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{Vic}

Non mi aspettavo che Kellin mi abbracciasse, che mi consolasse, o che semplicemente si accorgesse di me.

Finalmente esiste qualcuno su cui posso contare, nella mia vita.

Niente e nessuno è come lui, che riesce a capirmi senza che io dica nulla.

Ho deciso di tenermelo stretto, perché so che è una compagnia preziosa, la sua.

E so anche che se lo perdessi, nessuno potrà mai sostituirlo.

Non ho alcuna voglia di stare a scuola, oggi.

Non che di solito non sia cosí, però oggi davvero non me la sento.

E non voglio neppure stare da solo, mi piacerebbe fare qualcosa con Kells.

« Ti va se andiamo da qualche parte e saltiamo scuola, oggi? »

Riesco a percepire dalle lenti scure dei suoi occhiali un'espressione perplessa.

« E dove andiamo? » Mi domanda.

« A casa mia? Non è molto lontano da qui. »

Lui annuisce, sorridendomi.

Mi rassicura il suo sorriso. È cosí dolce, con quelle labbra appena sporgenti e quei denti bianchissimi.

Prendo prontamente la sua mano, oramai fredda per via della temperatura di questa mattinata del cazzo e lo accompagno fino a casa mia, senza togliere lo sguardo per nemmeno un secondo da lui.

Meno male che non può accorgesene.

Una volta arrivati a casa lo invito a togliere le scarpe e io faccio lo stesso, lui inizia a vagare per l'ingresso con il bastone, continuando a sbattere contro le pareti.

« È un ambiente nuovo, sai... » Mormora imbarazzato, cercando di giustificare le sue azioni.

Ciò mi fa sorridere, è di una tenerezza assurda.

« Non c'è problema, ti va se facciamo un giro per la casa? Almeno se vorrai tornare saprai già dove andare. » Gli propongo.

Lui acconsente, perciò prendo di nuovo la sua mano e lo porto in salotto.

« Qui c'è un tappeto, lo senti? »

Lui annuisce.

« È soffice. » Mormora appena, affondandoci i piedi scalzi.

« E mi piacciono le cose soffici. » Continua, sorridendo.

Il suo sorriso è talmente sincero, è impossibile restare indifferenti davanti ad esso.

Lo porto in cucina e nel corridoio, aiutandolo a non sbattere contro le pareti ed assicurandomi che non trovi pericoli nel tragitto.

Poi lo accompagno piano piano per le scale e lo porto in bagno, facendogli capire dove fossero i sanitari nel caso in cui ne avesse bisogno.

Perché mi sono ripromesso che questa non sarà l'ultima volta in cui verrà a casa mia.

Siamo passati velocemente per la camera dei miei, perché tanto per me non esistono, perciò non voglio che esistano neanche per Kells.

Infine ci dirigiamo assieme verso la mia camera, il mio luogo preferito non solo della casa, ma molto probabilmente anche del mondo intero.

-autrice-
I'm sorry for the capitolo corto e noioso, but il prossimo sarà succulento, i promise
-cel

Blind {Kellic}Where stories live. Discover now