"INDESIDERATA SORPRESA"
La pioggia l'avevo sempre paragonata a uno stato d'animo. Mi aveva sempre dato l'impressione che il cielo piangesse, ma allo stesso tempo era come se confortasse le persone tristi. Certe volte guardarla mi veniva il malumore, specialmente dopo quattro giorni di acqua, ma appena c'era quel piccolo spiraglio di luce tra le nuvole, potevi ammirare i colori tenui dell'arcobaleno che tra loro sfumavano l'uno nell'altro.
Però c'era un aspetto che adoravo nella pioggia: era rilassante. Era bello vederla cadere dal cielo e osservando il panorama dall'alto, si potevano ammirare le strade piene di colori e immagini grazie alle tinte o ai motivi degli ombrelli della gente che passeggiava per Sydney. Era rilassante sentirla picchiettare sulla città, ti faceva concentrare su quel moto e inspiegabilmente avevi la sensazione di sentirti in un altro posto, era come se quello che giornalmente ti circondava prendesse un'altra forma, desse una percezione differente.
La cosa che invece al contrario non mi piaceva molto, era quella di dover uscire con questa. Era scomodo sorreggere l'ombrello in una mano cercando di tenere al tempo stesso la borsa o lo zaino, perché ogni benedetta volta quella dannata spallina scivolava dalla spalla, e, quando capitava, parlare persino al telefono, era davvero impossibile. Una volta mi stava per scivolare e cadere in una pozzanghera facendomi venire un colpo al cuore, ma vedendo che mi avevano assistito gli angeli, iniziai ad avere la fiducia che Samuel poneva in Dio e ringraziare ogni benedetto Santo per più di mezz'ora.
Altra cosa straziante per me era che quei maledetti giorni di pioggia ci facevano rinchiudere più del solito in stanza dato il tanto studio che avevamo, c'erano persino delle volte in cui io e Sam non ci scambiavamo una parola per ore. Qualche volta però veniva Xavier per fare la sua pausa studio nella nostra camera, mettendo un po' di spensieratezza e buon umore a tutti. Loro due, tra l'altro, erano appena tornati da Melbourne dal gran premio della Formula uno. Al compleanno Xavier aveva ricevuto in regalo due biglietti per andare a vedere la gara da mamma e papà, e se non fosse stato per i vari compiti e per il fatto che mi sarei vista proprio quel giorno con i miei compagni di corso a studiare, compreso Shane, avrei fatto di tutto per poter andare anche io. Quelle cose da maschi piacevano anche a me, compresa la Moto GP.
In uno di quei pomeriggi piovosi mi preparai per uscire con Brooke, mi aveva chiesto un aiuto a trovare qualche indumento decente per il compleanno dello zio di Matthew originario di Sydney, dato che si sarebbe svolto a breve. Era diventato così raro uscire con lei da quando eravamo all'università, che non ci volevo credere fino a quando non l'avrei incontrata. Per me era diventato più facile uscire con Suwa o con mio fratello e il suo migliore amico in quei tempi.
Quando la incontrai al bar mLeko del World Square vicino al Hyde Park, mi feci notare sollevando il braccio, sbandierandolo a destra e a sinistra dato che lei certe volte non faceva caso a ciò che le stava attorno. Come sempre io ero in anticipo e lei in ritardo, ma per fortuna solo di cinque minuti. Una volta mi era capitato di aspettarla per un'ora intera e se fosse successo una seconda volta, le promisi che le avrei staccato la testa.
Quando fu davanti a me, mi alzai per salutarla e lei mi stritolò in una delle sue strette micidiali. «Scar! Quanto mi sei mancata, tesoro!» mi urlò all'orecchio, facendo girare anche dei ragazzi che stavano tranquilli a qualche tavolo di distanza. Era la solita, era la migliore ad ottenere le attenzioni senza curarsene minimamente, mentre al contrario suo a me dava leggermente fastidio averne troppe, come in questo caso.
«Colpa tua che hai sempre da fare» la rimproverai simpaticamente sedendomi al mio posto.
Lei sistemò la sua borsa sullo schienale della sedia nera e si sedette appoggiando i gomiti sul tavolino nero. «Colpa di Matt e dei suoi parenti» volle giustificarsi. «Continuano a fare feste e compleanni, la scorsa settimana era quello della zia Gwen, la prossima quella di suo marito Owen, come ti avevo preannunciato, e lui ci tiene all'eleganza in questo evento, dice che è avvocato e certe cose non se le lascia sfuggire. Per di più è un peletto arrogante e stressante, per nulla simpatico. Uff, non ho un attimo per me che devo andare a cercare regali, andare all'università e persino studiare. Ah, in città cercano una baby-sitter e volevo andare a provare, ma non saprei.»

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IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano ✔
Romance· COMPLETA · IN REVISIONE · Aussie's Series Vol. 1 Sydney, Australia (AU) Per Scarlett la sua infanzia era il ricordo più prezioso che aveva e vedere la sua fine in una giornata di settembre era qualcosa di inimmaginabile. Ma tutto sta per cambiare...