13. Attacco di panico

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Durante la cena, servita agli ospiti sull'ampia terrazza che si affacciava direttamente sul mare, Harry passò fra i tavoli, conversando con i clienti e chiedendo loro come andasse la vacanza.

Si fermò anche vicino al tavolo di Louis e Richard e quest'ultimo prese subito la parola :

" Questo hotel è magnifico e il mare fantastico.
Io e il mio compagno avevamo bisogno di una vacanza di questo tipo...Louis, prima di conoscere me, ha sofferto molto per amore.
Stava insieme ad un ragazzo che...."

" Amore, non credo che possa interessare a qualcuno la mia vita privata " provò ad interromperlo Louis.

" No, non preoccuparti, ascolto volentieri..." sussurrò Harry tremando leggermente.

" Beh " ricominciò Richard " il suo ex ragazzo l'ha tradito e l'ha abbandonato e il povero Louis ha sofferto tantissimo.
Che poi, da come mi hai detto, amore, non era nemmeno bravo a letto e tu la maggior parte delle volte dovevi fingere di provare piacere!"

Harry cominciò a sudare freddo, sentì il cuore scoppiargli nel petto e battere all'impazzata.

Guardò sconvolto Louis e, con la forza della disperazione, si voltò e tornò precipitosamente nel suo ufficio.

Non appena fu all'interno, si lasciò cadere per terra e cominciò a respirare affannosamente.

Stava avendo uno dei suoi soliti attacchi di panico ed era da solo ad affrontarlo.

Louis capì all'istante ciò che era capitato ad Harry, lo conosceva troppo bene e aveva imparato a riconoscere qualsiasi espressione dei suoi occhi.

Quando l'aveva conosciuto, aveva assistito più volte ai suoi attacchi di panico, che poi, però, erano diminuiti sempre di più grazie a lui, come gli ripeteva sempre il riccio,

Louis attese un istante, poi non resistette più e, con la scusa di dover andare in bagno, uscì dalla sala da pranzo e andò alla ricerca di Harry.

Non appena vide una porta con la scritta " Direttore ", entrò senza bussare e si inginocchiò accanto ad Harry che respirava affannosamente, sibilando quasi.

Come faceva di solito, gli prese il volto fra le mani e, massaggiandogli le guance, sussurrò :

" Calmo...calmo...piccolo...
Respira, respira piano...
Tranquillo, tranquillo, andrà tutto bene..."

Lentamente Harry riacquistò un respiro regolare e smise di tremare.

Quando fu di nuovo padrone di sè, chiese a bassissima voce:

" Davvero fingevi con me? Davvero gli hai detto quelle cose di me?"

Louis chiuse gli occhi e sospirò, incapace di sostenere lo sguardo del suo ex- ragazzo.

Occhi di gattoWhere stories live. Discover now