Julian è accusato ingiustamente

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Luna fu dimessa nel tardo pomeriggio dal Pronto Soccorso,per fortuna il trauma cranico si era rivelato di lieve entità,anche la caviglia non aveva riportato serie conseguenze,solo una distorsione modesta,ma ahimè, i segni della caduta erano visibili e ora si poneva il problema di spiegare cosa fosse successo, ai genitori.

Anna si offrì di accompagnarli a Roma, nascondendo quanto successo ai genitori di Luna, però fece una bella ramanzina alla ragazza e indirettamente a Julian.

"ci credi che non è successo niente fra me e tua sorella? niente di quello che potresti pensare,intendo." disse ad un tratto lui.

Anna lo guardò di sfuggita,perché era intenta a guidare,ma sembrò trapassarlo con lo sguardo,come a dire "taci,che peggiori la situazione".Lui si chiuse a riccio.

Julian si sentiva in colpa per l'accaduto,anche se, di colpe non ne aveva assolutamente,ma il fatto di essere stato compagnia della ragazza,lo faceva sentire responsabile e si rese conto che le conseguenze avrebbero potuto essere peggiori,provò sincera tenerezza per lei,avrebbe voluto abbracciarla stretta stretta,ma quello sarebbe stato il momento meno indicato.

Arrivarono a Roma che era l'ora di cena, entrambi preoccupati per le reazioni dei rispettivi genitori, Julian, però si offrì di accompagnare l'amica a casa,lei ringraziò ,acconsentendo.

"mamma, scusa,ho fatto tardi,poi ti racconto quando arrivo" disse tutto d'un fiato il ragazzo nella cornetta del telefono a gettoni.Si trovava alla stazione ferroviaria, di lì a poco sarebbe stato a casa di Luna e la cosa lo preoccupava non poco,ma non si sentiva di lasciarla da sola a spiegare l'accaduto, il signor Lambiase non era molto disponibile né comprensivo, trattava la figlia con eccessiva severità,pretendo,forse,troppo da una ragazza così giovane,ma era una persone spiccia,senza tanti grilli per la testa, e guardava al sodo,cioè al guadagno,conosceva meno la moglie,ma sapeva che era molto influenzata dal comportamento del marito.

"va bene, Julian, non mi far stare in pensiero ancora..a fra poco" sussurrò Branka con la consueta dolcezza e lui non potè far altro che paragonare la sua famiglia a quella di Luna,sentendosi triste per lei.

"Cosa è successo?Come mai sei combinata così,Luna?"Tullio Lambiase era preoccuopato ed arrabbiato..

"lasci che le spieghi, signor Tullio.."

"Voglio sapere cosa è successo a mia figlia!"quasi urlò fuori di sè

"siamo andati al mare,ad Ostia e.."

"questo lo so,ma che le è successo?",poi avvicinandosi alla ragazza le sfiorò il viso,vicino all'ematoma "come ti sei procurata questo livido?"

"abbiamo preso un pedalò e sono scivolata mentre salivo"

"potevi stare più attenta e anche tu,caro ragazzo, potevi tenerla lontana dai pericoli!"L'uomo respirò velocemente,quasi a volere espellere tutta la rabbia che aveva in corpo,ma non ci riuscì."Immaginò che avessero cercato di appartarsi sulpedalò,andano lontano da riva,ma non indagò oltre,deglutì a vuoto,prima di sibilare:

"hai pensato alle conseguenze di tutto ciò? Alle ripercussioni sul nostro lavoro?se tu starai male chi andrà ,domani all'edicola? Io e tua madre dobbiamo andare all'altro negozio,perché arriverà la merce nuova.".

I Lambiase avevano un negozio di casalinghi e articoli da regalo, situato non molto lontano dall'edicola, era un negozio ben frequentato e cercavano di offrire alla clientela sempre di più.Ultimamente avevano pensato di vendere anche batterie da cucina adatte ai ristoranti, pentole ed utensili di dimensione notevoli, stoviglie su cui facevano stampare lo stemma e il nome del locale a cui sarebbero destinati e la cosa sembrava prendere piede, aveva incontrato il favore dei clienti,così si stavano pensando di allargarsi anche alle vendita di grandi elettrodomestici da ristorazione,appunto.

"scusi, sigonor Tullio,potrei,in qualche modo collaborare io,darvi una mano.." si offrì timidamente il giovane

"ma fammi il piacere!tu che ne sai di come si gestisce un'edicola?"

"potrei esservi di aiuto a mettere a posto, a sistemare i giornali ecc.."

"non è che cerchi scuse per stare dietro a mia figlia?se fosse così,chiariamoci subito, Luna non ha il permesso di uscire con te,da ora in avanti."

La ragazza spalancò gli occhi per l'amara sorpresa e sbottò:

"sono maggiorenne,papà!"

"benissimo,la signorina è maggiorenne e può prendere ogni decisione e ogni libertà,ci mancherebbe, ecco,allora prenditela del tutto la libertà,quella è la porta"Concluse indicandola con il dito indice della mano destra, la porta.

In quel mentre arrivo Rosa Lambiase,una donna dall'apparenza fragile,ma molto determinata e battagliera.

"Luna, che ti ha fatto questo ..questo.." non trovava le parole per definire Julian

"io non ho fatto proprio niente,signora;glielo potrà confermare sua figlia"

"mamma,lui non c'entra niente,sono scivolata sul pedalò"

Rosa abbracciò Luna con impeto,al contrario del marito era molto più affettuosa e comprensiva,ma non nutriva simpatia per Julian, lo considerava un bravo ragazzo,ma il fatto che fosse ebreo la disturbava e pensare che aveva anche intenzione di stringere rapporti di lavoro con i Fiz,proponendoli i loro prodotti...aveva anche pensato che Luna avrebbe potuto seguire un apprendistato da loro e magari inserirsi nella trattoria, sapeva stare in mezzo alla gente e in cucina se la cavava benino...meglio che tenerla fissa in quel buco di edicola!Ma le sue fino ad allora erano state solo fantasie segrete,che ora potevano sfumare del tutto!

"va bene, papà,se è così che vuoi,me ne vado, un posto dove dormire lo troverò,"

"vieni qui" le disse la madre,stringendola ancora più forte nel suo abbraccio"lascia stare tuo padre,ora è arrabbiato,ma domani saremo tutti più sereni,se non potrai andare all'edicola,la terremo chiusa."poi rivolta a Julian "scusami per prima,non volevo accusarti di cose che non hai fatto "

"di niente,Signora,ora è meglio che vada, sapete dove trovarmi se pensate che io possa darvi una mano.Ciao,Luna,spero che tu ti rimetta presto."


Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora