"Where have you been?".

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-Non è ancora arrivato?- domandò Tyler per l'ennesima volta a Michael, che alzò gli occhi al cielo continuando a bere il suo caffè.

-No Tyler, e sono solo le nove. Forse verrà più tardi-

-Ma ieri non è venuto-

-Non ti ha risposto al messaggio?-

Tyler scosse la testa e riprese a camminare avanti e indietro per il negozio, era in ansia. Con la mente scorreva quello che era l'ultimo giorno che aveva visto Josh, non era successo nulla.

Certo, Tyler aveva preso in giro il suo naso ma Josh non poteva essersela presa per quello.

Il fatto era che, anche se Tyler a fatica lo ammetteva a sè stesso, a lui mancava Josh. Non lo vedeva da un solo giorno, ma gli mancava come se ne fossero passati mille.

Ed era questo, ciò che più lo preoccupava. Questa sorta di legame che aveva creato con lui in una settimana, lo metteva a disagio. Non sapeva come gestirlo, non sapeva come gestire sè stesso, figurarsi un rapporto umano.

Lui non ne aveva, gli unici contatti che aveva mai avuto erano con i suoi genitori e Michael fino a quel momento. Il fatto che Josh avesse sconvolto tutto gli dava terribilmente fastidio.

Nel pomeriggio, Tyler stava commentando uno per uno i cd di Lady Gaga, ed era piuttosto concentrato, tanto che non si accorse che la porta si era aperta.

-Questo disco è così spazzatura pop- borbottò il ragazzo.

-Mi sono mancate le tue critiche-

Il cd che Tyler stava tenendo in mano gli scivolò e cadde a terra, si voltò velocemente.

C'era Josh, il viso stanco ma sorridente, aveva uno zaino sulle spalle e i vestiti che indossavano erano sporchi, come se li portasse da giorni.

-Che fine avevi fatto?- gli domandò subito Tyler, poi si chinò a raccogliere il cd.

Josh lo imitò, e si ritrovarono entrambi chinati, con le mani che si sfioravano -Come, neanche un abbraccio Ty?-

-Leva quella mano Josh, non ho intenzione di cadere in uno di quei cliché dei film- rispose Tyler e si alzò, sistemando il cd al suo posto.

-Allora, dove sei stato?-

Josh si appoggiò ad uno scaffale e si grattò il retro della nuca -Ieri era il compleanno di un mio amico, e con una compagnia di amici siamo andati fuori città-

Quelle parole colpirono Tyler più del dovuto. Josh era stato via con altre persone, lui aveva altri amici, probabilmente migliori di lui.

Milioni di pensieri affiorarono nella mente del ragazzo. Quindi era così? Josh poteva stare con altre persone, non con lui.
Tyler aveva sperato, per un momento, di non essere più il suo unico amico.

-Mi hai mentito- sussurrò Tyler, ma Josh lo sentì.

Lo guardò negli occhi -Cosa?-

-Mi avevi detto che saresti stato con me un'altra settimana e invece sei andato via-

Sì guardarono negli occhi, Tyler sperava che Josh riuscisse a capire il suo dolore e la sua delusione attraverso quello sguardo, se ci avesse provato a parole, lo avrebbe assalito come l'altra volta.

Josh fece un passo avanti -Mi dispiace Tyler, non sapevo che-

-Vattene- Lo bloccò.

Il tinto spalancò gli occhi -Cosa?-

Tyler infilò le mani nelle tasche della sua felpa -Vattene, non voglio più sentirti-

-Puoi sempre andartene tu- decise di rispondere Josh, non trovava affatto giusto essere trattato in quel modo. Era stato fuori solo un giorno e mezzo, e poi, lui e Tyler non erano mica fidanzati.

-Questo è il mio posto, tu devi andartene-

Josh, stanco di quella situazione, uscì di corsa da quel negozio, con Michael che gli correva dietro.

-Amico! Cos'è successo?- gli chiese.

-Tyler si è incazzato, ma non ha ragione!- Josh aveva le mani stretti in due pugni.

Per la prima volta era incazzato, non aveva sbagliato nulla e Tyler aveva deciso di non volerlo più sentire. Pensava al cibo che teneva nello zaino, voleva cenare con lui, e a una cosa che aveva preso a Tyler il giorno prima.

Perché sì, lo aveva pensato, e sì, gli era mancato, troppo. Ma non poteva dirlo a Tyler, non ora che lo aveva cacciato via in quel modo.

-Ieri ti ha aspettato, ti ha anche inviato un messaggio- disse Michael.

-Davvero? Non ho preso il telefono..- Josh si morse il labbro inferiore, mentre prendeva il telefono e leggeva il messaggio.

"Mi importa di te".

-Maledizione- borbottò Josh.

-Devo tornare dentro ma..Josh cercate di risolvere. Anche se non lo ammette, anche se non lo da a vedere, ha bisogno di te.- parlò Michael e poi tornò indietro verso il negozio.

Josh non sapeva se sarebbe tornato il giorno dopo.

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