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Finalmente, mi distesi sul letto, afferrai il telefono sperando di trovare qualche notifica. 

Tra i messaggi, ce n'era uno da Eli che gentilmente mi ricordava l'impegno di andare a casa sua domani. Che stupida, avevo accettato proprio pochi minuti prima di accettare l'invito di Luca di andare... Beh, in effetti, non avevo idea di dove saremmo andati o cosa avremmo fatto.

Decisi di essere onesta e di mandare un messaggio a Eli, spiegandole la situazione e chiedendole se andasse bene se fossi rimasta da lei fino alle sei, per poi uscire con Luca. 

Per fortuna, accettò e si offrì addirittura di aiutarmi a prepararmi per l'uscita.

Le spiegai che non si trattava di un appuntamento, ma solo di un'uscita tra amici.


Presa dalla curiosità, mandai subito un messaggio a Luca, chiedendogli emozionata dove mi avrebbe portata.Il messaggio arrivò quasi istantaneamente, ma sfortunatamente non conteneva la risposta che mi aspettavo. "Non è niente di che", scrisse Luca. 

Provai a pregarlo di darmi qualche informazione in più, ma lui si mantenne irremovibile.

Il telefono squillò, e sullo schermo comparve il nome "Aiden". 

Un sorriso immediato illuminò il mio volto. Era tanto che non lo sentivo, e la sua mancanza si era fatta sentire. 

Risposi con entusiasmo, "Hey, da quanto tempo!".

Dalla sua voce traspariva una certa malinconia, e mi confessò di non vedere l'ora di rivedermi. Ricambiai dicendo quanto anche lui mi fosse mancato. Aiden promise che prima o poi mi avrebbe fatto visita.


Sorrisi come una sciocca, anche se sapevo che lui non poteva vedermi. L'entusiasmo era palpabile nella nostra conversazione. Con un po' di tristezza, lo salutai. 
Seduta sul letto, fisso l'armadio, indecisa su cosa indossare. Alla fine, scelgo un paio di jeans, un top, un semplice vestito nero, un paio di scarpe comode e dei tacchi. Infilo tutto nella borsa e esco di casa.

Una volta giunta a casa di Elisabetta, suono il campanello e la porta si spalanca, mostrando un Marco a torso nudo, sudato e indossante solo un paio di pantaloncini. 

Abbasso lo sguardo imbarazzata, sperando che non si accorga della mia improvvisa arrossatura. Lui sembra tranquillo e a suo agio.

"Dov'è tua sorella?" chiedo senza smettere di fissare le mie scarpe."Credo sia di sopra. La vado a chiamare se vuoi?" propone Marco."Tranquillo, vado io. Dimmi solo dov'è." Finalmente lo guardo negli occhi, non sapendo dove altro guardare.


Una volta individuata la camera, entro silenziosamente e trovo Elisabetta intenta a canticchiare con le cuffiette. 

Mi avvicino di soppiatto da dietro e, strappandole una cuffietta dall'orecchio, le urlo: "Visto che sono arrivata in orario." 

Rimetto la cuffietta al suo posto e le stampo un bacio sulla guancia, abbracciandola.

"Tu non sei Luna, cosa le hai fatto?" dice ancora traumatizzata e stupita allo stesso tempo.


Visto che è ancora presto, decidiamo di cantare a squarciagola.

Ormai è tempo per me di prepararmi per la mia uscita, anche se non so bene dove sarà. 

Spiego tutto quello che so o, meglio quello che non so, sperando che Elisabetta possa darmi dei consigli.

"Luca, sì, che è misterioso. Sarà difficile, ma puoi contare su di me, troverò per te il look giusto," dice convinta, proprio quello che avevo pensato quel pomeriggio.

You are not my typeWhere stories live. Discover now