16. Realtà?

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" No....no....il mio bambino no....non è possibile, il mio piccolo no....no....il mio piccolo amore....Oddio...cosa ho fatto...."

Louis continuava a scuotere la testa, dondolandosi sul letto e a ripetere quelle parole come una litania.

Sentiva il cuore scoppiargli nel petto e provava un dolore talmente forte che non riusciva nemmeno a respirare.

Il peso del rimorso gli piombò addosso come un macigno e la consapevolezza di aver abbandonato un ragazzo troppo sensibile come Harry al suo destino lo investì in pieno.

Sapeva quanto fragile fosse sempre stato emotivamente il suo ex ragazzo, ma non aveva fatto nulla per aiutarlo.

" Perché gli ho risposto in quel modo? Perché ?" urlò tirandosi i capelli e piangendo disperato.

Era colpa sua, era stata solo colpa sua....

E allora la sua mente, per rendergli ancora più dolorosa quella situazione, gli riportò alla memoria i tanti momenti passati con lui...

La prima volta in cui l'aveva visto, nel bar...

Il primo appuntamento al parco...

Il primo bacio al Luna Park...

La paura che provava sulle montagne russe...

Le sue camicie dai colori improponibili...

I tanti anelli sulle sue mani...

Il broncio che gli nasceva sulle labbra quando voleva qualcosa...

La loro vacanza a Parigi....

La prima volta che avevano fatto l'amore...

Le sue continue paure...

Gli attacchi di panico...

Il bisogno costante di essere protetto...

Il suo sguardo quando aveva lasciato Baa e non l'aveva nemmeno salutato...

Louis si prese il volto fra le mani e continuò a singhiozzare disperatamente.

Aveva ucciso il suo bambino e non sarebbe mai riuscito a perdonarsi una cosa simile.

E allora, adesso che Harry non c'era più, si rese conto che Richard era stato solo un sostituto, un palliativo e che il suo cuore apparteneva ancora a quegli occhi verdi che non aveva mai smesso di amare.

Cominciò quindi ad urlare e a disperarsi e...aprì gli occhi in un bagno di sudore.

Ci vollero alcuni istanti prima di rendersi conto di essersi appena svegliato.

Non appena, però, realizzò ciò che era appena successo, prese freneticamente il cellulare e visualizzò le ultime chiamate.

Non ce n'era nessuna da un numero sconosciuto, l'ultima era stata fatta da Richard.

Forse, quindi, era stato solo un sogno...

Nel dubbio, però, selezionò in fretta il numero di Harry e fece partire la chiamata.

...una voce meccanica gli rispose che il numero non era più attivo.

Occhi di gattoWhere stories live. Discover now