Dubbi

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Giorgio e Fiamma sciavano nelle piste innevate di Chamonix,entrambi accessoriati con oggetti molto costosi,una volta entrati nel rifugio per il consueto caffè bollente,salutarono i presenti con calore,ma con una certa nota di superiorità,soprattutto Giorgio ebbe modo di pavoneggiarsi di fronte alla scelta clientela del locale,sprizzava vitalità e ricchezza da tutti i pori e questo lo faceva sentire onnipotente,nessuno,lì dentro aveva le sue fortune,le sue disponibilità economiche,la sua bellezza e una moglie così rappresentativa e decorativa come Fiamma.

Intrattennero una conversazione con i vari conoscenti , vuota e superficiale,ma inondata di falsi sorrisi e salamelecchi che tanto li faceva sentire importanti.

Quando decisero di tornare a casa,la Contessa era distrutta,ma faceva finta di essere al top,mentre il Conte sorrideva beato pensando che sì,sarebbe arrivato il ragazzino con l'amico,ma in fondo poteva insabbiare questa presenza proprio non dandole importanza,l'avrebbe presentato Leo come figlio di amici e la cosa sarebbe finita lì.

A casa Minelli regnava ,invece,il malumore.

Rossana era agitatissima,non voleva che il figlio si trovasse a disagio in quell'ambiente raffinato e lontano dal loro,così si stava dando da fare per trovargli "mises" adatte per le varie occasioni,dalla tuta da sci,allo smocking per Capodanno e aveva il suo bell'impegno nel chiedere in prestito i vari capi ad amici e parenti,il Professore non scuciva un soldo in più oltre quelli necessari per la "sopravvivenza".

Leo,dal canto suo sarebbe stato felice per l'imminente partenza,anzi,lo era,ma tutti quei musi lunghi e quell'agitazione  lo facevano innervosire, e che diamine,veniva in licenza a casa e trovava quell'atmosfera tesa e nervosa,meglio,quasi la disciplina militare!

A queste parole suo padre aveva contrapposto un muro di gomma,impenetrabile,insondabile,di fronte a cui non si poteva dire più niente, il silenzio era assordante e ammutoliva anche la persona più ciarliera.

Rossana cercava,almeno con il figlio,di non far trapelare troppo la sua agitazione,ma la cosa non le riusciva bene con il risultato di rendere ancora più difficile la comunicazione e di conseguenza la serenità.

Leo aveva tentato di parlare con Elena che sembrava volatilizzata,ma non gli importava più di tanto,facesse pure quello che meglio credeva,ormai con lui aveva chiuso,si sarebbe dedicato ai suoi studi e a qualche ragazza più compiacente,chissà in montagna chi avrebbe trovato....sicuramente si sarebbe divertito nella lussuosa dimora dei signori conti,anche solo per godere di tutte le dleiziose e ricche cibarie che avrebbero servito.

Marsilio e Maria Cristina,intanto stavano confabulando sul futuro dell'amata nipote.

Ad essere sinceri il rapporto che lei aveva con Julian li preoccupava un po'.

Troppo giovani,troppo innamorati,questa era stato il succo della loro riflessione.

Non potevano certo intervenire,ma le avrebbero parlato nel modo più delicato possibile,per consigliarla,non per imporre il loro volere;speravano che il loro rapporto,in un certo senso si allentasse,anche per dar modo alle due giovani personalità di sbocciare a pieno,senza l'influenza di quel sentimento che a loro pareva enorme,spoporzionato;in fondo erano ragazzi,e buttarsi a capofitto in una relazione,come facevano loro,poteva essere pericoloso,anzi lo era!ma come fare per indurre i due a vedersi meno?

Nessuno poteva dirlo né farlo,avrebbero solo potuto "assistere" Elena in questo suo percorso di vita,"ecco" aveva detto Marsilio "consideriamo questa situazione come un percorso di vita della nostra cara nipote,ne trarrà comunque un insegnamento".

Mai avrebbero voluto che soffrisse,tanto meno per causa loro.così avevano deciso di farsi da parte ,ma in maniera vigile.

Dopo pranzo la ragazza espresse a Julian il desiderio di tornare a casa,dagli zii.

Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora