La storia prende forma

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Branka era inquieta,quel giorno.Il fatto che il figlio maggiore fosse rimasto a pranzo fuori, da una famiglia praticamente sconosciuta,le metteva ansia.Era certissima che si sarebbe comportato bene,Julian era un ragazzo "a modo",come diceva spesso la sua insegnante del liceo,non sfigurava in nessuna occasione,aveva la rara dote della misura,sapeva parlare al momento giusto e rimanere in silenzio quando occorreva;non era un ragazzo dall'impatto eclatante,non si metteva in mostra,né dava l'idea della brillantezza,ma era educato, partecipe ai discorsi,nonostante la sua giovane età, poteva sostenere molte conversazioni,senza apparire saccente.

Quello che preoccupava Branca è come si sentisse lui nel suo intimo,in un ambiente nuovo,molto diverso dal suo,fra persone di un ceto sociale evidentemente superiore al loro; temeva che ne uscisse colpito in negativo, che si sentisse,in qualche modo inferiore,anche se la donna,conveniva con se stessa che le sue erano preoccupazioni sciocche, il suo ragazzo non era invidioso né si faceva tanti problemi in questo senso; da persona sensibile poteva rimanere colpito da cose che per molti altri erano solo dettagli .

Il cuore di mamma non sbaglia mai,Julian, non si sentiva inferiore a Elena ,ma si sentiva intimorito, intimorito del lusso che vedeva intorno, intimorito dal fatto che i D'Alauri fossero nobili,dal fatto che tutto gli sembrava lontano anni luce da ciò che aveva sempre vissuto,però non si sentiva intimorito da Elena, lei era lei,ma questo sua madre non poteva saperlo,,non ancora.

I lavori di ristrutturazione alla fattoria procedevano speditamente.AAron e Elia vi lavoravano alacremente,aiutati dal resto della famiglia,e ovviamente, da operai e tecnici vari,pur dovendo mandare avanti il bar trattoria che dava ottimi frutti.La fatica e i sacrifici erano tanti,ma le prospettive allettanti e soprattutti il sentirsi uniti in questo sforzo comune,dava la carica ai Fiz per procedere senza sentire troppo il peso del lavoro svolto.

Francesca,con la sua freschezza d'animo e la sua solarità era la nota allegra del gruppo,la nonna Giovanna rappresentava la forza del passato,le radici a cui attingere per proseguire , Branka la forza e la dolcezza nello stesso tempo,i ragazzi rappresentavano il futuro,mente i due cugini erano le colonne portanti della famiglia.

L'inaugurazione era prevista per ottobre,giusto il tempo per la vendemmia.

Le donne avevano già pensato come organizzare il tutto,con tanto di colazione,pranzo e cena da offrire agli ospiti; chi di loro se la sarebbe sentita,avrebbe anche potuto partecipare alla vendemmia,gli altri si sarebbero goduti la giornata ,non sarebbero mancate le alternative!

Quel pomeriggio le tre donne dovevano andare a fare acquisti,avevano saputo dell''esistenza di un ingrosso di biancheria per la casa,situato in un paese lì vicino, avevano così pensato di comprare tutto quanto sarebbe servito per la loro nuova avventura,dalle tende agli strofinacci per la cucina.

Non potevano portarsi dietro i bimbi,incaricando Julian di intrattenerli a casa di Francesca.

Julian,perso dietro a Elena,se ne stava quasi per dimenticare,quando alle tre del pomeriggio si rese conto di che ora fosse e che sua madre lo stesse sicuramente aspettando.

"Elena,scusa, devo tornare subito a casa,ho un impegno importante.Elena lo guardò con aria indecifrabile,quasi neutra,mentre dentro se stava nascendo un sentimento molto simile alla gelosia, cosa,quesa,mai provata nei confronti di Leo.

"va bene, ti accompagniamo io e la mamma,allora".sicura che Fiamma non si sarebbe tirata indietro,dato l'entusiasmo che aveva manifestato verso il ragazzo.

Di lì a mezz'ora Julian si trovò davanti al portone di Francesca, con il cuore in gola e una certa ansia per il ritardo.

"julian,meno male sei arrivato!" lo accolsero in coro la madre,la zia e la nonna,"stavamo per darti per disperso,continuò Branka con voce apparentemente calma,ma inquieta.Lo guardò con severità,poi sorrise,vedendolo rattristato ,"va bene,dai,non fa niente,l'importante è che tu sia qui,del resto parleremo dopo" concluse lanciandogli una lung aocchiata eloquente, come per dire "non me la racconti giusta,poi spiegherai".

Elena e JulianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora