Vuoi scrivere la tua storia, ma non sai come strutturarne l'ambientazione, dove partire e come descriverne le città, ma soprattutto hai paura che iniziando a parlare di elfi e gnomi perderai il filo del discorso?
Bene! Questa guida fa per te, il so...
È compito dell'ambientazione fornire le basi su cui costruire delle tradizioni realistiche, i capisaldi visti nei capitoli precedenti devono essere il punto di partenza per ciò che darà vita a chi l'ambientazione la abita.
6.1.1. COSTRUTTI SOCIALI
Tra i gruppi organizzati dei personaggi non ci sono solo soldati, ma anche religiosi e politici. I primi s'intersecano in maniera molto radicata con i luoghi, mentre i secondi con la tecnologia. Spesso infatti una nazione può adottare un culto e bandirne un altro o una popolazione può decidere di dare spazio a un determinato culto per motivi geografici. Le assemblee laiche invece variano a seconda della struttura societaria, se ci sono progressi tecnologici che richiedono una classe operaia, allora ci saranno assemblee o sindacati. Se esiste la democrazia, avremo dei parlamentari.
Che siano chiese, gilde o sindacati seguiranno sempre lo stesso schema, con un élite predefinita dalle classi dei personaggi e una base più generica che si adeguerà alla linea da seguire.
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6.1.2. NARRAZIONE NIDIFICATA
Tra le tradizioni rientra una branca di informazioni che non sono direttamente riconducibili agli altri aspetti dell'ambientazione: le leggende e letteratura.
Se infatti si pensa a un luogo ci saranno racconti sulla sua origine, cosa si pensa che ci sia in un determinato anfratto tra le montagne o se in quell'angolo di mondo le navi spariscono misteriosamente. Libri e romanzi (il più celebre è il Necronomicon) seguono la stessa idea, citazioni ed estratti che vanno a comporre una conoscenza collettiva.
Spesso questa narrazione nella narrazione viene aggiunta postuma, ma farlo con cognizione di causa è possibile, strutturando bene i tre punti principali dell'ambientazione.
6.1.4. MODI DI DIRE
Non si può andare nello specifico delle tradizioni senza scomodare i modi di dire. Se due persone parlano tra loro capita sempre di trovare costrutti verbali che descrivono le loro origini e il contesto a cui appartengono, ma soprattutto la classe a cui appartengono. Un giapponese magari non conoscerà il significato di "tarallucci e vino", ma se è un atleta di kendo, ne conoscerà lo slang.
Sviluppare dei modi di dire è un processo lungo, spesso ci si torna e si accrescono man mano che l'ambientazione cresce per cui è normale indicarne pochi e rendersi conto che non sono abbastanza. La loro crescita va di pari passo con la struttura degli altri aspetti, ma non deve essere lasciata indietro.