Just Fall In Love (Sterek) -IN REVISIONE-

Capitolo 2

Era appena mattina, ma Derek era già in piedi a fare i suoi soliti esercizi mattutini, ma più che altro sembravano gli allenamenti dei soldati americani.
Ma lui era così..
Voleva il massimo dal suo corpo, riusciva ad ottenerlo! Era una massa di muscoli ben posizionati e definiti. Non aveva idea di cosa fosse il grasso.

Dopo un ora intensa di esercizi decise che poteva pure bastare, e che era il caso di fare una doccia.
Ma ovviamente il suo esercizio fisico non era finito lì.
Il resto del giorno lo passava a riparare la casa della sua famiglia, trasportando assi di legno, martelli, porte e cose simili. Ogni tanto faceva una pausa per sgranocchiare qualcosa, possibilmente biscotti senza zuccheri eccessivi, e tra l'uno e l'altro ci stava pure qualcosa da bere.

Derek in quel periodo non era molto socievole, sembrava un eremita, chiuso nella sua casa isolata dal mondo. Ma, come i veri eremiti, era abbastanza attivo, e si procurava le cose da sé.

Se c'era qualcosa che odiava più di tutte erano le intromissioni in casa sua di suo zio Peter.
Quello che stava per iniziare, era un giorno che Derek considerava sfortunato, poichè appunto, Peter, a mezzanotte esatta era poggiato al corrimano di casa sua, e urlava a gran voce : "Nipotino adorato, vieni fuori da questa topaia!". Al che Derek dovette, tra un imprecazione e l'altra, andare a vedere che diamine volesse. " Che ci fai qui Peter?"
No, non lo chiamava zio, non l'aveva mai fatto perchè in fondo non avevano una grande differenza di età, e di sicuro quello non era uno che avrebbe vinto la targa come "zio modello". Inoltre Derek odiava chiamare le persone in un altro modo che non fosse il loro nome. Gli unici che chiamò in modo diverso, furono i suoi genitori.

"Sono felice di vederti anche io nipote."
Sfoggiò il suo solito sorriso falso da adulatore, e Derek alzò gli occhi al cielo, espressione tipica del ragazzo.

"Sono venuto a portarti buone notizie dalla civiltà in cui tutti viviamo. Tranne te, ovviamente. Hai intenzione di fare l'eremita fino alla fine dei tuoi giorni?".
Derek iniziava già a perdere la pazienza, e rispose conciso
"Fatti miei. Arriva al punto".
Poche parole, dirette e sincere, ma Peter ci era abituato e non gli dava molto peso, e di sicuro non stava zitto.
"Va bene cattivone, i ragazzi hanno bisogno di te, perchè in paese abbiamo un nuovo 'amichetto' che si diverte ad andare in giro ad uccidere la gente. Scott dice che vuole attirare attenzioni o non lascerebbe segni evvidenti".
Derek si stava infuriando.
"AVEVO ESPLICITAMENTE DETTO DI AVER CHIUSO!"
Urlò a pieni polmoni. Peter non si mosse di un centimetro e rispose tranquillamente
"beh io la mia parte l'ho fatta. Però quando succederà qualcosa a Stiles -marcó bene il suo nome- non dire che non ti avevo avvisato!"
Peter rise per la faccia sconvolta di Detek.
"Che diamine vai farneticando?"
Disse Derek
"Anzi no. Non voglio saperlo. Li aiuterò, basta che tu la pianti di insinuare cose che non sono affari tuoi."
Peter lo guardò, poi fece un cenno con il capo e andò via.
Finalmente si era liberato di lui. Ormai era tardi, e avrebbe avuto solo il tempo di cenare e andare a dormire, cercando di non pensare che di li a poco avrebbe dovuto affrontare un altro essere, che magari avrebbe potuto perdere qualcun'altro, come con Boyd.
E aveva paura.
Si, il grande lupo aveva paura, anche se non lo avrebbe di certo ammesso.
Purtroppo era abituato al dolore delle perdite. E ci conviveva da fin troppo tempo.
Il dolore lo corrodeva da dentro, perché lui stesso lo teneva rinchiuso. L'unica valvola di sfogo era lo sport.
Per questo si dedicava ogni giorno all'attività fisica.
Ed era talmente bravo a nascondere tutto questo, che per poco non ci credeva lui stesso. Figuriamoci chi gli stava intorno. Nessuno lo aveva mai capito. Ma ci era abituato..

*spazio autrice*
Si, lo so che il capitolo è corto, ma volevo che questa parte fosse dedicata solo a Derek, e credo che sia meglio separarla💕
Fatemi sapere se la storia ve gusta⭐ o meno ✏ grazie a tutti!
Xx Roby