4.2. Personaggi - Prendere l'esempio al volo

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Come il capitolo precedente, chiederemo aiuto a una saga molto famosa per portare nuovi esempi sulle ambientazioni: il Ciclo dei dragonieri di Pern, di Anne McCaffrey.

4.2.1. L'OPERA

Pern è una colonia umana i cui abitanti hanno deciso di disfarsi della tecnologia più avanzata e vivere in armonia con il pianeta. Purtroppo una minaccia dallo spazio forza la mano dei coloni, i quali sono costretti a costruire delle macchine biologiche per contrastarla. Per far avvicinare il lettore all'ambientazione McCaffrey crea delle creature e da' loro dei connotati che tutti possono riconoscere. I draghi. 

4.2.2. IL TRUCCO

Il vero motore del ciclo è proprio la distinzione e la funzionalità di draghi e dragonieri sia in battaglia che fuori. McCaffrey divide immediatamente in categorie tutto ciò che passa sotto gli occhi del lettore, in modo da non doverne descrivere le caratteristiche più di una volta. Anzi, l'autrice non si prende neanche la briga di descriverli, accennando appena ad alcune caratteristiche salienti, ma getta fin da subito le linee guida di quelle che saranno etichette ben definite, spiegandone ruoli e funzioni, caratteristiche e tanto altro. Le classi la fanno da padrone, in quanto per tutto il ciclo dragonieri e draghi hanno compiti ben definiti a seconda della loro posizione nella scala gerarchica.

L'intera storia si basa proprio sulla magnificenza dei draghi, le cui scaglie sono il tratto distintivo di una società (quella dei dragonieri) dove tale distinzione si propaga tra uomini perfettamente identici e signori delle fortezze descritti co...

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L'intera storia si basa proprio sulla magnificenza dei draghi, le cui scaglie sono il tratto distintivo di una società (quella dei dragonieri) dove tale distinzione si propaga tra uomini perfettamente identici e signori delle fortezze descritti come conti e marchesi medievali.

McCaffrey non presta molta importanza ai signori dei castelli, relegandoli a comprimari. Le loro caratteristiche rimangono poco più che accenni distanti, ma è indubbia la sua capacità di etichettarli e renderli diversi dai dragonieri. Del resto loro sono dei VIP: nessuno si sognerebbe di pensare l'abbigliamento di un re quando fuori dalla finestra creature imponenti sbirciano all'interno. Tale è la distinzione con la classe dei dragonieri che cambiano persino modo di approcciarsi a loro.

Accanto alle scaglie rilucenti e alle fortezze, si levano però altre voci: le gilde, rappresentate in maniera massiccia dagli Arpisti e dai Fabbri, le cui caratteristiche denotano una costruzione maggiore man mano che la serie va avanti. L'esempio lampante è il maestro degli Arpisti, il quale subisce una graduale evoluzione grazie anche alla quantità di dettagli che la McCaffrey aggiunge alla sua persona, proprio in relazione al suo essere Arpista.

Il Ciclo dei dragonieri di Pern disegna una società basata sulle caste e su una rigida gerarchia drago/dragoniere che spesso fornisce spunto per intrappolare il lettore nel proseguire di romanzo in romanzo. A cavallo di draghi, ovviamente!



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