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Erano le 6 di mattina ed io ero già attiva e pronta per la scuola.
Speravo che Cam fosse rimasto a dormire qui, altrimenti sarei rimasta a piedi.
Cosí mi tornarono in mente gli sguardi che mia madre fece al mio ragazzo e pensai che l'avesse riconosciuto, pensavo avesse capito che si trattava di quel bambino e subito dopo iniziavano a ronzarmi in testa come mosche fastidiose le voci della sera prima della chiacchierata di Cam con mia madre.

Dovevo scoprire cosa mi tenevano nascosto!

-Mamma e Cam dov'è?-  chiesi scendendo le scale.

Lei mi guardò negli occhi e si rigirò subito dandomi le spalle

-Mi hai sentito? Ti ho chiesto dov'è!- continuai, e nel frattempo mio padre scese le scale, afferrò una mela dal banco della cucina e uscì senza nemmeno salutare.

-ho capito chi è! E non puoi più vederlo o tanto meno uscirci insieme- rispose alla mia domanda iniziale.
-cosa vorresti dire con questo?-
-Che ti proibisco di vederlo- rispose avvicinandosi. Sembrava davvero pericolosa ma mi aveva davvero fatto incazzare. Non poteva piombare qui a Los Angeles e impormi tutto questo.

-Sei una stronza e devi rovinare sempre tutto. Ti odio. E dimenticavo , sono maggiorenne e faccio il cazzo che mi pare-  e così uscii sbattendo la porta per l'ennesima volta.

Corsi a casa di Cameron perché volevo sapere cosa mi nascondeva, ma lí non c'era.
Sul terrazzo del "nostro" grattacielo nemmeno, chiamai Nash ma disse di non averlo visto per niente e cosí mi rimanevano due chance: la prima era andare a San Diego e la seconda stare a scuola e cercarlo lì.
Scelsi la prima!

Messaggio a Taylor:
Devo andare a San Diego, non trovo Cam! Puoi prestarmi la macchina?

Messaggio da Taylor:
Certo! Fra 5 minuti davanti a casa mia😘

Misi il telefono in borsa e iniziai ad avviarmi verso la casa di Tay.

                                  ***

Eravamo a casa di Abbie per mangiare una pizza e nella casa al mare non c'era traccia di Cameron.
Come cazzo poteva sparire così? Perchè è andato via di nuovo?

Ma non riuscivo a darmi risposte valide. Che cosa avevo sbagliato con lui proprio non lo so.
Ogni volta andava via ed era sempre più brutto non averlo al mio fianco.

-Lo troveremo- mi rassicurarono i ragazzi.

-lo spero, deve fare sempre lo stronzo - risposi alzandomi dal divano.
Sarei rimasta a dormire dalla mia migliore amica, non avevo di certo intenzione di tornare a casa da quella pazza di mia madre.
In quel momento ero in pensiero per Cam, chissà cosa stava facendo!

Pov's Cam

Avevo passato le ultime ore a pensare se stessi facendo la cosa giusta. E se le facessi del male stando con lei? No, non potrei permetterlo, starei malissimo e mi sentirei un coglione (non che già non lo fossi).
La mamma di Lissa mi ha messo le idee a posto e penso che alla fine abbia ragione. Ma io la amo troppo, non posso immaginare una vita senza di lei.
Puoi amare una persona quanto vuoi, puoi amarla in ogni modo, in ogni forma, con ogni millimetro del tuo corpo. Ma arriva quel momento, quel dannato momento, in cui devi pensare alle conseguenze. Devi capire che è il momento di alzare la bandiera bianca. Per lei, non per altri. E farà male, farà malissimo, ma andare avanti è la soluzione più giusta, quella che poi frutterà. Continuerò ad amarla ,certo, non posso smettere d'amare qualcuno che ho amato con cosi tanta forza in un istante.
Per risolvere i miei problemi non so con che forza ma arrivai a casa di Melany. Lei aprì la porta ed era in accappatoio e io non potetti resistere, mi gettai su di lei e iniziammo a baciarci.
-Sapevo che saresti tornato tra le mie lenzuola- disse con una voce da gallina.
Le sue labbra non erano come quelle di Lissa, un pò mi disgustava, ma dovevo pagare un prezzo per tenere la casa e non finire a vivere per strada e questo era il prezzo.
Mentre scopavamo pensavo a quanto poteva essere sbagliato e immaginavo Lissa in quel momento.
Stavo facendo una cazzata, ma non era la prima volta dopotutto.

Pov's Lissa

Era giorno e io ero sveglia a guardare fuori dalla finestra. Come sempre i pensieri nella mia maledetta testa non stavano un minuto fermi.
Volevo trovare Cam e mandare via mia madre che non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.
Lasciai un biglietto ad Abbie dove la ringraziai per avermi fatto stare da lei(come sempre) e le dicevo che andavo a casa.

Una volta dietro la porta di casa guardai dalla finestra per vedere chi c'era dentro e vidi Cam e mia madre litigare.
Le urla erano davvero troppe!

-Mary ma io la amo. So che sono uno stronzo e non la merito, ma la amo- urlava contro quell'arpia di mia madre.

-Non me ne frega un cazzo di te. Lei è mia figlia!-  gridava lei.

-Non è tua figlia. E lo sai- a quelle parole di Cameron iniziai a non vederci più dalla rabbia ed entrai.

-Prima di tutto io ho 18 anni e faccio il cazzo che mi pare. Secondo tu non intrometterti nella mia vita- dissi a mia madre.
-E terzo cosa vuoi dire con la frase "lei non è tua figlia"?-  chiesi con le lacrime agli occhi a Cameron.

Il terreno sotto di me mi sembrava stesse iniziando a crollare e le mie certezze si stavano frantumando una ad una.

-Lascia stare Liss, andiamo via di qua- disse Cam.

-No, adesso voi mi spiegate tutto- e mi sedetti sul divano in lacrime ormai.

Si guardarono e mia madre disse a Cam di stare zitto. Ma lui iniziò a parlare, e fu da quel momento che iniziai a sentirmi completamente persa.

-Lissa, tua madre e mio padre un tempo stavano insieme e decisero di adottare due bambini. Adottarono te e un altro bambino, tuo fratello. Mio padre aveva un'amante e fu così che ebbe me. Lasciò tua madre e dopo un pò di tempo si sposò con mia madre.
I nostri genitori si risposarono e vivevano come se niente fosse successo. Mio padre iniziò ad ubriacarsi e diventare tossico dipendente. Picchiava me e mia madre.- e Cam continuò almeno per un'altra mezz'ora. Ma io non potevo farcela!

-Io un giorno sentì un litigio tra mio padre e tua madre e dato che io e te stavamo sempre insieme mi ricattarono. Mio padre voleva vederti e iniziò ad essere manesco dato che tua madre non glielo permetteva. E così siete andati via.-  dopo questo Cam scoppiò a piangere e si avvicinò a me.
Mi faceva schifo e cosí lo respinsi e scappai.
Tutto intorno a me sembrava facesse schifo e mi rifugiai nell'unico posto dove potevo stare tranquilla e riflettere sulla merda che mi circondava. Dove potevo guardare il cielo, senza che esso mi tenesse nascosto nulla.

Niente di più ||Cameron DallasWhere stories live. Discover now