Stava vagando per la sezione rock, ammirando i dischi dei Muse, quando una mano si posò sulla sua spalla.

Convinto fosse Michael, si girò, ma non era lui. Era un ragazzo alto, più alto di Tyler, i capelli erano tinti di rosso e guardava Tyler sorridendo.

-Scusa, volevo sapere quanto costava questo cd- disse e lo porse a Tyler

Questo lo guardò con disprezzo e disse -È spazzatura, non buttare via i tuoi soldi così-

Poi si voltò, e riprese il suo giro.
Per poco.

-Hey non ti permetto di insultare i Falling In Reverse!- disse il ragazzo da dietro alzando la voce.

Tyler alzò gli occhi al cielo - Sono spazzatura, il cantante crede di essere dio e la musica è scadente. Forse si salvano dei riff di chitarra-

Il ragazzo dai capelli rossi si avvicinò di nuovo -Ma chi ti credi di essere?- non sembrava davvero arrabbiato, solo infastidito notò Tyler dal cipiglio sulla sua fronte.

-Ci sono problemi?- Michael si era avvicinato subito avendo visto un cliente parlare con Tyler ed il suo atteggiamento ostile.

-Questo tizio si crede essere un sapientone della musica- borbottò il tinto.

-Forse lo sono sul serio- rispose Tyler, Michael gli lanciò un'occhiataccia "È un cliente non farmelo perdere".

Tyler sbuffò e si allontanò molto velocemente da quella corsia.

-Scusami l'hai preso in una brutta giornata- ridacchiò Michael mentre pensava che per tyler era tutte brutte giornate.

Il ragazzo tinto già sorrideva, era incredibile pensava Michael, un altro, stesso lui, avrebbe menato un ceffone a Tyler.

-Non è un problema, posso andare a pagare?-

-Certo-

Alla cassa, il ragazzo si presentò -Sono Josh comunque-

Michael indicò la targhetta sulla sua maglia -Piacere Josh, non ti ho mai visto qui-

Josh si appoggiò al bancone -Beh in realtà vivo qui da un po' ma non ero mai venuto in negozio. Ma devo ammettere che mi piace-

-Persone scorbutiche a parte, vero?- Michael sorrise.

Josh si voltò, cercando di intravedere di nuovo quel ragazzo -In realtà no, forse era scontroso perché sta avendo una brutta giornata, può capitare-

Michael annuì e non disse nient'altro, mettendo il cd nel sacchetto di plastica.

-Com'è che si chiama?-

-Chi?-

-Il ragazzo-

-Oh- disse Michael -Tyler, so solo questo di lui-

Josh annuì piano, stava pensando a qualcosa -Viene qui spesso?-

-Ogni giorno, fino all'orario di chiusura-

Il tinto sorrise all'improvviso -Perfetto, grazie- prese la busta.

-Arrivederci!- salutò cordiale Michael.

Josh sarebbe tornato il giorno dopo.

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