L'arrivo dei parenti inglesi

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I giorni a venire furono frenetici.

Oltre allo studio, si aggiunse la notizia dell'imminente arrivo dei nonni e zii dall'inghilterra e questo mandò in tilt il delicato equilibrio di Elena.

Si sentiva perennemente tesa,anche se cercava di mascherare ciò che provava,era tornata a casa di Maria Cristina e Marsilio per qualche giorno, sia per concentrarsi meglio sullo studio,sia per prepararsi alla visita dei parenti inglesi.

"arriveranno fra due giorni" mormorò Elena una mattina,mentre seduta a tavola stava bevendo il thè,una rapida colazione prima delle lezioni.

"si,cara" le rispose dolcemente la zia,"ma non devi preoccuparti,vivi questo momento con molta spontaneità.Andremo insieme a prenderli a Pisa,all'aeroporto e poi li ospiteremo qui,al piano di sopra..."Tacque,mordendosi le labbra, si stava addentrando in un discorso poco simpatico...parlando di appartamenti non voleva che Elena ricordasse che il suo appartamento era occupato ingiustamente.

"si,zia, d'accordo,ma mi sento nervosa lo stesso..non li vedo da anni!"

"lo capisco,è naturale,ma cerca di rilassarti o con tutte queste esperienze nuove crollerai...a proposito,dal Professor Gramelli sei più stata?"

"si,qualche volta vado da lui,ma più per chiacchierare che per altro..è sempre molto gentile e cortese."

"non ti fare scrupoli,Elena, se vuoi continuare la terapia non hai che da dirlo...i soldi ci sono..."

"oh zia,grazie..!mi sento tanto confusa e non so più che fare,chi sono,cosa mi aspetta,cosa posso e non posso fare!"

"Elena,vieni qui,"

La donna la strinse a sè dopo averla invitata a rifugiarsi fra le sue braccia.

"Elena,Elena,come te lo devo dire che non devi avere pensieri?che ci siamo noi ad amarti e a tenere tutto sotto controllo?fai la ragazza della tua età,pensa allo studio ed anche al tuo amore...a divertirti,alle belle cose e basta,capito"

"ma..ma Fiamma,mio padre..."

"lena,loro si sono comportati male.Mi dispiace,sono i tuoi genitori,ma non hanno avuto un comportamento lineare e positivo con te.Ora sei maggiorenne e puoi vivere come credi,non sei vincolata alla loro volontà,per il resto io e lo zio Marsilio aggiusteremo tutto,poi da cosa nascerà cosa..."

Elena parve rincuorarsi,guardò la zia con un sorriso che nasceva fra le lacrime.

"Tu hai soldi Elena, hai un patrimonio...non devi preoccuparti di spendere...tanto so che non sprechi il denaro,ma non devi vivere con l'angoscia di non farcela,non devi privarti di niente!"

La ragazza si rasserenò e provò un senso di pace per lei molto raro.

Pensò,però che la zia,con il suo discorso la volesse distogliere dall'idea di sposarsi,le aveva infatti detto di pensare a cose adatte all asua età..si rattristò un po',ma poi vinta dalla stanchezza mentale che si stava creando,accantonò quel pensiero negativo e si preparò per andare a scuola.

"Elena,c'è qualcosa che non va?"

la voce di Julian denotava la sua preoccupazione

"no,niente...le mie solite idee"

"le tue solite idee mi preoccupano",fece lui ancora più amorevole, spostandole delicatamente una ciocca di capelli che le era scivolata sulla fronte.

"mm...fra poco arriveranno i parenti dall'inghilterra"

"Elena, stai tranquilla,anche se capisco quanto sia difficile rivederli dopo tanto tempo e dopo tutto quello c'è stato.."

"Si, penso ancora di più alla mamma...non accetto che non ci sia più,non è possibile! In questi anni che mio padre mi ha tenuto lontana da loro ho avuto sempre la sensazione che sapessero qualcosa di più e mi sono cullata nell'idea che una volta trovati loro avrei potuto in qualche modo avere notizie di mia madre..riabbracciarla!

Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora