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{Vic}

tengo Kellin per mano, assicurandomi che non incontri alcuno spigolo o oggetto per terra, non voglio che corra alcun tipo di pericolo, non in camera mia.

Vorrei che fosse un luogo sicuro per lui tanto quanto lo è per me.

Lo faccio sedere sul letto e mi metto accanto a lui, guardandolo.

I capelli corvini corniciano alla perfezione il suo viso niveo, con le guance e la punta del naso appena rosei. Mi piacerebbe vedere i suoi occhi, prima o poi. Devono essere sicuramente bellissimi.

Lui accenna un sorriso. Il suo sorriso continua a scaldarmi il cuore come non è mai stato caldo.

è una strana sensazione che mi si forma fra lo stomaco e la gola, come una morsa. Però cazzo se mi piace come sensazione.

« Perchè stai zitto zitto? » Mi domanda, sorridendo.

« N-no, nulla. Stavo.. Stavo pensando. » Balbetto imbarazzato.

Lui ridacchia appena sentendomi. Io arrossisco. Mi sto mettendo davvero in imbarazzo.

È incredibile come riesco a perdermi in lui. È come un labirinto, trovo sempre un nuovo angolo di lui da esplorare, senza via d'uscita.

« A cosa stai pensando? » Mi chiede, divertito.

« A-a nulla. Ha-hai fame Kells? » Continuo a balbettare in un modo altamente imbarazzante.

Lui scuote la testa.

Mi alzo dal letto e prendo la chitarra.

« Mi canti qualcosa? »

Lui sorride e annuisce.

Accordo le corde leggermente scordate e inizio a suonare Millenia dei Crown the Empire, nonchè una delle mie canzoni preferite.

Lui la canta, con la sua voce perfetta.

una volta finita poso la mia chitarra sul letto.

« Ti piacerebbe fare musica da grande? »

« È il mio sogno. »

« Anche il mio. »

Poi il silenzio cala fra noi, un silenzio pieno di pensieri, di parole che hanno paura di uscire.

Kellin giocherella con la manica della felpa, impensierito.

Pagherei oro per sapere cosa passa in quella testolina.

« Di che colore ho la felpa? » Mi domanda.

« Rossa. È proprio una bella felpa. »

« Cos'è il rosso? »

« Il rosso è il colore della passione, del fuoco, le foglie d'aututunno, le fragole... »

« E il verde? »

« Il verde è il colore della natura, della frutta acerba, dell'erba dei prati. »

« Giallo? »

« Il sole, la luna, i cedri maturi, la luce. »

« Mi hanno detto che ho gli occhi blu. » Dice tutto d'un fiato.
« Ma cos'è il blu? » Aggiunge, alzando lo sguardo in una posizione quasi simile al mio viso.

« Il blu è il mare, il cielo, il blu è libertà, le ali dei pappagalli... è il colore perfetto. Non esiste colore piú bello del blu. » Mormoro, senza staccare gli occhi da quella meravigliosa creatura che mi ritrovo davanti.

Prendo tutto il coraggio che ho, avvicino lentamente la mano al suo viso, poi subito seguita dall'altra e le metto ai lati del suo volto, afferrando la montatura degli occhiali da sole.

« Posso? » Domando in un sussurro.

« Mi hanno detto che ho le pupille bianche, non sarò bello. »

« Non mi interessa. » Sorrido e levo gli occhiali.

I suoi occhioni sono la cosa piú bella che abbia mai visto, proprio come immaginavo. Mi ricordano il mare, il cielo e un ruscello, tutto allo stesso momento. Sono un quadro mai concluso, sono un'opera d'arte ancora da finire e firmare.

-autrice-
SONO TORNATA MERDE
scusate l'assenza, sono tornata dopo millenni. sono successe troppe cose in questo periodo, quindi sticazzi. lasciate una stellina o un commento per farmi felicia
-cel

Blind {Kellic}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora