75. PINGU IL PUPAZZO DI NEVE

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"PINGU IL PUPAZZO DI NEVE"

Quella mattina mi svegliai come sempre tra le braccia di Sammy. Aveva un dolce profumo come ogni mattina e il suo respiro leggero mi vellicava la pelle. Gli accarezzai la guancia ammirando il suo bel viso ancora immerso nel sonno, non sapendo se svegliarlo o meno, era così calmo e tranquillo...

Se lo svegli ti salta addosso, non è meglio?
Già rompi?

«Dannazione, Caleb, abbiamo ospiti! I boxer usati almeno mettili nel bidone della biancheria sporca!» sentii ululare da fuori la porta.

«Guarda che fai più casino tu ad urlare!» gli riferì di rimando, facendomi ridacchiare.

A momenti sembravamo io e Sam, e a proposito di lui, subito dopo lo sentii muoversi nel letto e aprendo gli occhi, mi mostrò quell'azzurro ipnotico che tanto amavo, mettendo successivamente in evidenza le sue fossette. «Giorno, Quokka, dormito bene?»

Annuii baciandogli le labbra. «Benissimo come sempre.»

«Per forza, ci sono io nel letto con te» si pavoneggiò.

Se era a questi livelli di egocentrismo già di mattina, chissà che sarebbe successo la sera al rientro.

Lui si stava avvicinando a me per baciarmi, ma di colpo mi sollevai dal letto lasciandolo sbigottito. «Vero! Dobbiamo andare sulla neve, Sammy! Forza alzati, dobbiamo partire!»

Mi stavo per alzare dal materasso, ma lui, prendendomi per un polso, mi tirò a sé e mi stritolò tra le sue braccia. «Innanzitutto dobbiamo fare colazione e poi dobbiamo chiedere a Jared degli indumenti per andare lassù, tu non hai molte cose per la neve.»

«Avrà solo cose per te, mica per me» gli feci notare.

Lo sentii ridacchiare slacciando la presa per potermi guardare negli occhi. «Ha una mamma, avrà cose per donna sicuro in questa casa.»

Annuii soltanto dato che mi sentii un imbecille. «Giusto.»

Mi schioccò velocemente un bacio e si alzò lasciandomi ammirare il suo fisico.

Peccato che ha i boxer.
Già... aspetta, cosa?!
Hehehe vecchia volpe, ti sei fatta scoprire, porcellina.
Sta zitta.

Riuscimmo a scendere da basso senza perderci in cose futili - per me dato che coscienza si ostinava nel ripetermi che invece sarebbe stato utile - e trovammo un Caleb spaparanzato sul divano con alla radio i Jamiroquai. Appena ci vide, si mise composto con un sorrisetto sulle labbra. «Giorno piccioncini, non vi ho sentiti questa notte, come mai?»

IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano ✔Donde viven las historias. Descúbrelo ahora