Third Act.

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When I'm looking up at you.”

 
Fu la settimana dopo che Yoongi rivide quel ragazzo, e così come era accaduto la prima volta, appena i suoi occhi incrociarono quelli profondi  ed espressivi dell’altro Yoongi si sentì improvvisamente debole e avente bisogno di conoscere quel ragazzo.
Per tutta la settimana Yoongi – oltre che tentare di abituarsi alla vita completamente a colori –  non aveva fatto altro che pensare a quel ragazzino che aveva avuto la capacità di rammollirlo nel giro di mezzo secondo grazie alle sue guance piene e il sorriso luminoso sempre sul volto.
Yoongi si chiese se fosse possibile sentirsi così dopo aver conversato con uno sconosciuto, se fosse possibile sentire il proprio cuore accelerare di botto ogni volta che i suoi pensieri volavano verso il suo volto, se fosse possibile innamorarsi a prima vista.
Quando la parolina con la “i” emerse Yoongi quasi non si affogò con il bicchiere d’acqua che stava bevendo.
Lui, innamorato? Impossibile.
Aveva sempre fatto di tutto per non attaccarsi mai a nessuno e certamente i suoi piani non sarebbero stati rovinati da quel guastafeste.
Alla fine concordò che il ragazzino lo aveva attirato, con la sua innocenza e gentilezza, ma non vi era di più. Yoongi non aveva intenzione di approfondire il sentimento quindi non vi era il problema.
Il ragazzo dai capelli castani gli si pose di fronte, con il solito sorriso che avrebbe potuto illuminare un’intera stanza buia.
“Vedo che ci rivediamo!” disse lui, sorridendogli ancora di più di quanto fosse possibile.
“Se vieni al negozio mi pare logico.” Gli rispose secco Yoongi, decidendo di stroncare sul nascere la conversazione.
“Ehi, Mr. Simpatia, sciogliti un po’!” ribbattè egli, senza scomporsi alla risposta seccata che gli aveva dato.
Yoongi si limitò a lanciargli un’occhiataccia che fece sospirare il ragazzo.
“Andiamo, voglio solo fare amicizia!”
“Ti sembra forse un luogo d’incontri questo?” chiese Yoongi spazientito. In realtà non lo era affatto. Dentro di sé desiderava parlare con l’altro ragazzo, ma aveva deciso di rimanere impassibile di fronte al sorriso angelico del ragazzino e così avrebbe fatto.
“Ah-ah che ridere. Semplicemente mi hai incuriosito e mi piacerebbe diventarti amico.” Spiegò quello semplicemente.
“Ah, adesso siamo tornati all’asilo, fantastico!”
“Io sono Jimin.” Disse, ignorando il suo ultimo commento e porgendogli la mano, l’espressione sul viso carica di aspettative.
Yoongi fissò la sua manina per qualche istante, decidendo cosa fare con quel ragazzo. Da una parte avrebbe voluto scacciarlo e dirgli di non farsi più vedere. Yoongi non era interessato a quella merda, gli amici; gli bastavano Hoseok e Taehyung e non aveva intenzione di farsene di nuovi. Al tempo stesso c’era la parte più profonda di sé. Quella che continuava a suggerirgli di non lasciar andare via il ragazzo con il quale sentiva una profonda connessione senza neppure conoscerlo.
Alla fine prese la sua decisione e chiudendo gli occhi prese un grosso respiro. Riaprendoli afferrò la mano di Jimin con la sua e la strinse.
“Yoongi.”
“Quanti anni hai Yoongi?” chiese Jimin.
“Ventiquattro.” Rispose secco.
“Oh, allora sei un mio hyung! Io ne ho ventidue.”
Yoongi si limitò ad annuire e poi tra i due calò il silenzio. Si osservarono per un po’ di tempo e Yoongi potette permettersi di osservare i particolari del viso angelico e proporzionato di Jimin, concentrandosi sulle labbra rosee e grosse, il nasino a patata e gli occhietti piccoli.
Davanti agli occhi di Yoongi il ragazzo gli appariva semplicemente perfetto, di un’armonia spiazzante. Quando si accorse di quello che stava pensando cercò di tornare in sé e aprì la bocca per parlare quando venne interrotto da un urlo.
“Min Yoongi! Smettila di amoreggiare con il clienti e lavora se vuoi che ti paghi.”
Yoongi spalancò gli occhi e rispose al suo capo immediatamente mentre davanti a lui Jimin tentava di trattenere le risate.
“Mi sa che mi conviene andare.” Gli disse, non smettendo di sorridergli neanche per sbaglio, facendo solo innervosire Yoongi che non riusciva davvero più a gestire il suo cuore davanti al ragazzino.
“Ci vediamo, Yoongi hyung.”
Jimin si avviò all’uscita del negozio quando venne fermato da una mano fredda sul suo polso. Si voltò, ritrovandosi davanti Yoongi che ricevette uno sguardo interrogativo da parte di Jimin.
“Se vieni di sera come settimana scorsa non c’è mai nessuno.” Gli disse semplicemente, per poi tornare dietro il bancone e conversare con un cliente che gli stava chiedendo informazioni su un vinile.
 

I know you're seeing Black & White so I'll paint you a clear Blue sky / yg + jmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora