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-Lissa dove cazzo sei? Ti ho cercata per tutta la scuola!- grida Nash al telefono.

-Tranquillo, sono nello spogliatoio, dopo ti racconto, dove siete?-

-Noi siamo fuori, ti aspettiamo per andare in spiaggia, muovitii- grida ancora lui.

Chiudo la chiamata, prendo lo zaino dal pavimento e mi dirigo verso la porta.
                                ***
La spiaggia era stupenda, si vedeva il tramonto e le onde alte creavano un panorama stupendo. Abbie mi ha convinta a provare a salire su una tavola da surf, e devo dire che non mi aspettavo di riuscire a salirci. Taylor e Jack invece non so dove siano, non li vedo dall'ora di pranzo.

-Liss, oggi c'è una festa in spiaggia, che ne dici se rimaniamo e per l'una andiamo via?- mi chiede  Tay

-Sinceramente non mi va, ma fa niente, rimango- rispondo io assonnata e un pò scocciata per non essere stata avvisata in tempo.
Corro verso la riva per recuperare la mia roba e inciampo sul gradino del bar, ho rischiato di cadere ma qualcuno mi ha afferrata prima che la mia faccia si fosse spiaccicata sul gradino.

Era lui!
-Che diavolo ci fai qui Cameron?- dissi io.
-Un grazie per aver salvato il tuo bellissimo viso me lo merito?- dice lui in tono ironico.
-Scusa, e grazie. Ma ero in sovrappensiero!- risposi dolcemente.

-Fa niente, ti va di fare una passeggiata per la spiaggia?A mezzanotte ci sono i fuochi d'artificio e ci sarà un bellissimo panorama!- disse prendendomi per mano.
Al suo tocco sento una strana sensazione, come una scossa elettrica che attraversa tutto il mio corpo.

-Ti fidi di me pulce?- dice lui guardandomi negli occhi.

Pulce? Mi ha appena chiamata pulce? Non può essere, non può essere lui.

-Dovrei fidarmi?- chiedo io ironica

-Potresti! Dai sbrigati nana o non vedremo nemmeno i fuochi- e iniziò a camminare ma avvicinandosi alla città. -Ti porto in un posto- 

-Ok andiamo-

Passammo per una stradina buia che mi metteva una certa paura, tanto che stritolai la mano a Dallas, salimmo tantissime scale di legno e arrivammo in cima sfiniti, mane valse la pena eravamo su uno dei grattacieli più alti di Los Angeles.

C'era un panorama stupendo!
-Dai sporgiti se vuoi ti tengo io!- disse lui.

Mi fidavo di lui, mi sembrava di conoscerlo da sempre e anche se a volte era scontroso per via della sua, chiamiamola "ragazza" a me piaceva.

Mi sedetti con le gambe che penzolavano nel vuoto e ammiravo il panorama, fino a quando due braccia non mi circondarono la vita.
I brividi iniziarono ad invadermi tutto il corpo e altro che le farfalle nello stomaco, c'era posto per un intero zoo!

-Possiamo provare a essere amici, pulce?- chiese lui staccandosi da me.

-Potremmo. Ma ora ho sonno, andiamo via- risposi io con un sorriso da ebete.
Si, io volevo. L'unico problema da superare era la sua sgualdrina che non si staccava un attimo da lui ed era pronta ad aggredire chiunque gli si avvicinasse.
Per questo quella tipa non aveva tanti amici, ne aveva pochi ma come lei. È vero che il detto dice "meglio pochi, ma buoni" , però lei ha un pò esagerato soprattutto sull'espressione "ma buoni" .
Dovevo solo mettermi di impegno e lottare per provare a conoscerlo meglio.

                                ***
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Nei prossimi capitoli cercherò di mettere più azione e colpi di scena. Spero vi piaccia.

Niente di più ||Cameron DallasWhere stories live. Discover now