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Leggete sotto. E' importante.

Scendemmo da quell'aereo e ci dirigemmo al reclamo bagagli. Prendemmo le nostre valigie e un taxi ci accompagnò a destinazione.
Davanti a noi c'era una bellissima casa moderna e fuori oltre alla macchina di mia madre c'era un'altra macchina; questo dettaglio mi incuriosì parecchio ma una volta entrata non ci feci più caso.
Tutti aspettarono dietro di me e io andai avanti per suonare il campanello, avevo un mazzo di rose bianche in mano ed ero emozionata e anche un pò spaventata da quello che lei avrebbe potuto fare.
Appena aprì la porta tutti gridammo -Tanti Augurii- e io le porsi il mazzo di rose.
Andai più vicino -Auguri mamma- e lei mi abbracciò.
-Chi sono tutti questi ragazzi?- chiese lei divertita nel vederli.
Li guardai e orgogliosa riuscii a dire che quelli erano i miei migliori amici.
E iniziai con le presentazioni.
-Mamma lui è Nash ed è come un fratello per me, lei è Abbie la mia migliore amica, poi c'è Taylor e infine Jack e Jake.- e conclusi.
Lei mi guardò e mi mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Grazie per gli auguri ma ora dimmi il vero motivo per cui sei qui!- chiese divertita e strappando un sorriso anche a me.

-Volevo che tu accettassi le mie scuse. Ho reagito malissimo alla notizia del 'sei stata adottata' e nella rabbia non mi sono resa conto che adottata o no voi siete state le persone che mi hanno dato una casa e mi hanno amato per 18 lunghi anni e continueranno ad amarmi come una figlia per sempre- vidi mio padre raggiungerci e nel frattempo a lei cadde una lacrima.
-Certo che ti perdono- e mi abbracciò.

***

Dopo aver "ritrovato la pace", se così si poteva dire, portammo le nostre cose in albergo perché non volevo dare fastidio a mia madre e andammo al mare.
Volevamo divertirci e rilassarci nello stesso tempo.
L'Oceano Atlantico era fantastico e Miami era fantastica, era tutto perfetto.
Ci stavamo divertendo davvero fino a quando la figura di una ragazza si avvicinò a me, si trattava di Melany O'cconel.

-Che cazzo vuoi da me? Non dovresti essere altrove?- chiesi senza degnarla di nemmeno uno sguardo.
-No, sono qui da mio cugino. Volevo chiederti scusa - disse abbassando lo sguardo.
-Che ti è successo? Sei diventata buona troppo velocemente. Cosa c'è sotto?- chiesi arrabbiata.
Non mi guardava e notai le occhiaie sotto i suoi occhi. Aveva il viso rovinato e vedere una O'connel in quelle condizioni significava che davvero c'era qualcosa che non andava.
Dopo quella breve riflessione lei iniziò a parlare.

-Senti, lo so quanto tu ami Cameron perché lo amo anche io. Lo amo da sempre ma lui non mi ha mai preso sul serio.
Io e lui siamo come Trilli e Peter Pan. Trilli c'è sempre stata per Peter, ma lui ha scelto Wendy.
So che ci tieni davvero a lui, sennò non staresti qui ad ascoltare me. Sono stata cattiva con te e voglio mettere le cose apposto.
Mi sento uno schifo per quello che ho fatto e non è da me.
Se non hai ancora sentito la versione di Cam, beh ascoltala. Voi dovete tornare insieme perché non è giusto che stiate separati- e con quelle parole che uscirono a raffica dalla sua bocca ormai screpolata Melany andò via e scomparve dietro una palma.

Ma la domanda a quel punto era: io volevo davvero sentire la versione dei fatti di Cameron?
E la risposta probabilmente era no.
Non ero pronta a sentire quello che lui aveva da dirmi e non vedevo il motivo per cui dovevo farlo.
Ero stanca di andare a dormire in lacrime e svegliarmi peggio e credo che quello sia stato il momento esatto in cui voltai pagina.
E poi capii che, per quanto si possa amare, alla fine, un viso che non si vede mai lo si scorda. E può far male, ma sarà la cosa giusta.

***

Dopo ancora 1 mese

-Grazie per l'ospitalità signora Hamilton- dissero i miei amici mentre caricavano i bagagli sul taxi.

Niente di più ||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora